RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
Segui il nuovo blog "Lavoro e Salute" su wordpress www.blog-lavoroesalute.org
---------------------------------------
Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org
Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.
Tutti i numeri in pdf
LA RIVISTA NAZIONALE
MEDICINA DEMOCRATICA
movimento di lotta per la salute
TUTTO IL CONGRESSO SU
AREA PERSONALE
MENU
CERCA IN QUESTO BLOG
MAPPA LETTORI
« Una ricerca Censis su gi... | Leggi di mercato sulla v... » |
La Sardegna contro il nucleare: il 98% dice NO alle centrali
Malgrado i tentativi di vanificare il referendum nazionale sul nucleare, lo schiacciante responso della consultazione di domenica in Sardegna sottolinea il rifiuto che si respira più in generale nel paese. Interessante e non scontato il livello di partecipazione, 59%, che avrebbe consentito di superare anche il quorum nazionale. Prevedibile il risultato, anche se impressiona la sua compattezza. Il fatto che il 98% dei votanti si sia dichiarato contrario all’opzione nucleare, indica quale sarebbe l’esito del referendum nazionale nel caso gli italiani potessero esprimersi.
A determinare partecipazione e risultato hanno giocato anche la rabbia per il tentativo di scippare al popolo italiano la possibilità di esprimersi. E il risultato della Sardegna è uno schiaffo alla politica furbetta che vorrebbe imporre sotto banco scelte impopolari. Insomma, anche questo voto sottolinea come non ci sia alcuna prospettiva per il nucleare in Italia. E gli effetti di Fukushima iniziano ad incidere anche nelle strategie di altri paesi.
In Germania, la Commissione Etica insediata dalla Merkel dopo Fukushima ha prodotto un primo documento in cui si chiede un’accelerazione della fuoriuscita dal nucleare (vedi Qualenergia.it). Entro il 2021 i reattori tedeschi dovrebbero essere smantellati. Retromarcia quindi rispetto alla decisione di prolungare la vita dei reattori presa lo scorso anno. La proposta anticiperebbe il pensionamento dei reattori anche rispetto alla data del 2023 stabilita quasi dieci anni fa dalla coalizione rosso-verde.
In molti altri paesi è in atto una riflessione. Nella stessa Francia i Verdi hanno posto come condizione per un’alleanza con i socialisti l’indizione di un referendum sulla progressiva dismissione del parco nucleare.
Ma è dal Giappone che si aspettano i risultati più eclatanti. Più passa il tempo e più ci si rende conto della necessità di voltare pagina. Così, nei giorni scorsi il primo ministro Naoto Kan ha imposto la chiusura per motivi di sicurezza di tre reattori per complessivi 3.350 MW di un’altra centrale non coinvolta dal terremoto, ad Hamaoka. E la credibilità del nucleare continua a calare. Un sondaggio ha evidenziato che il 47% dei giapponesi vorrebbe ridurre l’attuale numero di reattori. Insomma, non solo il programma di rapida crescita del nucleare è defunto, ma anche per le centrali esistenti, come quelle di Hamaoka, la vita si fa dura. Nel frattempo si elaborano nuovi scenari. I prossimi mesi ci diranno quanto seriamente si punterà sulle rinnovabili come fulcro di una alternativa strategica.
Gianni Silvestrini
17/05/2011
L'informazione dipendente, dai fatti
Nel Paese della bugia la verità è una malattia
(Gianni Rodari)
SI IUS SOLI
notizie, conflitti, lotte......in tempo reale
--------------------------
www.osservatoriorepressione.info
G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI
Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.
Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.
> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.
Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
DARE CORPO ALLE ICONE