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Messaggi del 13/11/2010

MSF lancia la campagna internazionale

Post n°4014 pubblicato il 13 Novembre 2010 da cile54

Medici Senza Frontiere lancia una campagna globale per fermare i numerosi tentativi dell’Europa di limitare l'accesso a questi medicinali per i pazienti nei Paesi via di sviluppo

Mentre l’Unione Europea ha ripreso in queste settimane i negoziati per gli accordi di libero scambio (FTA) con l'India, che ridurrebbero drasticamente l’accesso agli economici farmaci generici prodotti nel paese,

"MSF dipende dall'accesso ai farmaci generici a prezzi accessibili - come quelli prodotti in India - per il trattamento di tutti i tipi di malattie. Noi compriamo l'80% dei nostri farmaci contro l'AIDS in India, farmaci che oggi curano 160.000 persone", afferma il Presidente internazionale di MSF, Unni Karunakara. "A nome loro, non possiamo rimanere in silenzio mentre l'Europa lavora per chiudere la porta su ogni aspetto legato alla fornitura e all’approvvigionamento dei farmaci, ovvero la produzione di un farmaco generico, la sua registrazione e il suo trasporto ai pazienti in altre parti del mondo. Per questo abbiamo lanciato una campagna importante: “EUROPA! GIÙ LE MANI DALLE NOSTRE MEDICINE”.

L'accordo di libero scambio con l’India è solo uno dei tanti attacchi contro i farmaci generici attualmente in corso da parte dell’UE. Attraverso altri accordi commerciali bilaterali in tutto il mondo, l'Europa sta minacciando la produzione di medicinali sicuri, efficaci e accessibili, esigendo norme più severe sulla proprietà intellettuale rispetto a ciò che viene richiesto dalle leggi internazionali. L'Europa è anche una forza trainante nei negoziati segreti per l’Accordo commerciale anti-contraffazione (Anti-Counterfeiting Trade Agreement), dove è leader nel portare avanti misure per porre limiti alla produzione di farmaci generici.

L'impatto di queste politiche è già stato avvertito dai pazienti: in base ai regolamenti doganali della Commissione europea, farmaci generici regolari destinati ai Paesi in via di sviluppo sono stati bloccati nei porti europei, mettendo in serio pericolo la vita dei malati.

"Ciò che gli europei stanno facendo è effettivamente strappare i farmaci dalle nostre mani", ha dichiarato il Dr. Marius Müller, coordinatore medico di MSF in Kenya. "Poiché i medicinali generici sono più economici, siamo stati in grado di sottoporre sempre più pazienti alle cure contro l'AIDS. Questo ha significato il ritorno della speranza per i nostri pazienti che possono lavorare di nuovo, che possono portare i loro figli a scuola. Ma se l'Europa continua a seguire la sua strada e blocca questa fonte, rischiamo di rendere vano quanto è stato realizzato negli ultimi cinque anni".

Un recente studio ha rilevato che, nel 2008, fino al 90% di alcuni farmaci contro l'AIDS acquistato dai donatori internazionali - tra cui gli stessi governi europei - sono stati comprati da produttori di generici in India. Bloccare questa fornitura di medicinali a prezzi accessibili sarebbe devastante per milioni di persone sotto trattamento o in attesa di cure.

"L'Europa sta chiaramente sfruttando ogni opportunità che riesce a trovare per chiudere il rubinetto dei farmaci generici a prezzi accessibili per le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo", dichiara Michelle Childs, della Campagna di MSF per l'Accesso ai Farmaci Essenziali. "Insieme alle organizzazioni della società civile di tutto il mondo, chiediamo all'Europa di fare subito marcia indietro e chiediamo a chiunque, in tutto il mondo, di sostenere la nostra campagna e unirsi a noi inviando un messaggio al Commissario per il commercio europeo Karel De Gucht affinché metta “GIÙ LE MANI DALLE NOSTRE MEDICINE”.

11711/2010

Aderisci alla nostra campagna: invia una mail al Commissario De Gutch per dire con noi "GIÙ LE MANI DALLE NOSTRE MEDICINE" >>

www.medicisenzafrontiere.it

 
 
 

Non si vogliono bene: l'ipocrisia del governo sugli omicidi sul lavoro. Parla Simone Salve copywriter pubblicitario

Post n°4013 pubblicato il 13 Novembre 2010 da cile54

«Tutta la colpa al lavoratore» Così nacque la campagna-scandalo

Simone Salve fa il pubblicitario di mestiere, il copywriter per l'esattezza, cioè colui che redige i testi all'interno di una agenzia pubblicitaria. Si è trovato coinvolto nella gara d'appalto governativa per la realizzazione degli spot pubblicitari dedicati alla sicurezza sul lavoro (contro i quali si stanno raccogliendo delle firme arrivate a quota 935, per aderire inviare mail a bazzoni_m@tin.it) e ha voluto dire la sua sulle modalità che il ministero presieduto da Sacconi ha scelto per realizzarli: «Io collaboravo per un'agenzia, la Powers srl, contattata per partecipare alla gara e mi sono trovato dunque a rappresentarla. Nel sito del ministero, nella sezione bandi e gare, ci sono tutte le agenzie che hanno partecipato con il nome dei delegati. E infatti io risulto appunto delegato della Powers srl. Ci hanno poi convocato - aggiunge Salve - per una riunione presso il ministero del Lavoro. C'era come responsabile la dottoressa Grazia Strano».

Quando si accorse che c'era qualcosa che non andava?

Durante l'incontro tra i responsabili della campagna e i delegati delle agenzie, eravamo circa una sessantina, per chiarire dei dubbi sulla gara abbiamo fatto delle domande ma non è emerso chiaramente che cosa dovessimo fare e quale fosse l'obiettivo della campagna.

Che impressione vi hanno fatto i funzionari ministeriali?

Brutta. Ci stavano proponendo solo fuffa. Ci hanno risposto che l'obiettivo era "sensibilizzare", senza soffermarci sui contenuti concreti. Sembrava volessero solo dire «come siamo bravi noi al ministero, pensiamo alla sicurezza sul lavoro». E senza fare alcun riferimento a nuove ed eventuali norme varate. Insomma un'operazione gestita male e pensata da chi di comunicazione non capisce niente.

La cosa grave inoltre è la mancanza di riferimento ai datori di lavoro...

Sì, per loro la sicurezza diventa un dovere del lavoratore invece che risiedere nelle norme e negli obblighi del datore di lavoro o di chi deve farle rispettare.

Come è andata la gara? Chi l'ha vinta?

Non l'abbiamo vinta noi. L'ha vinta l'Acciari Consulting che però non responsabilizzerei per il prodotto che ne è scaturito. Punterei piuttosto l'indice contro la strategia che c'era dietro, assolutamente priva di contenuti.

E tutta tesa ad evitare un conflitto con le aziende...

Le aziende infatti non dovevano essere tirate in ballo e bisognava fare invece un'opera di sensibilizzazione avendo come riferimento due target. Quello primario era costituito dai lavoratori, della serie «il problema esiste prendine coscienza». Il target secondario erano invece i datori di lavoro, ai quali si ricordava che i luoghi sicuri aumentano la produttività, ma poi alla fine se ne è fatta poca menzione come abbiamo potuto vedere.

Lei non è un politico. Che impressione ne ha tratto da questa esperienza?

Mi sembra, il loro, uno dei modi di fare delle istituzioni tipico del momento: la propaganda è la realtà e i problemi si risolvono con le campagne pubblicitarie. E' stato fatto così all'Aquila e a Napoli e sarà fatto così anche altrove.

 

Vittorio Bonanni

12/11/2010

leggi www.contrlacrisi.org

 
 
 

Berlusconi ha inventato la sua Sarah Palin: da qui alle elezioni il "Tea party" all'italiana sarà servito

Post n°4012 pubblicato il 13 Novembre 2010 da cile54

Attenzione telespettatori, arriverà davvero un’overdose di Santanché

Daniela Santanchè sarà il nuovo volto (rifatto) del partito delle libertà? La sconvolgente notizia è di recente comparsa sui maggiori quotidiani italiani. Il cavaliere è convinto che il Pdl, da solo, non basti più per affrontare il voto, sempre più probabile, della prossima primavera. Il suo partito perde pezzi, anche sotto la scure della magistratura e di chi lascia (o minaccia di farlo) sotto l’onta di scandali, scandaletti e “trattative” con le questure italiane. È necessario correre ai ripari. “Bisogna dare alla gente – ha detto Berlusconi – un nuovo sogno. Bisogna trovare un nuovo strumento, un nuovo contenitore che affianchi e non sostituisca il partito”.

E allora, cosa fare? Il genio della comunicazione ha pensato di scoppiazzare nuovamente l’America (sperando che gli vada meglio, visti i deludenti risultati da quelle parti). Il fronte conservatore, che si oppone al presidente americano Barak Obama, ha dato vita ad un movimento di protesta contro l’eccessiva tassazione e la presenza massiccia dello Stato nella vita dei cittadini. Un movimento guidato da Sarah Palin, governatore dell’Alaska e sostenitrice dello sfidante di Obama alla Casa Bianca, John McCain. Un paio di mesi fa, Silvio Berlusconi, si è fatto preparare un dossier sui meccanismi dell’organizzazione repubblicana d’oltreoceano. Documenti che riportano dettagliatamente sia i metodi di reclutamento che i criteri organizzativi. E che descrivono temi che hanno rinvigorito la destra statunitense quando si preparava alle elezioni di mid term.

Un modello, quello dei repubblicani americani, che il presidente del consiglio italiano ritiene applicabile anche qui da noi. Voci di Palazzo Chigi sussurrano che, nel caso di elezioni politiche anticipate, Berlusconi avrebbe l’intenzione di rendere Mediaset simile alla Fox Tv americana. E chi sarà il volto del nuovo movimento di Berlusconi? Dopo lunghe consultazioni (provini?) la scelta è caduta sulla battagliera Santanchè. È probabile che la performance di Daniela alla recente puntata della trasmissione “Annozero”, con l’epiteto di “mafioso” lanciato all’onorevole de Magistris, sia stato l’elemento determinanti per la nomina. Ma probabilmente anche per ripagarla dell’aggressione subita nella stagione precedente, sempre nel programma di Santoro, quando un pericoloso eversivo, un facinoroso al soldo dei comunisti, le strappò una extension in una pausa pubblicitaria.

Il movimento, che anche qui si chiamerà “tea party”, dovrebbe avere come slogan: “meno Tasse, meno Stato, più Libertà“. Andiamo per ordine. Per quanto riguarda il primo punto: meno tasse, diciamo subito che esse sono decise dal governo e quindi dalla maggioranza politica che ha vinto. Nonostante tutte le promesse fatte in campagna elettorale, la pressione fiscale in Italia non è affatto diminuita. L’unica tassa eliminata è stata l’Ici (l’imposta comunale sugli immobili) che gravava sulla prima casa. Un provvedimento già preso dal governo di centrosinistra guidato da Romano Prodi e che però riguardava solo il 40% delle case. Berlusconi lo ha generalizzato a tutte le categorie di appartamenti, anche quelle extralusso.

Un risultato disastroso. Le casse comunali hanno subito ammanchi notevoli con notevoli ripercussioni sui servizi ai cittadini. Mentre i ricchi proprietari di appartamenti, esclusi dall’esenzione dell’Ici dal governo Prodi, hanno ricevuto l’ennesimo e cospicuo regalo. Per intenderci: la casa in quartiere popolare e la villa hollywoodiana di Arcore dello stesso Berlusconi, sono considerate allo stesso modo, grazie a Berlusconi. Meno Stato significa, innanzitutto, meno spesa pubblica. Un esempio per tutti: il centrodestra aveva promesso di eliminare le Province. La Lega di Bossi si è opposta e non se ne è fatto nulla. Più libertà. Dopo le tante leggi varate dall’esecutivo di centrodestra, dalla legge bavaglio a quella sul testamento biologico, dalla proposta di legge sul fine vita, alla legge 40, è difficile parlare ancora di “Libertà“.

Il movimento “tea party” forse darà un po’ di respiro al presidente del consiglio, terrorizzato dalla riapertura del processo Mills, in cui è indagato con l’accusa di corruzione. Prepariamoci quindi all’invasione mediatica della Santanchè. Dalla Rai a Canale 5, da Internet ai giornali, non ci sarà scampo: la Daniela dai tacchi a spillo e delle serate mondane in Sardegna imperverserà sui teleschermi.

Carmine Giordano

11-11-2010

http://domani.arcoiris.tv

 
 
 
 

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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

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