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« Di fronte a questi annun...SOMMARIO 25/30 NOVEMBRE ... »

Ha soccorso un immigrato salito sulla torre a Milano, ora rischia una denuncia per favoreggiamento dell'immigrazione

Post n°4075 pubblicato il 30 Novembre 2010 da cile54

Parla il medico salito sulla Torre di via Imbonati

Tra sabato 27 e domenica 28 novembre hanno curato e dimesso uno degli immigrati saliti lo scorso 5 novembre sulla torre ex Carlo Erba, in via Imbonati, lassù da più di tre settimane per chiedere la sanatoria e protestare contro lo sfruttamento degli stranieri. Ora quei medici, sanitari dell’ospedale San Paolo di Milano e altre persone esterne alla struttura, rischiano la denuncia per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Lo ha reso noto la Questura, secondo quanto riferito dall’Ansa. Su quella torre erano saliti cinque immigrati: due erano scesi dopo diversi giorni riuscendo a confondersi nel presidio di solidarietà attuato dal Comitato immigrati. Il terzo è appunto sceso ieri. Quindi rimangono ancora due persone, che hanno spiegato di essere «motivati a resistere», ma oggettivamente stremati.

L’ultimo episodio riguarda un egiziano di 23 anni, che si era sentito male già sabato sera ed era stato prima curato direttamente sulla torre dal medico Andrea Crosignani e poi trasportato nel nosocomio per praticargli ulteriori cure, anche per l’ipotermia causata dal freddo. Da si quanto appreso, non è stato facile convincere il giovane a terminare la protesta, visto il rischio di espulsione. Il nordafricano è stato comunque ritenuto in condizioni di lasciare l’ospedale, ma è proprio sulle modalità della dimissione sanitaria che la polizia ha avviato le indagini. La Questura ha emesso un comunicato in cui spiega che «l’attività investigativa è volta ad accertare le responsabilità individuali del personale medico e di altre persone, non appartenenti alla struttura sanitaria, che avrebbero aiutato lo straniero a lasciare l’ospedale, al momento della sua dimissione, eludendo anche la sorveglianza degli organi di polizia». Da qui, quindi, l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Della eventuale denuncia «l’ho saputo leggendo i giornali, non ho niente di ufficiale in mano». Andrea Crosignani, il medico salito sulla torre di via Imbonati, racconta a RadioArticolo1 come sono andati i fatti. Lui lavora nell’ambulatorio di via dei Transiti, nei pressi via Padova, dove insieme ai suoi colleghi cura chiunque si presenti bisognoso di un intervento sanitario. «Tutte le procedure sono state rispettate – prosegue – ho trattato questa persona come un paziente, forse con un po’ più di emozione del solito, perché fare un intervento a trenta metri d’altezza, con mezzo metro di spazio e la neve che cominciava a scendere copiosamente, faceva un po’ d’impressione. Ho fatto il mio lavoro come faccio sempre – prosegue – indipendentemente dal colore della sua pelle e dallo spessore del suo portafoglio. Sabato ero in giro quando ho saputo che c’era bisogno di un intervento sulla torre. Siccome non riuscivo a essere lì immediatamente, all’inizio ho provato ad attivare altri contatti, poi ho saputo che la situazione si aggravava e ho visto che, anche se non c’era una situazione di emergenza immediata, questa persona non poteva restare lì per un’altra notte». Sull’ipotesi di subire una denuncia, «dico solo che questo è un paese triste. Per varie cose, come l’abominio dei Cie e la legislazione in materia d’immigrazione».

29 Novembre 2010

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