Terra senza Tempo

E' una storia affascinante quella che raccontiamo oggi.
E' la storia di un antico rituale di iniziazione cui venivano sottoposte le cameriere dei locali pubblici e delle osterie e che un gruppo di appassionati sta tentando di far rivivere oggi con folcloristiche rievocazioni storiche.

Questo rituale ha origine antichissime. se ne trova traccia anche nelle antiche botteghe e osterie romane, come testimoniano i ritrovamenti fatti durante gli scavi di pompei.
Sostanzialmente il gibbuti era un drink, una specie di cocktail, che veniva preparato esclusivamente per questo rito.
L'antica ricetta è ormai perduta per sempre, solo la tradizione orale è riuscita a far giungere fino ad oggi il ricordo e anche il metodo di preparazione.

Occorre versare in un bicchiere, alto e mediamente stretto (circa 5 cm di diametro) 9 cubetti di ghiaccio. Il numero e' indispensabile alla riuscita della bevanda. Pare che i romani utilizzassero antiche ghiacciaie scavate in profondita' per conservare il ghiaccio durante la stagione estiva ed averlo sempre a disposizione.

dopodichè si prendevano alcune bottiglie di bevande varie, indispensabile che si trattasse di fondi di bottiglia. Durante la rievocazione storica dei giorni nostri, si utilizzano bottigliette quasi vuote di succhi di frutta, e anche alcuni tipi di alcoolci.
si amalgama il tutto fino ad ottenere un effetto simile a quello che vedete nella foto.

A questo punto si prende un limone intero, due ciliegine, una oliva e una fettina di arancio. Con alcuni stuzzicadenti, si fissano le ciliegine a mo' di occhi, con un terzo stuzzicadente si agigunge l'oliva che funge da naso, mentre con la fettina di arancio si simulava la bocca.
La faccina così ottenuta va ora incastrato sul bicchiere.

Dopo quesit preparativi comincia il rito vero e proprio.
Chiamate la cameriera neoassunta, le porgete il bicchiere e le dite che non vi ricordate a quale tavolo si trova il cliente che ha ordinato il "gibbuti" e di girare per i tavoli alla ricerca di questo fantomatico cliente.

Dopo alcuni minuti che gira facendo una figuraccia con questo orrore in mano, tornerà al banco del bar dicendo di non averlo trovato. Ecco che ora un complice, scelto tra i clienti, dovrà chiamare la cameriera e inca*zz*arsi perche il gibbuti ordinato mezz'ora prima ancora non è arrivato.

A questo punto il rituale termina, con la cameriera che finalmente capisce che e' uno scherzo, e dopo aver mandato bonariamente tutti a cag*are tra le risate generali, e in segno di pace dovrebbe offrire un "chinotto" al datore di lavoro. Ma nelle rievocazioni storiche questo non avviene ormai più.

Il chinotto non era infatti la moderna bevanda gassata. In epoca romana per chinotto si intendeva un altro antichissimo rito pagano, praticato fin dalla preistoria, di cui i romani ci hanno lasciato bellissimi affreschi sulle porte delle stanze da letto nelle case di tolleranza, e che lo "Zoo di 105" sta tentando di perpetrarne il ricordo.

Purtroppo però come ho gia detto, nelle rievocazioni questo ultimo passaggio viene solitamente evitato alla malcapitata...


P.S.: Silvietta.. non te la prendere! era solo uno scherzo!!

P.P.S: Ok, ok.. è naturale che quanto scritto in questo articolo sia completamente FALSO. per lo meno sono falsi i riferimenti storici ai romani. ma lo scherzo.. vi assicuro che e' riuscito perfettamente!!