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« Aria e salute a Brindisi...Invece della storia racc... »

Niente vacanze per sei italiani su dieci. Ma potranno tuffarsi nelle acque inquinate sotto casa...un altro miracolo italiano!

Post n°3675 pubblicato il 09 Agosto 2010 da cile54

ORA IL MARE E' PIU' PULITO...MA GRAZIE A UN DECRETO LEGGE

ESCAMOTAGE L’Italia si è adeguata a norme comunitarie, valide però soprattutto per le acque fredde del Nord Europa. E così le spiagge chiuse adesso riaprono

CI RISIAMO. L’anno scorso parlammo di come i laghi lombardi fossero diventati improvvisamente puliti, grazie al ritocco al rialzo degli indici tollerabili di inquinamento.

Quest’estate è toccato ai mari che, secondo la denuncia di Legambiente, sono stati ripuliti per decreto. L’associazione svela infatti come decine di tratti di costa fino a marzo giudicati troppo sporchi per ospitare bagnanti, sono stati invece riaperti grazie all’adozione di una direttiva europea, la 7 del 2006, che rende i controlli di balneabilità meno stringenti. Mentre prima, in Italia, i controlli avvenivano ogni quindici giorni e ogni due chilometri di costa, ora basta un prelievo al mese e ogni

qualche decina di chilometri.

Se prima si controllavano dodici parametri biologici e chimico-fisici, ora ne bastano due: la presenza sopra certi limiti di Escherichia coli e di enterococchi. «Queste norme europee» dice Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente «sono state pensate per i mari del nord, dove la stagione balneare è breve, l’acqua fredda e con più ricambio. Nel Mediterraneo la situazione è molto diversa».

Ed ecco perché l’Italia, applicando la legge del 1982, ha sempre previsto controlli più severi, diventando il membro Ue dalle acque più sicure. Con le nuove norme, invece, già ventisette spiagge calabresi sulle 33 chiuse nel 2009 sono state riaperte. Lo stesso per 14 campane, compresa una al centro di Napoli (piazza Nazario Sauro) e alcune alla foce del Sarno. Delle altre regioni non si sa: non hanno risposto alle richieste di Legambiente. «Oltretutto l’Italia rischia pesanti sanzioni per la mancanza di depuratori in 178 centri urbani» aggiunge Ciafani «Li reclamavano gli operatori turistici. Ma adesso chi lo farà?»

08/08/2010

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