RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
Segui il nuovo blog "Lavoro e Salute" su wordpress www.blog-lavoroesalute.org
---------------------------------------
Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org
Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.
Tutti i numeri in pdf
LA RIVISTA NAZIONALE
MEDICINA DEMOCRATICA
movimento di lotta per la salute
TUTTO IL CONGRESSO SU
AREA PERSONALE
MENU
CERCA IN QUESTO BLOG
MAPPA LETTORI
« Protesta a Roma di Usb c... | Quanti italiani saranno ... » |
Post n°8367 pubblicato il 15 Dicembre 2013 da cile54
La politica? Solo con i soldi dei ricchi e dei potenti Sentite le grida di giubilo e gli squittii con cui lor signori (equamente distribuiti fra i partiti maggiori) stanno salutando, in compagnia dell’innocuo esercito grillino, l’abolizione di ogni forma di finanziamento pubblico dei partiti. “Neanche un quattrino (dalle finanze pubbliche) ai partiti”, annunciano garruli, a petto in fuori, facendo a gara a chi si intesta il risultato di questa presunta campagna moralizzatrice. E’ raggiante Letta (“Quando il governo è nato tra le priorità aveva l’abolizione del finanziamento con una riforma e un nuovo sistema basato sulla volontarietà dei cittadini”); è felice Renzi che di questo obiettivo aveva fatto il proprio cavallo di battaglia; esulta Gaetano Quagliariello (”E una è andata: abolito il finanziamento pubblico ai partiti! Ecco i fatti”); rilancia, come sempre, L’egoarca a 5 Stelle che chiede a Letta di restituire “i 45 milioni di rimborsi elettorali del Pd a iniziare da quelli di luglio”. Quello che, ahinoi, i più non hanno capito, a partire dai diseredati che ne pagheranno le conseguenze, è che con questa decisione il Consiglio dei ministri consegna la politica a quelle formazioni i cui referenti sociali, o (per meglio dire) i cui “clientes”, possono permettersi laute elargizioni (private) affinché i propri interessi siano ben rappresentati nelle sedi che contano. E’ la politica che torna ad essere un privilegio dei ricchi, le cui lobbies terranno al guinzaglio ministri, sottosegretari, deputati e senatori nonché, ovviamente, segretari di partito che a quei munifici emolumenti dovranno la propria esistenza. L’assalto populistico al finanziamento pubblico, condotto nel nome del repulisti contro gli sprechi e le malversazioni di cui la ‘casta’ si è macchiata, è servito a rendere chiaro che da oggi la politica sarà, più di quanto non sia mai stata, roba da piani alti dell’edificio sociale. Chi fra i propri finanziatori potrà collezionare industriali, finanzieri (più o meno d’assalto), proprietari di hedge fund , immobiliaristi, professionisti à la page , avrà diritto di fare politica; gli altri, ed in particolare quei partiti che ancora si ‘attardano’ a rappresentare il lavoro dipendente, proletario e precarizzato saranno consegnati a vita grama, gramissima. E’ quello che già sta accadendo sul fronte dell’editoria, della carta stampata, sequestrata e monopolizzata da finanziatori dal portafoglio gonfio, i soli che spopolano sul mercato dell’informazione e che esercitano una funzione disciplinare sul pensiero, sulle opinioni di larghe masse popolari. Dopo la legge elettorale maggioritaria, che fra premio di maggioranza e soglia di sbarramento abolisce il criterio secondo cui “ogni testa vale un voto” e distrugge il principio proporzionale della rappresentanza parlamentare, ora si assesta un colpo solenne e definitivo al pluralismo politico e al diritto ad esistere delle minoranze. Poi Letta ha provato a raddrizzare un po’ la barra, spiegando che “con la nuova disciplina “assegniamo tutto il potere ai cittadini”, perché “il cittadino che vuole dare un contributo a un partito lo può fare attraverso il 2 per mille o con contribuzione volontaria”. Già: il 2 per mille di Agnelli ai partiti che fanno gli affari suoi e il 2 per mille dell’operaio, del cassaintegrato, o del disoccupato che vive di Aspi alle formazioni che provano a rappresentare questi soggetti sociali. Un capolavoro! Ma niente paura, dice Letta, “il sistema “non frega il cittadino” perché “l’inoptato rimane allo Stato”. Il diritto al voto secondo il censo: manca solo questo. Ma forse non ce n’è neppure più bisogno. Dino Greco 14/12/2013 www.liberazione.it |
https://blog.libero.it/lavoroesalute/trackback.php?msg=12563655
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
L'informazione dipendente, dai fatti
Nel Paese della bugia la verità è una malattia
(Gianni Rodari)
SI IUS SOLI
notizie, conflitti, lotte......in tempo reale
--------------------------
www.osservatoriorepressione.info
G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI
Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.
Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.
> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.
Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
DARE CORPO ALLE ICONE