RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
Segui il nuovo blog "Lavoro e Salute" su wordpress www.blog-lavoroesalute.org
---------------------------------------
Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org
Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.
Tutti i numeri in pdf
LA RIVISTA NAZIONALE
MEDICINA DEMOCRATICA
movimento di lotta per la salute
TUTTO IL CONGRESSO SU
AREA PERSONALE
MENU
CERCA IN QUESTO BLOG
MAPPA LETTORI
« Nel tarantino un gruppo ... | In uno storico fumetto l... » |
Generazione “mille euro” a rischio povertà: il 42% avrà una misera pensione
Generazione “mille euro” a rischio povertà, chi guadagna poco oggi, avrà un reddito ancora inferiore in vecchiaia. L’allarme arriva da una ricerca del Censis per Unipol, presentata oggi a Roma nel corso del convegno “Welfare, italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali”. Secondo l’indagine il 42% dei lavoratori dipendenti tra i 25 e 34 anni andrà in pensione intorno al 2050 con meno di mille euro al mese. Attualmente i lavoratori in questa fascia di età che guadagnano meno di mille euro sono il 31,9%, questo significa che in molti si troveranno ad avere una pensione pubblica inferiore al reddito che avevano a inizio carriera. Non solo, ma questa previsione riguarda quelli “più fortunati”, cioè i 4 milioni di giovani ben inseriti nel mercato del lavoro, con contratti standard. Fuori dal conteggio restano, infatti, i giovani autonomi o con contratti atipici, che sono circa un milione e i 2 milioni di ragazzi che non studiano né lavorano.
“Negli ultimi tempi il dibattito sulle pensioni si è sterilizzato-sottolinea la ricerca- perché i conti degli enti previdenziali sono stati rimessi in ordine. Ma a soffrire in futuro saranno i conti delle famiglie: quanti oggi possono dire con serenità: mi godrò la pensione?”. L’Italia è infatti uno dei paesi più vecchi e longevi al mondo. Nel 2030 gli anziani over 64 saranno più del 265 della popolazione totale: ci saranno 4 milioni di persone non attive in più e 2 milioni di attivi in meno. Per questo, aggiungono i ricercatori, “il sistema pensionistico dovrà confrontarsi con seri problemi di compatibilità ed equità”. “Se le riforme delle pensioni negli anni ’90 hanno garantito la sostenibilità a medio termine- si legge nell’indagine-. Oggi preoccupa il costo sociale della riduzione delle tutele per le generazioni future”. A fronte di un tasso di sostituzione del 72,7% calcolato per il 2010, nel 2040 i lavoratori dipendenti beneficeranno di una pensione pari a poco più del 60% dell’ultima retribuzione (andando in pensione a 67 anni con 37 anni di contributi) mentre gli autonomi vedranno ridursi il tasso fino a meno del 40% (a 68 anni con 38 anni di contributi). (ec)
06/07/2011
Fonte: redattoresociale.it
L'informazione dipendente, dai fatti
Nel Paese della bugia la verità è una malattia
(Gianni Rodari)
SI IUS SOLI
notizie, conflitti, lotte......in tempo reale
--------------------------
www.osservatoriorepressione.info
G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI
Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.
Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.
> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.
Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
DARE CORPO ALLE ICONE