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SCIOPERO MEDICI PUBBLICI. ADESIONE AL 75%
Un' adesione pari al 75%. Questo il bilancio dello sciopero dei medici che ha fatto 'saltare' circa 40 mila interventi chirurgici programmati e migliaia di visite specialistiche ed esami e che era stato proclamato in risposta alle misure che la manovra economica prevede per il settore.
L'Associazione medici dirigenti chiede che la Camera dei deputati modifichi il testo della manovra. «Il successo anche mediatico delle due iniziative - commenta Costantino Troise, segretario nazionale Anaao Assomed - è testimone dell'interesse dei cittadini verso il tema del diritto alla salute, fortemente asimmetrico, purtroppo, rispetto al valore che allo stesso tema assegna il Governo». Allo stesso tempo l'Anaao Assomed "desidera ringraziare il Capo della segreteria del Presidente della Camera per la disponibilità dimostrata nel concedere un incontro, malgrado la richiesta fosse stata formulata nel corso della mattina, e dichiara la propria volontà di ricominciare a tessere, insieme con le altre organizzazioni sindacali della dirigenza del Ssn, la tela per modificare la manovra economica nel senso da tempo auspicato".
Nel giorno dello sciopero nazionale di 24 ore della sanità pubblica, oltre 100 medici, in rappresentanza di più di 130 mila professionisti, hanno manifestato a Roma davanti alla Camera a piazza Montecitorio armati di bandiere, fischietti e vuvuzelas, le trombette dei mondiali di calcio in Sudafrica. Eloquente un grande striscione di 10 metri attaccato alla ringhiera di fronte all'entrata di Montecitorio che recita: 'No ai tagli alla sanità', firmato da tutte le sigle sindacali di categoria.
Gli slogan e i cori di protesta non sono però caduti nel vuoto visto che la rappresentanza è stata ricevuta dall'ufficio di presidenza della Camera dei deputati. Tra i medici in protesta contro la manovra economica messa a punto dal Governo e da loro ritenuta "iniqua", c'era anche il senatore Pd Ignazio Marino con tanto di camice bianco.
"Siamo costretti - avevano sottolineano le organizzazioni sindacali nei giorni scorsi - a ricorrere allo sciopero di fronte a scelte di politica sanitaria che manifestano indifferenza rispetto al valore del lavoro che i professionisti della sanità sono chiamati a svolgere in condizioni sempre più difficili". "La carenza di 30 mila medici nei prossimi 4 anni e il licenziamento della metà dei precari impegnati in attività fondamentali a partire dal pronto soccorso si rifletterà in una caduta qualitativa e quantitativa delle prestazioni erogate, con le liste di attesa destinate a misurarsi in semestri", avevano aggiunto.
Le rassicurazioni, seppur autorevoli, del ministro della Salute Ferruccio Fazio ai medici non bastano. Per questo chiedono che venga messo per iscritto, nel testo della manovra, il 'no' al blocco del turnover per i professionisti della sanità. Per i sindacati, infatti, il blocco del turnover porterà alla mancata sostituzione nel prossimi 4 anni di 30 mila medici, in uscita perché in pensione o precari. Con gravi ripercussioni sui servizi offerti ai cittadini. Le rassicurazioni del ministro Fazio, che nei giorni scorsi ha più volte ribadito che "la sanità è esclusa del blocco del turnover ", ai medici non sembrano sufficienti. "Le parole del ministro non ci bastano", gridano in coro. "Lo vogliamo leggere per iscritto sul testo della manovra".
Per i medici, il blocco del turnover metterebbe a rischio l'assistenza ai cittadini. "Porterà - spiega il segretario generale della Fp Cgil medici, Massimo Cozza - a un calo delle prestazioni, di almeno il 20%. Con il conseguente aumento delle liste d'attesa e un ulteriore sovraffollamento nei pronto soccorso, se si considera che una parte consistente dei 12 mila medici precari, che non verranno confermati, lavora proprio nei reparti di emergenza". (Adnkronos)
19/07/2010
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Roma, 12 maggio 1977
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