Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cielostellepianetinomadi50cile54industriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« L’Ilva soffoca Taranto. ...Una delle telenovele med... »

Una delle tragiche date per l'economica dell'Italia, la fonte drammi occupazionali e della precarietà

Post n°3552 pubblicato il 06 Luglio 2010 da cile54

ANNIVERSARI DIMENTICATI: LA LIQUIDAZIONE DELL'IRI

Accadde dieci anni fa : il 27 giugno del 2000 l'IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale) venne messo in liquidazione, chiudendo ogni residuo di intervento pubblico volto ad assicurare una presenza attiva dello Stato nell'economia (1). Nato nel 1933, l'Istituto rappresentò al suo sorgere la risposta del governo italiano all'onda lunga della crisi finanziaria mondiale innestata dagli USA nel 1929 : contrariamente alle ricette liberiste cui siamo abituati, lo Stato di allora non finanziò con denaro pubblico le banche private speculatrici - lasciando al loro posto azionisti e manager - ma acquisì il controllo del 94 % della Comit e del Banco di Roma, e del 78 % del Credito Italiano. L'immenso patrimonio di partecipazioni industriali delle tre banche fu trasferito all'IRI, cioè allo Stato.

I fondatori dell'IRI - riconosceva un testimone insospettabile, Enrico Cuccia - erano persone "né disponibili, né utilizzabili se non avessero potuto operare al di fuori di qualsiasi interferenza da parte di interessi faziosi o estranei alla cosa pubblica" ; e l'Istituto, finanziando con prestiti obbligazionari garantiti dallo Stato le sue imprese, divenne il promotore e il garante dell'interesse pubblico nello sviluppo produttivo, sottraendo alle banche speculative il controllo e il diritto di vita e di morte sull'economia reale.

Nel dopoguerra, L'IRI contribuì - pur  tra gestioni e politiche spesso di tipo clientelare - a sviluppare le grandi infrastrutture e  l'attività produttiva del Paese, a partire dal Piano Sinigaglia del 1948 a favore di una forte ripresa della siderurgia nazionale. L'energia a costi contenuti fornita dall'ENI di Mattei alimentava quella sorta di miracolo italiano in cui capitale privato e capitale di Stato operavano fianco a fianco:

grandi investimenti vi furono anche nel Meridione d'Italia, con la costruzione dell'Italsider di Taranto e dell'Alfa sud di Pomigliano d'Arco. L'IRI ha anche funzionato da ammortizzatore nella grande crisi industriale italiana (1975 - 1985) conseguente allo shock  petrolifero dell'epoca.

A partire dagli anni Settanta, però, crebbe enormemente l'esposizione dell'IRI verso le banche : il famigerato indebitamento, destinato a strozzare questo ente pubblico, già tacciato di "assistenzialismo" e già additato come "carrozzone" asservito alla politica. L'Economist fece naturalmente la sua parte titolando nel 1981 "Fogne aperte" un suo articolo sulle aziende pubbliche italiane.

L'anno dopo, iniziò la ristrutturazione/demolizione dell'Istituto sotto la presidenza di Romano Prodi, e, da allora la svendita (privatizzazione) del sistema aziendale pubblico italiano divenne applaudita realtà. L'accordo Andreatta - Van Miert (rispettivamente ministro del Tesoro italiano e  commissario europeo alla concorrenza) del luglio 19933 sanciva l'impegno di stabilizzare i debiti dell'IRI (così come dell'ENI e dell'ENEL), con l'inevitabile conseguente necessità di privatizzare urgentemente le aziende partecipate.

Nel giugno 2000, come ricordavamo all'inizio, la messa in liquidazione.

Con essa il tramonto definitivo (?) della funzione  di responsabilità - di governo dell'economia - svolta dallo Stato, il cui ruolo è ormai diventato soltanto di surrogazione (di ruota di scorta) del settore privato : intervenire con il denaro pubblico per riparare gli errori, le contingenze negative e le mascalzonate compiute da alcuni imprenditori e tanti speculatori privati.

Aldo Braccio

fonte: www.cpeurasia.eu

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/lavoroesalute/trackback.php?msg=9025970

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
 
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963