RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
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La verità non ci piace? Nascondiamola. Ovvero quando un sondaggio fallisce
Che triste storia per il Corriere della Sera, il quotidiano di Via Solferino si trova a dover fare i conti con lettrici e lettori consapevoli, che non hanno ingoiato le menzogne istituzionali sulla riforma del mercato del lavoro. E quando la verità è scomoda la si caccia via dalla pagina.
Una storia misera che rende bene l'idea dello stato dell'informazione in Italia, per nulla superato con la caduta di Berlusconi. La cronaca è semplice, di mattina presto, il quotidiano on line lo fa quasi ogni giorno, è partito il solito sondaggio per captare la volontà dei lettori. La domanda è semplice: La Cgil indice 16 ore di sciopero per difendere l'articolo 18, siete favorevoli o contrari? E quì entriamo nel campo della grafica, un mestiere complesso. Dopo un paio d'ore i contrari allo sciopero risultavano essere la maggioranza, circa il 55% dei votanti, il 45 % favorevoli. Si arriva alla tarda mattinata e il divario rapidamente diminuisce, intorno alle 12 i contrari erano il 51% i favorevoli il 49%. Casualmente e in assenza di rilevanti notizie lo spazio grafico riservato al sondaggio diminuiva visibilmente. Alle 14 i favorevoli allo sciopero erano quasi il 57% i contrari il 43%. Sorpasso avvenuto con ampio margine. In serata la sorpresa, il sondaggio spariva dalla home page, votare risultava impossibile. A quel punto una rapida ricerca in rete e si svela l'arcano: oltre il 59,2% dei votanti al sondaggio hanno dichiarato di appoggiare lo sciopero Sondaggio da far sparire, risultato pericoloso, meglio continuare a far credere che con questa riforma calerà lo spread (peraltro oggi in salita) e usciremo tutti lieti e felici dalla crisi. Del resto, trovando scarsa contestazione anche da Repubblica si erano sparati in tema grandi colpi di cannone fino a dire che l'abrogazione dell'articolo 18 vale 200 punti di spread. Mentono sapendo di mentire e di poter contare su un controllo pressoché totale dei media. Ma le persone in carne e ossa hanno memoria e certe cialtroniaggini cadono nel fango, tanto da essere occultate.
Stefano Galieni
22 marzo 2012
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(Gianni Rodari)
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
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