Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cile54cielostellepianetiindustriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2nomadi50m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« I "cernobbioni" hanno fa...In solidarietà di Christ... »

Un’economia illegale molto florida, mentre l’economia legale cola a picco. Questa č l'Italia di Berlusconi-Fini-Bossi

Post n°3777 pubblicato il 07 Settembre 2010 da cile54

Il vuoto pneumatico tra Fini il salvatore e Berlusconi genio del male

E' stato ucciso con un agguato il sindaco di Pollica, nel salernitano. Angelo Vassallo, un uomo di sinistra, conosciuto per essere un difensore della legalità. Le prime notizie parlano di un agguato di stampo camorristico. Questo succede, ancora oggi, nel nostro Paese. Un paese dove almeno due giornalisti devono vivere sotto scorta perché hanno fatto nomi e cognomi dei camorristi. Questo succede, nel nostro Paese. Mentre la mafia è l’azienda che produce la quota più alta di pil, e la ‘ndrangheta ha fatto il salto qualitativo, con uomini laureati che si presentano in giacca e cravatta, nella penetrazione in campo economico internazionale, e quindi, come già molte inchieste dimostrano, come una cancrena anche nel profondo nord. Questo succede, nel nostro Paese.

Un’economia illegale molto florida, mentre l’economia legale cola a picco, portandosi dietro oltre 650mila lavoratori in cassa integrazione, 170 tavoli di crisi aperti e almeno 400mila lavoratori già a rischio disoccupazione, perché continua ad allungarsi la lista delle aziende che si apprestano a delocalizzare. Perché il costo del lavoro è alto. Ma perché il costo del lavoro è alto in Italia, mentre il reddito dei lavoratori non ha affatto quel poter d’acquisto sufficiente a muovere i consumi e a regalare una vita soddisfacente e dignitosa? perché viene totalmente impegnato - è la parola giusta - per pagare tasse e gabelle, che non sembrano affatto essere reinvestite in servizi pubblici di qualità, che invece vengono smantellati? E perché le tasse sul lavoro sono troppo alte per le imprese, come sono alti i costi tanto dei materiali quanto della distribuzione? Non sarà proprio la ricca e nera economia della criminalità organizzata, a trainare quei costi? Tutto sta cominciando a costare troppo, per il singolo individuo, per le famiglie, per il lavoro. E in quella sproporzione tra l’economia civile in affanno e l’economia delle transazioni finanziarie, si dovrebbero collocare le risposte a quelle domande da parte della Politica.

Ma niente di tutto questo si rintraccia in quella che per i maitre a penser del giornalismo italiano e della politica di opposizione (?) appare come la svolta, la fine di un’epoca, la fine del berlusconismo. E seppure qualcuno oggi, nel Pd, dopo il tanto atteso discorso di Fini a Mirabello, si risveglia con una certa disillusione per prendere atto che la “svolta” è tutta interna alla destra e che a nessuno conviene, salvo alla Lega (prima che i suoi elettori si accorgano della sua mutazione genetica) andare alle elezioni, in molti, troppi, a sinistra, speravano in una grande concertazione – da Vendola a Fini si è detto addirittura – per cacciare Berlusconi. Cosa che dimostra che nessuno si fa quelle ‘banali’ domande, a cui nessuno ha il coraggio di rispondere. Perché richiede lo sforzo di pensare, e mettere in campo un progetto politico con un’idealità, e un’idea di società.

Uno sforzo troppo grande evidentemente per la mediocrità imperante. Meglio avere un totem, di nome Berlusconi, che incarni la rappresentazione del male, il fantoccio da abbattere. Ma quando questo succederà, mentre i problemi veri del lavoro e della vita delle persone saranno diventati tragedie in un Paese sprofondato nell’illegalità, nell’ingiustizia e nella sperequazione della ricchezza, quel che resta del centro-sinistra si accorgerà dei problemi determinati dai veri fautori di questo governo, i ministri Tremonti e Sacconi. Ma sarà un Paese desertificato. E nell’uso del verbo futuro c’è ancora una speranza, perché in realtà basterebbe sapere se ieri pomeriggio erano tutti incollati allo schermo. E c’è da temere il peggio.

Anna Maria Bruni

06/09/2010

leggi www.controlacrisi.org

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/lavoroesalute/trackback.php?msg=9237905

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
 
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963