Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Novembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30  
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

m12ps12bisou_fatalcile54Afroditemagicacielostellepianetinomadi50industriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Presentato il dossier “L...Lunga vita a Madiba!. Bu... »

Alla giusta repressione si deve affiancare anche una bonifica della classe politica lombarda

Post n°3602 pubblicato il 18 Luglio 2010 da cile54

Le 'ndrine in Brianza e le collusioni politiche

Da anni andavamo dicendo delle penetrazioni delle ‘ndrine in Brianza e della collusione dei politici della destra brianzola col silenzio assenso della Lega Nord. La maxiretata del 13 luglio è la conclusione di una gigantesca maxinchiesta che partì sulle tracce del killer di San Vittore Olona nel 2008. Era stato freddato a luglio il boss dell'ndrangheta Carmelo Novella perché avrebbe operato per creare una struttura "ndranghetista autoctona" più autonoma dalla cupola calabrese. Qualche mese prima a Verano Brianza viene killerato Rocco Cristello; la sua colpa fu quella di essere nel tritacarne di un fallimento societario dove parecchi denari sporchi erano stati investiti per essere ripuliti. La società aveva acquistato un immobile in quel di Muggiò, ma la buona politica della giunta di sinistra a Muggiò impedì il cambio d'uso e l'investimento andò in fumo, come la vita del soldato di Vibo. Da questi intrecci spuntano i volti puliti della Lombardia e della Brianza laboriose; di giorno a fare affari e di notte a prelevare al bancomat dei mammasantissima. Così molte inchieste si chiudono con processi che condanneranno imprenditori e funzionari. Molte condanne apparentemente slegate fra loro, ma sempre con al centro riciclaggio, usura e traffico di cocaina. Come detto da anni andavamo denunciando che l'ndrangheta in Lombardia aveva messo radici profonde, non tanto e solo perché stava scritto nella relazione della Commissione Antimafia presieduta dal compagno Forgione, ma perché era evidente anche nella pratica delle amministrazioni lombarde, dalle più piccole come Trezzano, Buccinasco e Desio a quelle più grandi come Milano e la Regione Lombardia, il grado di commistione di interessi economici e politici con i "capimandamento" delle ‘ndrine. Infatti in ogni inchiesta su facchinaggio, movimento terra, bonifiche e discariche più o meno abusive o imprese edili inquinate c'erano sempre gli stessi nomi con le stesse coperture politiche. Sempre ‘ndrine con servoservizio del politico collegato a cielle, con le mani in pasta nella sanità lombarda piuttosto che all'ufficio ambiente. Con questa retata al nord sono stati dati segnali importanti: il primo che la ‘ndrangheta non è invincibile; il secondo che anche qui c'è il voto di scambio; terzo che il sistema della produzione legale della Lombardia sta chiudendo, lasciando a casa a migliaia di lavoratori e dall'altro dilaga il precariato segnalatore di lavoro illegale. Per fare cose serie, la politica dovrebbero bloccare tutte le grandi opere in Lombardia e utilizzare i fondi per dirottarli alle imprese che vogliono tenersi stretti i lavoratori e le produzioni con un Piano Industriale condiviso da tutte le parti sociali sane della regione; bloccare tutte le gare d'appalto e ridefinire con una Commissione Antimafia regionale nuovi e più precisi vincoli per accedere alle gare, sciogliendo le bad company di ispirazione ciellina tipo Infrastrutture Lombarde; sciogliere il Consiglio Regionale Lombardo per infiltrazioni mafiose e andare a votare già in autunno col sistema proporzionale e senza quorum, senza liste preconfezionate e senza alleanze coatte. Sembrano scelte drastiche, ma se così non sarà in queste ore e in questi giorni, lor signori, sulle macerie ricostruiranno le loro compatibilità essendo la politica rimasta praticamente immune e solo qualche prestanome è rimasto invischiato. I vertici della piovra politico malavitosa sono stati in parte tagliati; oggi però 100mila milanesi, delle periferie e della Brianza compreranno la cocaina per uso personale e stasera nelle casse dell'ndrangheta, o meglio della "la Lombardia", ci saranno milioni di euro che vanno depositati e fatti fruttare. Dato che i politici sono «il capitale sociale dell'organizzazione criminale» come scritto nell'ordinanza di custodia cautelare, appare evidente che vanno recisi gli ultimi tentacoli rimasti incollati al grattacelo formigoniano. Se alla giusta repressione, si affianca anche una bonifica della classe politica lombarda, allora si potrà dire di aver inferto davvero un colpo mortale all'ndrangheta.

Marco Fraceti segretario circolo PRC "Peppino Impastato" Monza

17/07/2010

www.liberazione.it

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/lavoroesalute/trackback.php?msg=9068222

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
 
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963