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Ancora sulla manifestazione antiberlusconiana ad Arcore. Ennesima testimonianza che sbugiarda giornali e TV

Post n°4329 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da cile54

Hardcore: cogito, ergo protesto

vi racconto com'è andata

Arrivo in piazza Largo Vela che sono le 13.30 ed è già mezza piena. Arrivo a piedi, come sempre, come le belle giornate primaverili ed estive che portano noi arcoresi nel parco di Villa Borromeo. Raggiungo i Compagni al posto stabilito e mentre cammino butto lo sguardo in fondo a quel viale ormai tristemente famoso, a quella villa che suona strano dire che un tempo era un monastero benedettino, e suona più inquietante dire che, passata ai conti Casati Stampa, fu teatro di due omicidi e di un suicidio. Ma forse, penso, le generazioni future avranno da rabbrividire di più sapendo chi è l'attuale proprietario e che cosa avviene lì dentro. L'orologio scocca le 14.00 e la piazza è ormai stracolma. Genti di tutte le età, mamme con i passeggini, anziani con i cani, giovani che suonano, gruppi di persone che discutono che "così non si può più andare avanti", che "quel mafioso lì deve farsi processare". E poi striscioni, cartelli con ogni tipo di satira, bambole gonfiabili e biancheria intima femminile che rammentano l'ultimo disgustoso scandalo del Premier. C'è il Popolo Viola, ci sono vari Partiti, c'è gente comune che non ne può più della schifezza che il Premier sta collezionando. E, più importante, ci sono persone che pensano: pensare, parola rivoluzionaria di questi tempi. E non pensano solo all'accusa di prostituzione minorile, ma alle ben più gravi accuse che penzolano sopra la testa del Premier. La gente continua ad arrivare e l'indignazione sale: che le nostre voci possane essere sentite da chi è dentro a quella Villa, circondata da mura e un'alto cancello. E' un nostro diritto, il diritto del Popolo, fare sentire la propria voce e fare capire che non siamo gente addormentata ed inebetita tra una pubblicità e un grande fratello. Così ci si avvicina piano piano all'inizio del Viale San Martino. Polizia e Carabinieri bloccano con le transenne e i propri scudi la via principale ed una via secondaria lì vicino. Partono i cori: "mafioso", "fatti processare", "dimissioni" e via su questa linea. La gente esprime il proprio sdegno, gridando, fischiando. Nella via laterale alcuni ragazzi, mani alzate, volti scoperti, avanzano un poco sospingendo gli scudi della Polizia. E lì accade qualcosa. Un poliziotto fa partire una manganellata e gli altri agenti avanzano un pò agitando i manganelli. Qualche ragazzo lancia qualcosa. Il tutto sarà durato 2 minuti al dire tanto. Ma nulla di più, un piccolo momento di agitazione che, chi partecipa all manifestazione da tanti anni, di sicuro non troverà strano. Due manifestanti sono contusi e, mi pare, anche un agente, ma niente di grave. Tutto torna alla calma, dovrei dire, ma non è così: la calma c'è sempre stata. Ovviamente in una manifestazione la calma non è mai un mare piatto, ma con qualche increspatura, nulla di più. Tutto procede bene e molto confortanti sono le parole che alcuni ci rivolgono mentre, con dei Compagni arrivati dal Piemonte, camminiamo lì intorno: parole di incoraggiamento, di solidarietà, di "siamo con voi"; direi quasi di fratellanza: c'è da destituire un Premier inquisito più e più volte, qualcuno che è stato citato spesso dai collaboratori di giustizia, un uomo che sta rovinando l'Italia. Sì, in quella pazza eravamo un pò tutti "fratelli d'Italia" che si son destati.

 

Arrivano le 18.00, inizia a calare il buio ed io mi avvio con i Compagni del Piemonte a mettere sotto i denti qualcosa.

 

E' solo verso le 19.30 circa che alcuni Compagni mi aggiornano di ciò che intantro era successo sul provinciale principale di Arcore, in linea d'aria di fronte alla Stazione. Alcuni ragazzi si erano seduti lì in mezzo per continuare la protesta. Gli agenti non ci hanno pensato due volte: è partita una carica fuori di testa. Non tutti i ragazzi sono Gandhi, che restava fermo immobile a subire violenze in segno di non-protesta, e francamente non posso dare loro torto.

 

Il resto era scontato: 4 ore di bellissima manifestazione e quindici minuti di carica e risposta. Ovviamente ai giornali, ai Tg, ai quotidiani qui della zona, ha fatto molto più gola la seconda notizia che la prima. Non è la prima volta che enfatizzano e si concentrano sugli sporadici scontri che accadono nelle manifestazioni; alcuni di loro sono sciacalli che farebbero di tutto per avere uno scoop, che non c'è. Chi partecipa alla manifestazioni lo sa bene. E come sempre si alzano voci di gente (rimasta sul divano o intenta a cazzeggiare) che commenta senza rifletterre la manifestazione: sono "le regine del tua culpa, affollarono i parrucchieri" di quella bellissima canzone di De Andrè.

 

La mattina di Lunedì 7 Arcore si è svuotata, rimane solo il pesante traffico che l'affligge da molti anni. Se cercate "segni delle battaglie" non ne troverete, mi spiace. Poco o nulla è stato rotto. I muri hanno solo le vecchie imbrattature che sono lì da quasi un anno. La Stazione è sporca come lo è sempre stata.

 

Passo ben due volte davanti alla Villa San Martino, presidiata giorno e notte da varie camionette dei carabinieri.

 

Guardo quel cancello, guardo quell'edificio, quei muri, oggi di nuovo così vicini. I carabinieri (sono giovani di leva) hanno le solite facce stanche (e forse scazzate) di chi sa che deve presidiare una Villa il più delle volte vuota; o che al massimo contiene festini.

 

Rifletto sul fatto che a maggio qui ad Arcore si vota. Spero ardentemente che noi possiamo vincere. E così magari gli facciamo sotto casa una bella festa.

la segretaria del Circolo di Rifondazione Comunista/FdS Arcore

08/02/2011   

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