Creato da christie_malry il 25/07/2013

Empire Of slack

Un poeta non è nulla se non l'ombra di sè stesso

 

 

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IX

Post n°216 pubblicato il 23 Gennaio 2017 da christie_malry

 








Il grano dal lòglio IX

Decise di prendere il toro per le corna e tornò sui suoi passi
fino all'abitazione fatale. Questa volta non si accese una cicca.
Lo considerò di cattivo auspicio così si limitò a guardare verso
l'alto, a quelle dannate finestre con le tendine incoerentemente
azzurre. Qualcuno doveva starlo osservando, ne era certo e
doveva dipanare il mistero. Allora tornò a suonare, questa
volta con una bizzarra serenità nel cuore e nell'animo. Udì
scattare la serratura e ripercorse la sua personale via crucis
fra desiderio e stupore. Trovò la porta d'ingresso e si attaccò
ferocemente al battente antico. Sentì scalpicciare dall'altra
parte con un invito ad avere un attimo di pazienza. Poi la
serratura emanò dei rumori confusi e Phil si ritrovò davanti
alla sua fidanzata, Marta. Almeno così credeva, come aveva
creduto un'ora prima. "Che vuoi?" Fece lei. "Sei Marta o
Costanza?" Replicò lui senza un filo di ironia. "Dico, sei
impazzito? Non mi riconosci?" Biascicò lei sconvolta. "Non
mi prendete più in giro. Prima, un'ora fa, era in casa tua
sorella?" Lei non replicava, si limitava a sogguardarlo di
sottecchi con le palpebre semichiuse e indagatrici. "Sono
appena arrivata. Costanza è uscita da dieci minuti." "Cosa
ti ha detto?" "Perché? C'era qualcosa che doveva dirmi?"
Lui arretrò: "Oh no. Nulla. Solo che ero passato un'ora fa
a trovarla." "Cos'è? Hai la vocazione del buon samaritano?
Mia sorella è parecchio cazzuta e ce ne vuole prima di
seppellirla. Non credo abbia bisogno di te." "Forse hai
ragione, ma posso entrare?" Lei annuì e si fece da parte.
Fecero l'amore sullo stesso divano dove l'aveva fatto con
Costanza. Doveva sapere...era intenzionato a capire ma
niente gli fece notare la differenza tra le due gemelle.
Possedevano la stessa maniera di scopare, ritrosa e
arrogante al tempo stesso, provocatrice ed estatica negli
stessi attimi decisivi. Lui era trasportato fra incoscienza e
passione; per alcuni attimi dimenticava tutta l'ambiguità
della situazione, durante altri gli risovvenivano i sensi di
colpa e l'incredulità per tutto l'incredibile viluppo della
vicenda. Possibile che nemmeno il più piccolo dettaglio
gli facesse luce sulla differenza fra Costanza e Marta?
Aveva sempre notato che erano eguali fino alle soglie
dell'immaginabile, ma ora che le aveva possedute entrambe
era ancora più attonito dell'usuale nel suo atteggiamento.
Gli sembrava che tutto l'equilibrio del mondo da lui
conosciuto andasse a ramengo se una donna con cui
aveva deciso di condividere la vita non si differenziasse in
nulla dalla propria sorella e potesse essere cosi semplice
fotterle tutte e due, con la stessa tranquillità con cui si
sorbisce una tazza di tè o si butta una carta poco decisiva
in un gioco da tavola. Un potente mal di testa si stava
impadronendo di lui.









(Continua)











 
 
 
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