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Messaggi del 20/11/2010

Addio alla compagna Adriana Zarri

Post n°4042 pubblicato il 20 Novembre 2010 da cile54

E' scomparsa nella notte del 18 novembre. Teologa, donna libera e profondamente legata ad un senso del sacro formato da un sincretismo di socialità progressista, amore per i più indifesi, deboli, perseguitati.

Il suo rapporto con il Vangelo era quello di un'autentica ricerca libertaria, per una umanità libera anche nel credere o meno in un dio.

Adriana Zarri, con le sue "Parabole" su "il manifesto" ha raccontato la politica e i pensieri del mondo con le lenti di un sincero umanesimo legato ad un profondo senso di giustizia sociale, per un sano ritorno alle origini di un cristianesimo molto poco lontano dal nostro, dal suo comunismo. 

Adriana Zarri (San Lazzaro di Savena, 26 aprile 1919 – Crotte di Strambino, 18 novembre 2010)

 
 
 

Cinema. Illegal, di Olivier Masset-Depasse. Film pensante ma anche pesante, ci impone un dolore costante, insopportabile

Post n°4041 pubblicato il 20 Novembre 2010 da cile54

Odissea senza fine di una clandestina nel cuore dell'Europa

 

Il mondo sarebbe diverso senza il cinema belga. In quel paese lacerato sopravvive una cinematografia civile di una forza inaudita, indignata e disturbante. Un movimento ininterrotto di anime e cervelli che davanti alla macchina da presa ha la capacità di mostrarci il mondo attuale nella sua benpensante ferocia. Un cinema ideologico, spesso, e rigido, ma anche appassionato e coraggioso.

Olivier Masset-Depasse è di sicuro allievo meritevole di questa scuola, il suo impegno politico invade Illegal, tanto da far recitare persino suo figlio nella parte del piccolo Ivan. Questo bimbo biondo e volitivo è un piccolo clandestino, figlio di Tania, da 8 anni illegalmente in Belgio. Per lui Tania (o Zina?) vive una vita nascosta, per lui quando la richiesta d'asilo le viene respinta, si brucia i polpastrelli su un ferro da stiro. Una madre che si gioca il suo presente e che con un'ustione cancella il suo passato e la sua identità, perché il figlio possa rimanere in Belgio. Lei, scopriremo, viene dall'ex Unione Sovietica, e sarà vittima di tutti gli orrori che la società occidentale moderna riserva agli "ospiti inattesi" (ricordate il bel film con Richard Jenkins?), dalla repressione violenta in divisa alla burocrazia fatta di bolli e cinismo. Anne Coesens, già protagonista de Il segreto, offre il viso alla sofferenza di chi una patria deve conquistarsela e il talento a un inferno senza via di scampo. La sua Tania è costretta in prigione, incontra altre donne piegate e spezzate da una vita nascosta. Si confronta con la crudeltà di un sistema che bada solo alla disintegrazione sociale, che opera nel tessuto delle nazioni moderne con asportazioni chirurgiche di minoranze, secondo la scuola che va da Sarkozy (pratica ben descritta nel francese Welcome) alla destra italiana, passando per tanti, troppi politici e ideologi conservatori europei, che si permettono fatti e parole che un tempo scandalizzavano e venivano lasciati a leader marginali come Bossi o Haider. Poi arrivati al potere.

Film pensante ma anche pesante, Illegal ci impone un dolore costante, insopportabile, sistematico. Sarà pure schematico, nel suo essere opera di denuncia, ma è efficace. E quando si ricorda di essere anche cinema, come nella scena della mensa della prigione, comicamente tragica, regala anche dei piccoli gioielli. Il resto sta tutta nella regia diligente e di servizio di Masset-Depasse e nella maiuscola prova della Coesens, che gli sono valsi la selezione alla Quinzaine, a Cannes, e la nomination per il premio LUX del Parlamento Europeo.

 

Boris Sollazzo  

19/11/2010

 
 
 

Cinema. Io sono con te, di Guido Chiesa. Ricostruita una Galilea fatta di visi e precisa quotidianità

Post n°4040 pubblicato il 20 Novembre 2010 da cile54

Maria di Nazareth, madre di Gesù. Vero cuore del Cristianesimo  

La vita di Gesù in versione laica. Con un'audacia insuale nel cinema, in particolare italiano, Guido Chiesa - affiancato, anzi guidato, dalla scrittura femminile di Nicoletta Micheli - tenta l'impensabile e fa un magnifico centro. Con Io sono con te riscrive la nascita e l'adolescenza di Gesù osservandole dal punto di vista di sua madre, Maria. Una giovanissima pastora, capace per istinto interiore di allevare il suo nato secondo i semplici princìpi dell'amore e del rispetto. Non ha studiato e nella famiglia del suo sposo, il vedovo Giuseppe, segue senza lamenti le regole che vogliono le donne assoggettate alle decisioni degli uomini. Ma non perde mai di vista le sue ispirazioni di fondo, quelle che la guidano nelle relazioni con gli altri e con la natura. Rispetto e amore. Così cresce il suo piccolo figlio, libero di sperimentare nella vita, di conoscere il pericolo, di provare le proprie forze, sostenuto costantemente dalle braccia invisibili del cuore materno. Mentre la comunità maschile sparge sangue per onorare gli dei, Gesù eredita la libertà di pensiero di sua madre. Quella che gli permette di porsi domande quali: perché uccidere? Davvero dio può chiedere all'uomo una cosa tanto crudele?

Laico, ma cristiano, il punto di vista di Chiesa: pronto a recuperare del cristianesimo la centralità della figura femnminile, materna, come origine del tutto e principio di salvezza.

Con pochi mezzi, ma moltissima arte, Chiesa ricostruisce una Galilea fatta di visi, vestiti, stretti panorami, precisa quotidianità. Ci permette così di entrare nel vivo della vita dei pastori, di diventarne in un qualche modo fratelli e sorelle, a discapito del tempo e dello spazio. E soprattutto, ci dona la visione della "grazia", quello status interiore che Maria ha potuto coltivare e tramandare per merito dell'amore. E lecita - e bellissima - diventa la domanda che i saggi si pongono, di fronte all'eccezionalità del fanciullo suo figlio: è così per volere di dio o grazie all'amore della madre?

Con Io sono con te, Chiesa e Micheli (anche autrice del soggetto) ci restituiscono l'essenza di uno sguardo che sa trasformare la religiosità in un bene intimo, terreno, capace di entrare in armonia con l'universo.

Davvero un gioiello, questo film, per coraggio di pensiero e pulizia di sguardo.

Roberta Ronconi 

19/11/2010

leggi www.liberazione.it

 
 
 

Due italiani su cinque (il 37 per cento) hanno questa abitudine, che va a ingrossare un mercato sporco

Post n°4039 pubblicato il 20 Novembre 2010 da cile54
Foto di cile54

Pillole tarocche on line, sequestri record nel 2010

 

Quest’anno sono stati 350.000 i prodotti farmaceutici falsi, e rischiosi per la salute, venduti su internet posti sotto sequestro dai Nas. Un incremento del 52 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009.

E' un boom spaventoso, quello dei farmaci contraffatti venduti on line nel nostro Paese. Ieri i dati ufficiali relativi al 2010, resi noti dalla sede dei Nas a Roma, dove si è svolto il primo corso in Europa dedicato all’approfondimento delle tecniche di contrasto del fenomeno. A tenere banco è stato il ministro della Salute Ferruccio Fazio che ha elargito con soddisfazione i numeri: sono stati 350.000, tra fiale e compresse, i medicinali “falsi”, e dunque rischiosi per la salute, posti sotto sequestro dai carabinieri dei Nas tra gennaio ed ottobre di quest’anno: vale a dire un incremento del 52 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009. Un’escalation, quindi, del fenomeno a cui è corrisposta un’adeguata contromisura da parte del Nucleo antisofisticazioni: oltre ai sequestri, si registrano quattordici persone del “giro” arrestate, 129 segnalazioni complessive e sei siti Internet chiusi.

Tra le tipologie di farmaci più sequestrati, primeggiano quelli utilizzati per la disfunzione erettile, come il Viagra, acquistato anche dagli atleti come sostanza dopante. Seguono poi proprio gli anabolizzanti somministrati per migliorare le prestazioni sportive. Elogiando le recenti operazioni dei Nas, il ministro ha voluto sottolineare anche un lato oscuro della Sanità nazionale, la consuetudine cioè di alcuni medici di ingannare lo Stato e i malati per il proprio tornaconto: allarme che si salda con i proclami via spam di prodigi miracolosi, perlopiù anti-impotenza, e soprattutto dannosi. Nel nostro Paese in particolare possiamo parlare, dati alla mano, di un’emergenza sociale: uno studio tedesco di quest’anno dice che gli italiani sono al secondo posto in Europa nell’acquisto di farmaci illeciti.

Due nostri connazionali su cinque (il 37 per cento) hanno questa abitudine, che va a ingrossare un mercato sporco in continua espansione: un giro d’affari annuo di 3 miliardi di euro, con una fetta dell’1 per cento di merce contraffatta tra tutti i  farmaci distribuiti legalmente nei Paesi sviluppati e punte del 50 per cento del totale dei prodotti venduti via Internet. Urge più che mai un attento monitoraggio, a livello nazionale e sovranazionale, sui messaggi propagandistici di terapie che creano illusioni e false aspettative nei cittadini, rivelandosi poi, nel migliore dei casi, truffe economiche e, nel peggiore, smercio di sostanze tossiche e letali.

Per fronteggiare l’emergenza, si stanno attivando ormai, oltre che forze dell’ordine specializzate in informatica e sostanze proibite, anche gli scienziati: è notizia recente la realizzazione, pronta tra due anni, di uno strumento in grado di riconoscere i farmaci contraffatti. A metterlo a punto, un pool di studiosi dell’università di Lund. La macchina, simile ad una piccola cartella, si dovrebbe avvalere della stessa tecnica utilizzata per scovare bombe ed esplosivi tramite risonanza magnetica nucleare. Il farmacista, l’agente o il doganiere di turno potranno inserirvi una fiala di pastiglie e riscontrare l’identità del farmaco sospetto.

Diego Carmignani

18/11/2010

www.terranews.it 

 
 
 
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

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www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.

Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.

> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.

 

Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

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