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Messaggi del 26/11/2010

Dettaglio di quella che potrebbe essere l’ultima lista della spesa del "ministro della guerra", Silvio La Russa

Post n°4064 pubblicato il 26 Novembre 2010 da cile54

Un riarmo da un miliardo di euro

Il governo Berlusconi ha i giorni contati, ma prima di lasciare il potere ha voluto fare un ultimo regalino a Finmeccanica. Con il silenzio-assenso delle opposizioni

Pubblicato mercoledì 24 Novembre 2010Nei giorni scorsi, nonostante le difficoltà finanziarie in cui versano le casse dello Stato, le commissioni Difesa di Camera e Senato hanno approvato in fretta e furia, e con il silenzio-assenso dell’opposizione Pd, un programma di riarmo del valore di quasi un miliardo di euro, buona parte dei quali finiranno alle aziende belliche del gruppo industriale guidato Pier Francesco Guarguaglini.

Il programma pluriennale di acquisizione armamenti, legato al crescente impegno bellico dell’Italia sul fronte di guerra afgano e alle esigenze strategiche della Nato, prevede una spesa complessiva di di 933,8 milioni di euro nell’arco dei prossimi quattro/nove anni. Vediamo il dettaglio di quella che potrebbe essere l’ultima lista della spesa del ministro della Difesa, Ignazio La Russa.

200 milioni di euro sono destinati a fornire i nostri elicotteri da guerra A-129 Mangusta, operativi in Afghanistan, dei nuovi sistemi di puntamento Ots fabbricati dalla Salex Galileo di Finmeccanica, che consentiranno di colpire al meglio gli obiettivi ’’nei nuovi scenari di impiego degli elicotteri, in situazioni caratterizzate da fluidità e indeterminatezza della posizione delle forze amiche e nemiche’’. Nella stessa cifra è compresa una fornitura, sempre per gli elicotteri Mangusta, di nuovi missili anticarro Spike, di fabbricazione israeliana, che andranno a sostituire gli attuali missili Tow, meno potenti.

22,3 milioni di euro verranno spesi per l’acquisto di 271 mortai da 81 millimetri di nuova generazione, fabbricati all’estero, e del relativo munizionamento, prodotto invece negli stabilimenti di Colleferro (Roma) dell’azienda di armamenti italo-britannica Simmel Difesa. Pezzi d’artiglieria più precisi, destinati a ’’elevare le capacità operative delle unità terrestri attualmente impiegate nei diversi teatri operativi’’ (leggi: sul fronte afgano).

125 milioni di euro sono stanziati per la costruzione, alla Fincantieri di Genova, di una nuova unità navale della Marina militare con funzione di appoggio alle forze di incursori, ricerca e soccorso, destinata a sostituire la vecchia nave A-5306 Anteo. Sarà una nave da guerra, armata di cannoni e mitragliatrici, di quelle con i portelloni anteriori per lo sbarco di mezzi anfibi.

87,5 milioni di euro verranno spesi per dotare i sommergibili classe U-212 (il ’Salvatore Todaro’, lo ’Scirè’ e altri due in costruzione) di un nuovo siluro ’pesante’ (6 metri lunghezza per 1,2 tonnellate), evoluzione dell’attuale modello A-184. A costruire questi nuovi missili subacquei sarà la Whitehead Alenia Sistemi Subacquei (Wass) di Livorno, del gruppo Finmeccanica.

63 milioni di euro serviranno a realizzare, presso l’aeroporto militare di Pisa, un grande ’hub’ aereo militare nazionale ’’dedicato alla gestione dei flussi, via aerea, di personale e di materiale dal territorio nazionale per i teatri operativi’’. In pratica, si tratterà della più grande base aera della Nato d’Europa, destinata a funzionare come piattaforma logistica di tutte le future missioni militare alleate all’estero.

236 milioni di euro sono stati stanziati per creare una rete informatica militare sperimentale, detta Defence Information Infrastructure (Dii), ’’necessaria per la trasformazione net-centrica dello strumento militare, elemento essenziale ed abilitante per la pianificazione e la condotta delle operazioni’’. Un progetto che vede coinvolta, tra gli altri, la Elsag Datamat, altra azienda del gruppo Finmeccanica.

200 milioni andranno infine all’AgustaWestland di Finmeccanica per l’acquisto di dieci nuovi elicotteri Aw-139: velivoli militari di soccorso da utilizzare in operazioni all’interno del territorio ’’nazionale o limitrofo’’.

Enrico Piovesana

Fonte: peacereporter.net

 
 
 

Berlusconi ci saluterà ma la sua cricca rimarrà. Col plauso di tutti quelli che griderano al "nuovo e responsabile"

Post n°4063 pubblicato il 26 Novembre 2010 da cile54

AFFILANO LA MANNAIA E PETTINANO IL MACELLAIO  

Eccolo, alla fine è sceso in campo! Luca Cordero di Montezemolo ieri mattina ha annunciato che s'impegnerà in politica, per la gioia di Letta del PD , di Casini, e pure di Beppe Grillo che poche settimane fa lo ha investito come candidato preferibile di un governo di transizione. Non scenderà però in politica da solo, Luca vuol fare come con la Ferrari, vuole un team di nomi da prendere magari nel pd, nel partito di Fini, e nell'udc. Pochi magari, ma quelli che gli bastano per costruire una nuova maggioranza e gestire la transizione del paese, un processo applaudito da tanti che nel centro sinistra possono trovare in lui l'alter ego di Berlusconi, il padrone buono ed efficiente. Non fatevi ingannare però, non si transiterà da nessuna parte, perchè i padroni ai loro interessi ci tengono e parecchio. Berlusconi ci saluterà ma la sua cricca rimane. La borghesia italiana infatti sa benissimo che la crisi sociale impone un decennio di politiche di rigore imposte dall'Europa ed in questo momento non fa altro che affilare la mannaia, e pettinare il macellaio. Se il dopo Berlusconi invece non riuscirà da subito con questa maggioranza e si andrà alle elezioni, nessun problema, il governo di transizione inizierà a crescere appena un secondo dopo che si chiuderanno le urne. Il centro sinistra infatti può anche vincere alla camera, ma molto probabilmente, anzi quasi sicuramete, non avrà i voti per passare al senato e dovrà lavorare per un governo di transizione con i centristi, con un candidato centrista di garanzia, amico dell'Europa dell'austerity, delle banche e dei padroni. Nessuno lo dice ma tutti sanno che sarà così, comunque vada si "transiterà" verso un macello sociale.

 

25/11/2010

 
 
 

Iin questo drammatico frangente, per onorare il nostro lavoro: il Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso), legge 180/1978

Post n°4062 pubblicato il 26 Novembre 2010 da cile54

Curiamolo!

Dopo l'intervento telefonico in diretta ad una trasmissione televisiva sul tema della sinistra che falsifica le notizie in materia di rifiuti a Napoli, mi sono convinto, da medico, che forse bisognava pensarci prima, prima che la malattia mettesse a rischio, non solo la sua già precaria reputazione morale quanto la tenuta complessiva dello Stato, in vista della congiuntura economico finanziaria che si addensa anche sul Bel Paese.

Sì, faccio ammenda a nome dei colleghi, bisognava insospettirsi quando escort di ogni età e provenienza cominciarono a denunciare le modalità di gestione del potere da parte di una persona che ha virulentato il suo singolo comportamento morboso trasformandolo in una vera e propria epidemia. A quel punto, oramai più di un anno or sono ma ancor più dopo l'ennesimo episodio acuto di Bunga-Bunga, si doveva cominciare a porre il problema del cordone sanitario, per fermare il contagio, che è poi puntualmente esploso, ammorbando progressivamente alti (alcuni invero decisamente bassi) personaggi del governo, del sottogoverno, degli strapuntini ed infine dei posti in piedi.

Certo ci sono state fasi di accalmia tra un episodio delirante e l'altro, sempre più brevi però e sempre preparatorie di crisi ingravescenti. Non doveva sfuggirci, ad esempio, un segno prodromico come quello dei personaggi, molto in alto nella gerarchia delle cariche istituzionali, seguiti da alcuni deputati e senatori, che si mettevano un fazzoletto sulla bocca per non essere contagiati e scappavano via dal lombrosario del partito di maggioranza governativa creando altre forze politiche: a quel punto doveva scattare l'allarme. Se fossimo stati avveduti, avremmo dovuto cominciare le pratiche, in realtà, quando la sua ex moglie annunciò che il marito «era malato», una diagnosi clinicamente orientata, anche se ancora non capivamo bene di che patologia si trattasse.

Abbiamo ampiamente sottovalutato i sintomi ed i segni che, man mano, avvaloravano un quadro nosologico che oggi, dopo l'ennesima crisi, con relative esternazioni, è oramai chiaro, e consente anche ai comuni cittadini di decifrare i tratti polimorfici del morbo che affligge il nostro malato. A questa sindrome si possono dare molti nomi, e sono diverse le scuole di pensiero e le relative classificazioni. Ma non è questo il punto; il punto è che noi abbiamo il dovere della cura, il nostro codice deontologico ce lo impone, e c'è solo un modo, in questo drammatico frangente, per onorare il nostro lavoro: il Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso), istituito dalla legge 180/1978 e attualmente regolamentato dalla legge 833/1978 (articoli 33-35). Com'è noto si tratta di un atto composito, di tipo medico e giuridico, che «consente l'imposizione di determinati accertamenti e terapie a un soggetto affetto da malattia mentale». Il concetto di Tso, è quindi una procedura esclusivamente finalizzata alla tutela della salute del malato. Dal punto di vista normativo, il Tso viene emanato dal sindaco del comune presso il quale si trova il paziente su proposta motivata di un medico. Qualora il trattamento preveda un ricovero ospedaliero, è necessaria la convalida di un secondo medico appartenente ad una struttura pubblica. Ora, è chiaro che questa procedura si impone per la salvaguardia della salute del nostro paziente. Si tratta di sollecitare il collega curante ed il sindaco del comune di residenza (Roma? Milano?) a farsi parte diligente. Il Giuramento di Esculapio mette tutti allo stesso livello di fronte alla malattia. Era una decisione che bisognava prendere già da qualche tempo, ma non è troppo tardi.

 

Raffaele K. Salinari

25/11/2010

leggi www.liberazione.it

 
 
 
 

L'informazione dipendente, dai fatti

Nel Paese della bugia la verità è una malattia

(Gianni Rodari)

 

SI IUS SOLI

 

 

www.controlacrisi.org

notizie, conflitti, lotte......in tempo reale

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www.osservatoriorepressione.info

 

 

G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI

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Giorgiana Masi

Roma, 12 maggio 1977

omicidio di Stato

DARE CORPO ALLE ICONE

 
 
 
 

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