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Green Hill, in diecimila al corteo di Roma contro la vivisezione
'Stop olocausto animale' e 'Noi non ci stiamo: basta vivisezione' sono alcuni degli slogan scanditi oggi pomeriggio a Roma da almeno diecimila persone che hanno sfilato in corteo. L’iniziativa è stata organizzata da 'Occupy greenhill' e dal 'Coordinamento antispecista
del Lazio' per chiedere la chiusura dell'allevamento di Greenhill e della fine dell'utilizzo dei cani a scopo di vivisezione.
"Green Hill è un lager in cui sono rinchiusi 2.700 cani, animali, identificabili solo da un numero, che nascono per morire e sono condannati a soffrire - spiegano gli animalisti - Ogni anno inoltre, solo in Italia, quasi 1 milione di animali sono sottoposti a esperimenti crudeli, che non forniscono neppure dati utili alla salute umana. Le alternative già esistono e in molti casi hanno completamente sostituito l'utilizzo degli animali. Il diritto alla vita non è solo un privilegio di alcuni, bensì di tutti gli esseri viventi", concludono gli animalisti. Quasi trenta i pullman in arrivo nella capitale da diverse città italiane. Tra queste Brescia, Milano, Bologna, Firenze, Venezia, Genova, Viterbo, Pisa, Torino, Napoli e Bari.
“La voce che si leva da questa piazza è unanime – dice Alex Caporale della Aio -: chiudere l’azienda Green Hill, la quale produce animali da per la vendita ai laboratori che praticano la vivisezione, siano essi centri di ricerca, centri farmacologici, ecc. Su di loro vengono provati ogni sorta di prodotto, vengono letteralmente trucidati e massacrati. Da noi non può che levarsi un no alla sperimentazione animale, invitando a riflettere sulla promozione di metodiche che non facciano uso di esseri viventi, anche perché la stessa ‘scienza ufficiale’ si sta sempre più indirizzando verso pratiche non violente. Non vogliamo entrare nei moralismi, ma la vivisezione è assolutamente un qualcosa di immorale, incivile. Qualsiasi paese democratico non dovrebbe tollerare questi fatti. Bisognerebbe destinare i fondi a forme di sperimentazione non lesive; applicare la legge 413 del ’93, ad esempio, che garantisce agli studenti universitari un percorso formativo per una ricerca che non faccia uso di animali”.
In questi giorni nella XIV Commissione al Senato si stanno decidendo le sorti di questo allevamento, tramite l`inserimento del divieto di allevamento di cani, gatti e primati su tutto il territorio nazionale per vivisezione. Tale legge è osteggiata dalla lobby farmaceutica che sta cercando in ogni modo di bloccarla, e permettere a Green Hill di continuare ad esistere.
Fabrizio Salvatori
16/06/2012 www.controlacrisi.org
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Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
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