Blog
Un blog creato da cile54 il 09/01/2007

RACCONTI & OPINIONI

Pagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti

 
 

www.lavoroesalute.org

Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org

Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.

Tutti i numeri in pdf

www.lavoroesalute.org

 

LA RIVISTA NAZIONALE

www.medicinademocratica.org

MEDICINA DEMOCRATICA

movimento di lotta per la salute

 TUTTO IL CONGRESSO SU

www.medicinademocratica.org

 

AREA PERSONALE

 
Citazioni nei Blog Amici: 180
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

MAPPA LETTORI

 

ULTIME VISITE AL BLOG

cile54cielostellepianetiindustriametallisbaglisignoramonellaccio19cardiavincenzocassetta2nomadi50m12ps12maremontyAlfe0Sassar0liiltuocognatino2BiSa62NonnoRenzo0
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

« Perchè e come è nata un...Da un piccolo paese dell... »

La redazione di Lavoro e Salute partecipa al ricordo di un uomo di legge a fianco dei lavoratori, deceduto di recente

Post n°4004 pubblicato il 11 Novembre 2010 da cile54

Addio Prof. Roccella, i lavoratori sono ancora più soli!

 

Da giovedì 4 novembre, i lavoratori italiani non hanno più, al loro fianco, Massimo Roccella; tra i più autorevoli giuslavoristi e convinto sostenitore delle ragioni del mondo del lavoro.

Lavoro e lavoratori tenacemente difesi e sostenuti anche attraverso un suo breve articolo: “Collegato lavoro, ingiustizia è fatta”; pubblicato da “Il Manifesto” il 21 ottobre u.s.

Personalmente, voglio rendergli omaggio riproponendo, al meglio possibile, le valutazioni che esprimeva rispetto al testo del ddl appena approvato, in via definitiva, alla Camera.  

In coerenza alle valutazioni che ne avevano caratterizzate le posizioni espresse in passato, Roccella sosteneva che il ddl, di là di qualche lieve miglioramento, continuava a rappresentare il tentativo di: a) delimitare e comprimere lo spazio di azione della giurisdizione ordinaria; b) rendere più difficile ai lavoratori la possibilità di far valere i propri diritti.

A suo parere, la nuova disciplina della certificazione dei contratti di lavoro, contrariamente a quanto paventato, si sarebbe - concretamente - rivelata molto meno pericolosa; perché niente potrà impedire a un giudice di considerare nulle eventuali clausole contrastanti con norme inderogabili di legge e contratto collettivo. 

Così come considerava significativamente ridimensionata - rispetto alle “destabilizzanti” intenzioni iniziali - la nuova disciplina dell’arbitrato (di equità).

L’aver sottratto alla c.d. “clausola compromissoria” le controversie in materia di licenziamento, insieme all’obbligo - per il collegio arbitrale - di giudicare nel rispetto dei principi regolatori della materia, anche derivanti da obblighi comunitari, rappresentava, a suo avviso, il depotenziamento dell’iniziale intenzione del Legislatore nazionale: rendere “disponibili” alle parti - attraverso l’arbitrato - diritti e norme altrimenti “inderogabili”.

Certamente condivisibile la sua posizione rispetto ai tempi di stipula della clausola compromissoria. Non era stato sufficiente, a suo parere, stabilire che la suddetta clausola non potesse essere siglata prima della conclusione del c.d. “periodo di prova”, oppure almeno trenta giorni dopo la stipula del contratto di assunzione, per sostenere che fosse venuto meno il carattere sostanzialmente obbligatorio dell’arbitrato!

Naturalmente, affatto negativo era il suo giudizio circa i tempi (ristrettissimi) previsti per contestare la legittimità della cessazione del proprio rapporto di lavoro; soprattutto per i lavoratori a termine, interinali e a progetto, che, come (purtroppo) noto, nella speranza di essere “richiamati”, sono restii a opporre, in tempo brevi, azioni di rivalsa.

La norma del ddl ritenuta dal Prof. Roccella più odiosa e assurdamente “punitiva”, nei confronti dei lavoratori, era rappresentata però, dalla sostanziale “forfetizzazione” del danno da riconoscere a un dipendente al quale riconoscere l’illegittimità del termine apposto al contratto di lavoro.

Infatti, secondo quanto disposto dal ddl 1481, d’ora in avanti, il risarcimento del danno per l’illegittima cessazione del rapporto di lavoro andrà liquidato fra un minimo di 2,5 e un massimo di 12 mensilità di retribuzione. Non sarà quindi più possibile, per il futuro, ottenere - oltre alla conversione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro - il risarcimento integrale del danno.

L’illustre studioso concludeva il suo articolo con un duplice auspicio.

L’uno, rivolto a Cgil/Cisl/Uil e Confindustria, relativo alla possibilità di avvio di una nuova stagione “partecipata”; l’altro destinato ai rappresentanti dell’opposizione.

All’opposizione e, per essa, al Pd, Roccella indicava la strada della coerenza; nel senso che, alla contestazione dei contenuti, dovesse seguire - in sede di stesura del prossimo programma elettorale - l’impegno ad abrogare le norme previste dal ddl in esame.

Personalmente - alla luce di quanto verificatosi alla Camera e al Senato, nell’arco delle ben sette “letture” del ddl - questa seconda ipotesi la reputo dettata da un eccesso di (benevolo) ottimismo del Prof. Roccella.

E’, infatti, noto, che il ruolo delle opposizioni, del Pd in particolare, è stato affatto inconcludente; anzi, in qualche occasione ha finito per offrire veri e propri assist alle posizioni della maggioranza.

In questo senso, la dichiarazione di voto di Pietro Ichino per il gruppo Pd - in sede di seconda lettura del ddl al Senato, in data 2 marzo 2010 - è semplicemente stupefacente!

In estrema sintesi, i punti del ddl contestato furono:

1)         Una “retromarcia”, rispetto alla riforma della P.A.

2)         La scelta “rinunciataria” di abbassare di nuovo l’età dell’obbligo scolastico.

3)         La possibilità di compromettere in arbitri le controversie nel pubblico impiego.

4)         La possibilità di far rientrare nell’arbitrato (privato) diritti inderogabili.

5)         L’eccessiva discrezionalità offerta al giudice in tema di scelte imprenditoriali.

6)         La volontà di ulteriormente sanzionare le aziende colpevoli d’illegittima apposizione del termine nei contratti a tempo determinato.

Evidentemente, non una sola parola rispetto alla (sostanziale) obbligatorietà della “clausola compromissoria” e ai suoi pericolosi contenuti, ai tempi ristrettissimi per contestare i licenziamenti, all’iniqua “forfetizzazione” del danno e a ogni altro elemento di ulteriore attacco ai diritti dei lavoratori.

Anzi, è appena il caso di rilevare che Ichino, esponente di quello stesso partito che afferma di avere “il lavoro” al centro della propria agenda politica, esercitava la dichiarazione di voto per (sostanzialmente) suggerire alla maggioranza di governo di “contenere” le prerogative del giudice del lavoro.

In più - da buon “aziendalista”, al fine di sottacere l’ennesimo provvedimento a danno dei lavoratori - Ichino fingeva di non rendersi conto delle reali conseguenze della norma adottata in tema di contratti a termine, accusando, addirittura, il governo di voler ulteriormente sanzionare le aziende, piuttosto che ridurre le (legittime) aspettative dei lavoratori!

In questo quadro, purtroppo, senza la disponibilità, le competenze e la passione di Massimo Roccella,  tutto sarà più triste e difficile da realizzare.

Renato Fioretti

collaboratore redazionale di Lavoro e Salute

 
Commenta il Post:
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

--------------------------

www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963