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Due italiani su cinque (il 37 per cento) hanno questa abitudine, che va a ingrossare un mercato sporco

Post n°4039 pubblicato il 20 Novembre 2010 da cile54

Pillole tarocche on line, sequestri record nel 2010

 

Quest’anno sono stati 350.000 i prodotti farmaceutici falsi, e rischiosi per la salute, venduti su internet posti sotto sequestro dai Nas. Un incremento del 52 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009.

E' un boom spaventoso, quello dei farmaci contraffatti venduti on line nel nostro Paese. Ieri i dati ufficiali relativi al 2010, resi noti dalla sede dei Nas a Roma, dove si è svolto il primo corso in Europa dedicato all’approfondimento delle tecniche di contrasto del fenomeno. A tenere banco è stato il ministro della Salute Ferruccio Fazio che ha elargito con soddisfazione i numeri: sono stati 350.000, tra fiale e compresse, i medicinali “falsi”, e dunque rischiosi per la salute, posti sotto sequestro dai carabinieri dei Nas tra gennaio ed ottobre di quest’anno: vale a dire un incremento del 52 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. Un’escalation, quindi, del fenomeno a cui è corrisposta un’adeguata contromisura da parte del Nucleo antisofisticazioni: oltre ai sequestri, si registrano quattordici persone del “giro” arrestate, 129 segnalazioni complessive e sei siti Internet chiusi.

Tra le tipologie di farmaci più sequestrati, primeggiano quelli utilizzati per la disfunzione erettile, come il Viagra, acquistato anche dagli atleti come sostanza dopante. Seguono poi proprio gli anabolizzanti somministrati per migliorare le prestazioni sportive. Elogiando le recenti operazioni dei Nas, il ministro ha voluto sottolineare anche un lato oscuro della Sanità nazionale, la consuetudine cioè di alcuni medici di ingannare lo Stato e i malati per il proprio tornaconto: allarme che si salda con i proclami via spam di prodigi miracolosi, perlopiù anti-impotenza, e soprattutto dannosi. Nel nostro Paese in particolare possiamo parlare, dati alla mano, di un’emergenza sociale: uno studio tedesco di quest’anno dice che gli italiani sono al secondo posto in Europa nell’acquisto di farmaci illeciti.

Due nostri connazionali su cinque (il 37 per cento) hanno questa abitudine, che va a ingrossare un mercato sporco in continua espansione: un giro d’affari annuo di 3 miliardi di euro, con una fetta dell’1 per cento di merce contraffatta tra tutti i  farmaci distribuiti legalmente nei Paesi sviluppati e punte del 50 per cento del totale dei prodotti venduti via Internet. Urge più che mai un attento monitoraggio, a livello nazionale e sovranazionale, sui messaggi propagandistici di terapie che creano illusioni e false aspettative nei cittadini, rivelandosi poi, nel migliore dei casi, truffe economiche e, nel peggiore, smercio di sostanze tossiche e letali.

Per fronteggiare l’emergenza, si stanno attivando ormai, oltre che forze dell’ordine specializzate in informatica e sostanze proibite, anche gli scienziati: è notizia recente la realizzazione, pronta tra due anni, di uno strumento in grado di riconoscere i farmaci contraffatti. A metterlo a punto, un pool di studiosi dell’università di Lund. La macchina, simile ad una piccola cartella, si dovrebbe avvalere della stessa tecnica utilizzata per scovare bombe ed esplosivi tramite risonanza magnetica nucleare. Il farmacista, l’agente o il doganiere di turno potranno inserirvi una fiala di pastiglie e riscontrare l’identità del farmaco sospetto.

Diego Carmignani

18/11/2010

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