RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
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MORTI DA LAVORO: COME LA PREVENZIONE, ANCHE LA REPRESSIONE, CIOE' LA GIUSTIZIA, SI COSTRUISCONO FUORI DALL'AULA D'UDIENZA
Abbiamo appreso dalla stampa che cento ex lavoratori dello stabilimento Bridgestone di Bari sono morti negli ultimi 25 anni, altri 400 – secondo alcune associazioni – sono attualmente malati di tumore. La procura di Bari, nel corso degli anni, ha avviato decine di indagini per accertare se sia stata colpa dell’amianto, ma alcune inchieste sono già stata archiviate. Allìindomani dell’incontro tra una delegazione di ex lavoratori della fabbrica di pneumatici e di familiari delle vittime dell’amianto, con il procuratore di Bari Antonio Laudati, è stato affidato al procuratore aggiunto Anna Maria Tosto il coordinamento di queste indagini.
Il procuratore ha dichiarato che verrà istituito anche un gruppo di magistrati che avranno il compito di occuparsi di malattie professionali all’interno del pool reati ambientali.
«Questa – ha detto Laudati conversando con i giornalisti - è una vera tragedia sociale. Per i magistrati è difficilissimo accertare le responsabilità penali, perchè le malattie professionali si manifestano a molti anni di distanza dall’esposizione alle sostanze nocive, i cui effetti sono incalcolabili».
L'occasione ci è utile per ricordare che in Puglia sono numerosi le situazioni di gruppi lavorativi fortemente esposti in passato, ed ancora oggiAggiungi un appuntamento per oggi, a sostanze cancerogene. Brindisi petrolchimico e centrali elettriche, Bari Fibronit, Manfredonia fertilizzanti, Taranto Ilva, Taranto raffineria e molte altre situazioni meno note.
Le difficoltà nell'accertamento delle responsabilità penali e civili che il procuratore, forse per eccesso di prudenza, si affretta a prefigurare, sono a nostro parere non tanto nella lontananza nel tempo dell'inizio delle esposizioni quanto nell’impiego non sempre corretto dei metodi epidemiologici, nonché nell’approccio agli studi scientifici. Ne sanno qualcosa i lavoratori del petrochimico di Brindisi che, a differenza di quelli di Venezia, appaiono avere un rischio di morte inferiore a quello della popolazione generale perché non si sono confrontati i lavoratori esposti al CVM con quelli meno esposti. Per questo abbiamo chiesto al Presidente Vendola, finora senza riscontro, di disporre la rianalisi dei dati della coorte dei lavoratori di Brindisi e Manfredonia in possesso dell'Arpa per sostenere le famiglie degli operai malati o deceduti nelle loro peregrinazioni giudiziarie per il risarcimento dei danni subiti.
Ma aggiungiamo che i risultati giudiziari in questo tipo di inchieste si ottengono anche grazie ad una attenzione continua al problema da parte degli inquirenti. Ne è un esempio l'osservatorio sui tumori professionali che è istituto da molti anni presso la procura della repubblica di Torino (procuratore Guariniello), modello che meriterebbe di essere trasferito (come proponemmo inascoltati alla procura di Brindisi nel 2002). La mole e la qualità di dati raccolti consente a quella pubblica accusa di portare in aula prove di grande solidità scientifica che permettono di vincere le indubitabili difficoltà a cui il Procuratore di Bari fa riferimento.
Comunicato stampa di www.salutepubblica.org
30 luglio 2010
L'informazione dipendente, dai fatti
Nel Paese della bugia la verità è una malattia
(Gianni Rodari)
SI IUS SOLI
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
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