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IL GRANDE CAVALLO BLU
Paolo vive a Trieste, la città della bora. Va a scuola, adora i pasticcini alla crema, e abita al San Giovanni, un ospedale.
Un ospedale molto speciale, dove si cura chi ha male all’anima. Figlio della lavandaia, è l’unico bambino, e il suo amico del cuore è Marco, il vecchio cavallo che trasporta i fagotti della biancheria. Chiuso tra le cancellate invalicabili dell’ospedale, trascorre i suoi pomeriggi insieme con l’uomo-trottola, la donna scalza, l’uomo albero… Fino al giorno in cui un nuovo dottore, Franco Basaglia, ostinato come il vento e matto da legare, decide di slegare tutti i malati e abbattere quelle cancellate.
L'estratto del libro QUI
Non è difficile entrare nel libro Il grande cavallo blu. La storia è raccolta in poche pagine, dense, commoventi. Possiamo anche aggiungere un pezzo di storia rilevante della psicologia: la pagina di Franco Basaglia che ha messo in contrapposizione quanti fossero d'accordo alla chiusura dei manicomi contro quanti invece non ne fossero convinti. Ma chi sono i matti raccontati dall'autrice? Sono coloro che hanno male all’anima. Paolo è il protagonista del racconto. Il nonno dice che i matti non sanno chi sono. Eppure lui sa di essere il figlio di Lucia, la lavandaia dell'ospedale, e di Marcello, il pescatore. Paolo non la pensa come il nonno, per lui i matti sono sono semplicemente l’uomo-trottola, la donna-scalza, l’uomo di vetro, lo strangolatore d’uccelli, l’uomo-albero... ovvero gli altri protagonisti del racconto. Paolo è l’unico bambino a vivere quell’ospedale triestino battuto dalla bora. Il suo amico del cuore è Marco, il vecchio cavallo che trasporta i fagotti della biancheria. Chiuso tra le cancellate invalicabili dell’ospedale, trascorre i suoi pomeriggi insieme con quelle persone che hanno male all’anima, in un'alternarsi di momenti differenti, dai più teneri a quelli più difficili. Qualcosa sta per cambiare però. Un giorno Franco Basaglia decide decide di slegare tutti i malati e abbattere quelle cancellate. È convinto che visto da vicino nessuno è normale, e che la libertà è una medicina migliore della camicia di forza e dell’elettroshock.
Il grande cavallo blu,
di Iréne Cohen-Janca
illustrazioni di Maurizio A. C. Quarello
traduzione di Paolo Cesari
pagine 42
orecchio acerbo
euro 12, 50
Recensione di Isabella Borghese
18 aprile 2012 www.controlacrisi.org
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G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI
Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
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