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Empire Of slack

Un poeta non è nulla se non l'ombra di sè stesso

 

 

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I Moore XXIV

Post n°196 pubblicato il 07 Settembre 2016 da christie_malry








Fu allora che riapparve il cugino Otis. Camminava lento e pesante
come un orso indeciso e sia Io che Philip Stone lo vedemmo entrare
nel cerchio della luce lasciato dalle fiaccole. Da buon postino recava
con sé una busta e, avvicinatosi a John Baptist Moore gliela ficcò
nella mano, costernando il vecchio. "Chi sei, pezzo d'idiota? Non
vedi che sono cieco? Cosa significa questa lettera? E tu chi saresti?"
"Sono il cugino Otis, il postino. E sono venuto a consegnarti questa
lettera." "Nipote! Leggila allora! Cosa significa? Non questa notte!"
"Se mi è concesso..." Otis stracciò la busta e ne estrasse una sorta
di cartoncino che prese a leggere: 'Caro John Baptist Moore, mi è
giunta voce con certezza e dettagli che hai cumulato tali e tanti
peccati da costringermi a muovere le mie stanche ossa per giungere
a punirti e a cancellare dalla faccia della terra anche solo il ricordo
della tua progenie e della tua accolita. Attendimi con fiducia, Claudine
Shilton.' Il vecchio cieco fece cadere il cartoncino a terra e prese ad
agitare le mani verso l'alto come un demente. "La vecchia ci ha preceduto
e sta venendo a esigere la sua giustizia. Questo è un momento terribile
per tutti noi! Ma dove sono i segugi e i vendicatori? Ancora sparsi sulla
collina alla ricerca di quel ridicolo guardiacaccia mentre qui si avvicina
il nostro inferno! Fateli rientrare, fateli rientrare subito alla casa." La sua
voce si sparse echeggiando beffarda per il cortile vuoto e pensai che
fosse giunto allora il momento di confrontarmi con quell'uomo, che tanta
parte aveva avuto nei miei terrori e nella disperazione della zona. Uscì
fuori dalla mia tana scacciando Philip Stone e mi misi in piena luce urlando
davanti alla casa. Avevo il fucile a canne mozze puntato sui due figuri
e chiesi gentilmente a Otis di farsi da parte. Quest'ultimo, sorpreso e
terrorizzato arretrò di qualche passo ma non abbastanza per non farsi a
prendere a scudo dal vecchio Moore, il quale aveva sfoderato una vecchia
pistola puntandola al cranio del postino. "Alfred Gleason, qui!" "Già. E presto
arriverà altra gente a spazzare via il tuo nido di vipere, John. Lascia perdere
e butta quell'arma. Mentre parlavo mi spostavo continuamente per non dare
la possibilità al vecchio di mettermi nel mirino. Ad un tratto un colpo d'arma
da fuoco mi scheggiò lo stivale e mi costrinse a rifugiarmi dietro il gigantesco
spiedo. Qualcuno mi stava sparando dall'angolo orientale dell'abitazione,
ma non sembrava molto pratico di fucili, oppure, riflettei, non doveva vederci
molto bene. "Raphael Moore!" Urlai "Stai forse diventando cieco come tuo
padre?"







(Continua)









 
 
 
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