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Post n°8327 pubblicato il 01 Dicembre 2013 da cile54
Sono circa 3.500 gli uomini d’oro delle banche europee, e in quattro casi su cinque operano in Gran Bretagna. Non è una gran sorpresa, poichè Londra è da tempo la capitale mondiale – non solo europea – della finanza, e il suo sindaco Boris Johnson è tornato a brandire il motto anni Ottanta “greed is good”, incitando i manager all’avidità, gli altri all’invidia. L’Italia è un paese completamente diverso per cultura, fattori della produzione, industria bancaria. Tuttavia sui dati dei bilanci 2012 un robusto centinaio di banchieri domestici (109) ha portato a casa oltre un milione, rientrando nelle categorie particolarmente scrutinate dall’Eba, che dalla sua sede (a Londra) invita, non sempre con successo, alla prudenza e alla sostenibilità nelle remunerazioni del credito. La top ten degli italiani I 109 banchieri italiani sopra il milione sono guidati da due ex: Antonio Vigni, a lungo dg delMonte dei Paschi, uno dei protagonisti del dissesto della più antica banca delmondo e che la lasciò a inizio 2012 con un assegno finale di 4 milioni; Enrico Cucchiani, ex ad di Intesa Sanpaolo per un solo anno, dopo una drastica sostituzione, e che incassò 3 milioni l’anno scorso (e che ben figurerà anche nel 2013, essendo stato liquidato con altri 3,6 milioni); poi i due leader di Mediobanca Renato Pagliaro (2,59 milioni)e Alberto Nagel (2,47milioni), seguiti dai vertici di Unicredit Federico Ghizzoni (1,94 milioni) eRoberto Nicastro (1,77 milioni), più giù Victor Massiah (ad di Ubi, 1,5milioni, e altri di Intesa Sanpaolo poco sopra la soglia di attenzione del milione (Giovanni Bazoli 1,08 milioni, Andrea Beltratti 1,08 milioni). Fuori dal paese, dominano i banchieri britannici, che sono ben 2.714 e superano spesso di molto la beata soglia. Si confrontano con l’Italia i banchieri spagnoli (100), mentre Germania (212) e Francia (177) stanno molto al di sopra, nonostante soprattutto nel caso tedesco il sistema creditizio non sia certo uno dei fiori all’occhiello del paese. In Polonia,Portogallo, Romania, invece, i banchieri milionari sono una manciata. Prendendo i numeri del campione elaborato dall’istituzione guidata da Andrea Enria, spiccano notevoli differenze tra stato e stato, e trale diverse attività del fare banca. I top banker britannici guadagnano quasi 2milioni di media, contro 1,6 milioni degli italiani. I meglio pagati, un po’dovunque, sono i gestori di fondi e i banchieri di investimento, con medie attorno a 2 milioni in Gran Bretagna – dove le somme sono stabili – mentre inItalia c’è molto divario: svettano messi meglio 10 top manager del ramo assetmanagement, con retribuzione totale media di 2,22 milioni, seguiti da 11banchieri del retail (1,82 milioni in media) e 47 operatori dell’investmentbanking con assegno in media di 1,6 milioni. Anche un altro dettaglio vasottolineato: il rapporto tra paga fissa e paga variabile per i banchieri italiani del risparmio gestito è del 380% nettamente al di sopra di quello che possono vantare i banchieri retail (94%). Andrea Greco 30/11/2013 |
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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