Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cile54cielostellepianetiindustriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2nomadi50m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Dettaglio di quella che ...Si voterà in primavera p... »

Lettera di 112 pazienti del Dipartimento di salute mentale di Niguarda

Post n°4065 pubblicato il 27 Novembre 2010 da cile54

Siamo un gruppo di cittadini affetti da disturbi o disagi psichici e/o psicologici o coinvolti direttamente come familiari di persone con tali disturbi e/o sofferenze.

 

Molti di noi sono stati in cura anche per molti anni soprattutto con psicofarmaci aventi effetti collaterali assai sgradevoli, effetti che per qualcuno possono risultare addirittura insopportabili. Tale disagio in certi casi può condurre a rifiutare ostinatamente le cure farmacologiche o ad assumere la terapia irregolarmente.

Sappiamo inoltre che la sospensione o la scorretta somministrazione delle medicine può essere uno dei molti fattori responsabili della ricomparsa dei sintomi e dello sviluppo di un episodio acuto. In effetti nessuno di noi aveva ottenuto risultati positivi e pienamente soddisfacenti come esito dei trattamenti farmacologici isolati di cui sopra.

Tuttavia, ciascuno di noi era finalmente venuto a contatto, chi per essere stato ricoverato all’Ospedale di Niguarda Cà Granda di Milano magari un regime di TSO chi per altre motivazioni, con una dottoressa psichiatra che utilizza un metodo di cura un po’ diverso dal comune.

Si tratta della Dott.ssa Nicoletta Calchi, dirigente medico psichiatra presso il dipartimento di salute mentale dell’Ospedale di Niguarda Cà Granda di Milano, che si occupa della sofferenza psichica in piena ottemperanza alla Legge 180/1978 ed ai suoi principi ispiratori, con particolare ma non esclusivo riferimento alla responsabile riduzione delle terapie farmacologiche e del contenimento fisico ed all’instaurazione di rapporti umani con i malati, le persone sofferenti e i rispettivi familiari, nonché alla prevalente somministrazione di terapie psicoterapiche ai pazienti, nel pieno rispetto dei loro diritti umani e civili.

Lei stessa ha definito un programma terapeutico individuale per ogni paziente, basato sulla forte relazione di fiducia stabilitasi tra lei e i suoi pazienti, presupposto indispensabile per il buon esito della terapia, parlando con loro in modo da renderli consapevoli delle circostanze che portano alla scelta – se necessaria - di un determinato farmaco o trattamento farmacologico. Questo approccio ha portato in genere ad un uso più corretto del farmaco stesso e ad un minor numero di rifiuti da parte dei suoi pazienti. Oltre a questo, la dottoressa Calchi sostiene regolarmente dei colloqui con i pazienti e con i parenti essendo farmaci – sempre se necessari - solo una parte del progetto terapeutico.

Evidenziamo, a completamento di quanto sopra, come la Dott.ssa Calchi abbia sempre cercato di fare salvi gli interessi ed i legittimi diritti e le tutele dovute al paziente anche per quanto costituzionalmente garantito dagli articoli 2 (relativo ai diritti inviolabili degli uomini), 3 (relativo alla parità sociale di tutti i cittadini), 32 (relativo al diritto alla salute e alla cura sia garantito a tutti i cittadini e 37 (relativo alla parità dei diritti delle donne e degli uomini sul lavoro).

Dopo questa importante premessa, segnaliamo come dall’arrivo del nuovo Primario del Dipartimento di Salute Mentale Psichiatria 2 dell’Ospedale di Niguarda Cà Granda di Milano nel Giugno 2008, si siano iniziate a manifestare una serie di dinamiche conflittuali tra il Direttore del Dipartimento stesso e la dottoressa Nicoletta Calchi sino al punto da rendere tali dinamiche palesi, direttamente o indirettamente, ai pazienti ed ai famil iari, giunte sino al sovvertimento degli equilibri interpersonali terapeuta-paziente e degli ottimi risultati terapeutici ottenuti dalla dottoressa stessa sino a quel momento, con dirette conseguenze negative sui pazienti e sul loro stato di salute.

Dall’inizio del Luglio 2010, richiedendo o presentandoci ai consueti appuntamenti presso l’Ospedale abbiamo constatato l’improvvisa assenza della dottoressa Calchi ed abbiamo allora iniziato a chiedere informazioni alla Segreteria del Dipartimento di Salute Mentale venendo a conoscenza che la Dottoressa Calchi era in malattia.

In Agosto 2010 abbiamo altresì notato che la targhetta sulla porta dello studio della dottoressa Calchi indicante il suo nominativo era stata rimossa, e che, navigando sul sito Internet dell’Ospedale di Niguarda, il nome della dottoressa era stato cancellato tra quelli che compongono l’equipe di Psichiatria 2 ed inserito tra quelli che compongono l’equipe di Psichiatria 4.

Precisiamo come da informazioni pubblicamente disponibili sul sito internet dell’Ospedale Cà Granda di Milano Niguarda, che il Reparto di Psichiatria 4 svolge attività ambulatoriali prediligendo la psicoterapia breve e comunque a tempo limitato, e che tale Reparto, dunque, per finalità e per strutture, non consentirebbe nella realtà alla dottoressa Calchi di poter continuare a seguire la gran parte dei pazienti precedentemente in cura presso il Reparto di Psichiatria 2 (che prevede invece, tra le altre cose, un Polo Ospedaliero e prestazioni di servizi di psicoterapia di medio e lungo termine).

Prendendo allora direttamente contatto con la dottoressa Calchi per avere maggiori informazioni siamo stati informati che il primario aveva sistematicamente posto in essere nei mesi precedenti contro la dottoressa atti sistematici di mobbing, straining e bullying e di gravi episodi di molestie di ogni sorte a danno della sua persona quale professionista e quale donna.

La dottoressa Calchi, rifiutatasi di realizzare atti e procedure terapeutiche disposti dal primario e lesivi e demolitivi dei risultati ottenuti, ci ha informati di essere diventata oggetto di inaccettabili molestie a danno dell’integrità della persona connotanti ulteriori atti di violenza privata che esulano ictus oculi da qualsiasi contesto di servizio, fino ad arrivare ad un’azione disciplinare volta, di fatto, all’allontanamento della dottoressa Calchi dal Reparto di Psichiatria 2.

A seguito di ulteriori approfondimenti, abbiamo scoperto inoltre come alcuni pazienti abbiano segnalato il modus operandi applicato nel Reparto di Psichiatria 2 dove si è ricorso persino a brutali e inaccettabili atti di costrizione e di contenzione fisica in violazione dei diritti fondamentali dell’uomo e delle loro applicazioni nel contesto dell’unione europea, nonché in violazione dei diritti internazionali i cui principi sono stati recepiti anche dal governo italiano.

Tali pazienti, naturalmente, hanno già denunciato tali fatti presso le opportune sedi.

Segnaliamo infine come ad alcuni dei pazienti siano state somministrate unilateralmente e contro la loro volontà, e comunque senza la preventiva autorizzazione dei familiari, una serie di farmaci comportanti una variazione delle terapie sino a quel momento portate avanti con successo dalla dottoressa Calchi, che, come abbiamo già evidenziato, ha sempre posto a fondamento della propria professione il principio della condivisione delle sue scelte terapeutiche sia con i pazienti che con i familiari nei confronti dei quali ha sempre avuto comportamenti di assoluto rispetto e di continua dedizione.

A seguito di quanto sopra e riepilogando la situazione, segnaliamo quindi come dal Luglio 2010 si è verificata un’improvvisa interruzione delle terapie e delle visite ambulatoriali, anche verso pazienti privati, che ha comportato, in qualche caso, l’interruzione della somministrazione di farmaci ad alcuni pazienti che si sono visti negare le precedenti prescrizioni farmacologiche non volendo assumere i nuovi farmaci proposti.

Ancora oggi alle nostre richieste di chiarimento viene risposto che la dottoressa Calchi non è presente presso l’Ospedale di Niguarda per ragioni strettamente personali.

Alcuni di noi hanno anche scritto alla Direzione Generale dell’Ospedale Cà Granda di Niguarda ed alla Direzione del Dipartimento di Salute Mentale ricevendo nel Settembre 2010 risposte scritte evasive con cui ci è stato confermato che la dottoressa Calchi non è presente per ragioni personali e che appena rientrerà potrà riprendere in cura i suoi pazienti nella struttura a cui è stata assegnata (per cui, deduciamo da quanto sopra, presso il reparto di Psichiatria 4, non idoneo come già rilevato per gran parte dei pazienti), che a ciascuno dei pazienti è già stato proposto un medico “sostitutivo” ed in attesa che la dottoressa Calchi rientri in servizio (ipotesi, questa, che per quanto sopra illustrato non è nella sostanza percorribile in considerazione del rapporto di fiducia instauratosi tra i pazienti e la dottoressa Calchi e alle possibili ripercussioni anche fisiche sui pazienti a causa dei probabili cambi o rifiuti di terapia), e che è facoltà della Direzione dell’Ospedale assegnare i propri Dirigenti alle funzioni più indicate nel rispetto dell’efficacia del servizio offerto all’utenza.

Ci siamo rivolti per avere chiarimenti anche al Tribunale del Malato dell’Ospedale Niguarda Cà Granda, senza aver ricevuto ad oggi alcuna risposta.

Nel Frattempo la Dott.ssa Nicoletta Bellotti Calchi Novati è stata sospesa 20 giorni e continua a ricevere diffamazioni da parte dei colleghi che la definiscono delirante solo per avere tentato di portare alla luce la problematica della violenza psicologica e fisica in psichiatria II dell’A.O.Niguarda Cà Granda.

Contestualmente 112 pazienti si stanno costituendo parte civile contro l’Azienda Ospedaliera, una paziente della Dr. Calchi, oppressa da minacce da parte del Direttore del DSM e da parte del Primario dell’UOP in questione, ha tentato un suicidio e tutt’ora versa in condizioni gravi.

Quanto noi esprimiamo è sostenuto da prove concrete audio, video, cartaceo.. In particolare si ha prova certa che, soprattutto pazienti della Dr. Calchi, in degenza ospedaliera, sono sottoposti a trattamenti fisici (contenzioni oltre i 7 gg continuaivi), psicologici e farmacologici violenti con riduzione delle risorse esistenziali.

 

Alla luce di quanto sopra,

COMUNICHIAMO

Che sono in corso iniziative a sostegno della legge 180/78 (Basaglia) dato che, riteniamo, che essa non sia né rispettata né conosciuta dagli operatori psichiatrici, né applicata.

Siamo a conoscenza che la Dr. Calchi per prima ha applicato tale legge e per questa colpa è stata allontanata e mobbizzata.

Anche altri operatori sanitari, un medico ed un infermiere sono in attuale mobbing, altri operatori forzatamente sono stati costretti ad andarsene dall’Azienda per opera del Direttore del DSM.

Riteniamo utile che venga verificata l’applicazione della legge 180/78 in Niguarda.

 

Seguono le firme in fase di raccolta. (circa 500).

Per avere maggiori Informazioni:

Avv.to Federico DABIZZI

Via della Robbia, 23

50132 FIRENZE

Tel. 055.23.40.685

Fax 055. 22.69.195

e-mail: dabizzilex@ti.it

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/lavoroesalute/trackback.php?msg=9559393

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
 
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963