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Muore in un cantiere. Aveva 72 anni
Sveglia presto la mattina per andare al lavoro, in cantiere. Un saluto alla moglie, forse con un bacio e probabilmente in dialetto abruzzese. La sera prima aveva cenato presto, quasi sicuramente. E quasi sicuramente era andato a dormire prima del termine delle trasmissioni di prima serata. Perché spesso a quell'età è così che accade, nei paesi dell'entroterra abruzzese. E lui aveva 72 anni, faceva il muratore e in cantiere a quell'età è morto alcuni giorni fa. Domenico Colella, lavorava, a 72 anni, in un cantiere di Gissi (Ch). Un volo di sei metri prima di schiantarsi al suolo e poi la morte.
Non so se quello fosse stato da sempre il suo lavoro; non so nemmeno quanti anni di contributi abbia versato fino ad oggi; non lo conoscevo proprio. So però che lavorare in un cantiere è pericoloso, e quando, come spesso avviene, non si rispettano le norme sulla sicurezza sul lavoro, i rischi sono tanti e tali da mettere a rischio l'incolumità dei lavoratori e addirittura la vita stessa. E so anche che è proprio nei cantieri edili che si verifica ogni anno il maggior numero di morti sul lavoro, come so che la caduta dall'alto è tra le principali cause di infortunio del settore edile, in genere con esito mortale.
E pure se non conosco le necessità che avesse Domenico, so però che in Italia ci sono quasi otto milioni e mezzo di poveri e che la pensione minima è una tale miseria da essere un'indegnità. So pure che i pensionati italiani sono i più poveri d'Europa e che un pensionato su cinque riceve una pensione inferore ai 500 euro mensili. Non so con quale forma contrattuale Domenico lavorasse in cantiere, da pensionato qual era; però so bene che il lavoro nero in Italia costituisce una piaga enorme e dolorosa.
So che queste cose succedono in Italia, che c'è chi patisce, chi ci convive e c'è chi ci si gonfia la pancia. E so che nonostante tutto è stato approvato alla Camera il Ddl Lavoro, che praticamente spazza via i residui di diritti sul lavoro che ancora resistono nella legislazione italiana. So pure che intanto la Francia in questi giorni è pressochè bloccata dai lavoratori in tutte le piazze e luoghi di lavoro francesi, perché rivendicano giustamente il diritto di andare in pensione a 60 anni, quando il governo tenta di innalzare l'età pensionabile a 62e anni. Mentre in Italia è già a 65 anni, si discute per innalzarla ancora e si muore in cantiere a 72 anni.
Carmine Tomeo
24/10/2010
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