Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
 

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socialismoesinistra
socialismoesinistra il 28/09/09 alle 22:40 via WEB
Grazie dei vostri files in pdf li abbiamo ricevuti nella nostra casella di posta. Buon Lavoro.
 
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fabio ferri il 28/09/09 alle 20:42 via WEB
Sperando di farvi cosa gradita. Vorrei inviarvi i files in pdf della campagna da me realizzata per la CGIL nazionale contro il razzismo. "Stesso sangue. Stessi diritti". A quale indirizzo e.m@il posso inviarla? Usatela per mobilitare per il 17 ottobre. Ciao. Fabio Ferri. Art Director.
 
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franco bartolomei il 24/09/09 alle 07:32 via WEB
Hai fatto bene a ricordare le vere motivazioni della defenestrazione di MARANGHI da parte dei massimi dirigenti del sistema bancario italiano,PROFUMO,GERONZI,e PASSERA, con l'avvallo di PRODI . MARANGHI ,diretto erede ed interprete del ruolo di garante del nostro sistema finanziario precedentemente ricoperto da CUCCIA attraverso MEDIOBANCA,é stato fatto fuori dal suo ruolo chiave in quell'istituto perchè in quanto continuatore delle funzioni di controllo svolte da MEDIOBANCA rappresentava un serio ostacolo interno al sistema bancario allo sviluppo del nuovo sistema di relazioni finanziarie che hai efficacemente descritto nel tuo articolo.
 
cittadinolaico
cittadinolaico il 22/09/09 alle 10:49 via WEB
All’indomani dell’Assemblea Nazionale di Sinistra e Libertà di Bagnoli, che, secondo me, non ha sciolto tutti i nodi necessari alla sua crescita armonica e alle sue reali possibilità d’intervento, rimane attuale e centrale, ancora oggi, l’analisi del compagno Franco Bartolomei sui compiti della Sinistra di fronte alla globalizzazione. Soprattutto in questa fase di crisi dell’economia mondiale che mostra i suoi effetti devastanti maggiormente nei confronti della classe lavoratrice salariata. Quando afferma che “la sinistra deve tentare una rivalutazione del ruolo pubblico nell’economia riqualificando le partecipazioni dirette nei settori della ricerca tecnologica e scientifica e mantenendo una quota di presenza significativa nei settori di importanza strategica come nell’energia, nell’acqua, nelle telecomunicazioni e nei trasporti”, il compagno Franco Bartolomei, indica di fatto una strada conseguente a chi si pone l’obiettivo di costruire una Sinistra che voglia davvero migliorare le condizioni di vita dei lavoratori in difficoltà e dei molti disoccupati nel nostro Paese. Da socialisti, come partito storico dei lavoratori, pur riconoscendo l’importanza della mutata geografia politica ed economica dell’Europa unita e dei paesi circostanti, a quasi dieci anni dalla stesura di questo articolo, credo che dovremmo ripartire dal nesso esistente tra un'economia pubblica forte e la salvaguardia dei diritti dei lavoratori salariati, della formazione dei giovani e della tutela dei pensionati. Marco Zanier
 
cittadinolaico
cittadinolaico il 17/09/09 alle 22:10 via WEB
Hai ragione Renato, nessun progetto serio di governo di questo Paese può prescindere dalla conoscenza delle crisi che il Capitalismo, nel suo evolversi, necessariamente attraversa a livello mondiale. Perché nelle sue fasi cicliche é destinato a travolgere prima le economie che non si siano strutturate in modo forte, poi le altre. La crisi economica mondiale che stiamo attraversando ha messo in discussione anche le economie storicamente più forti, come quella giapponese, creando sacche di disoccupazione senza precedenti. Per questo, anche secondo me, le risposte della politica e l'obiettivo di una Sinistra responsabile devono essere orientate al voler fare delle vere riforme di struttura a difesa della centralità del lavoro e dei diritti dei lavoratori, come sancito dall'articolo 1 della nostra Costituzione. Marco Zanier.
 
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renato costanzo gatt il 27/08/09 alle 20:29 via WEB
L'arte, per me che mi diletto di pittura (vedi il mio logo su facebook) è politica, o meglio, per dirlo con l'esistenzialismo sartriano è impegno. La mercatizzazione dell'arte è parallela alla caduta dell'impegno e al marketing elettorale dei partiti. Siamo obsoleti o verrà un ritorno ai classici?
 
socialismoesinistra
socialismoesinistra il 20/08/09 alle 11:37 via WEB
El Imperio y los robots 19 Agosto 2009 Hace poco abordé los planes de Estados Unidos para imponer la superioridad absoluta de sus fuerzas aéreas como instrumento de dominio sobre el resto del mundo. Mencioné el proyecto de contar en el 2020 con más de mil bombarderos y cazas F-22 y F-35 de última generación en su flota de 2 500 aviones militares. En 20 años más, la totalidad de sus aviones de guerra serán operados por autómatas. Los presupuestos militares cuentan siempre con el apoyo de la inmensa mayoría de los legisladores norteamericanos. Apenas hay Estados de la Unión donde el empleo no dependa en parte de la industria de la defensa. A nivel mundial y valor constante, los gastos militares se han duplicado en los últimos 10 años como si no existiera peligro alguno de crisis. En estos momentos es la industria más próspera del planeta. En el 2008, alrededor de 1,5 millones de millones de dólares se invertían ya en los presupuestos dedicados a la defensa. El 42% de los gastos mundiales en esa esfera, 607 mil millones, correspondían a Estados Unidos, sin incluir los gastos de guerra, mientras el número de hambrientos en el mundo alcanza la cifra de 1 000 millones de personas. Un despacho noticioso occidental informó hace dos días que a mediados de agosto el ejército de Estados Unidos exhibió un helicóptero teledirigido, así como robots capaces de realizar trabajos de zapadores, 2 500 de los cuales han sido enviados a las zonas de combate. Una firma comercializadora de robots sostuvo que las nuevas tecnologías revolucionarían la forma de comandar la guerra. Se ha publicado que en el 2003 los Estados Unidos apenas poseían robots en su arsenal y “hoy cuenta -según la AFP- con 10 000 vehículos terrestres, así como 7 000 dispositivos aéreos, desde el pequeño Raven, que puede ser lanzado con la mano, hasta el gigante Global Hawk, un avión espía de 13 metros de largo y 35 de envergadura capaz de volar a gran altitud durante 35 horas”. Se enumeran en ese despacho otras armas. Mientras esos gastos colosales en tecnologías para matar se producen en Estados Unidos, el Presidente de ese país suda la gota gorda para llevar los servicios de salud a 50 millones de norteamericanos que carecen de ellos. Tal es la confusión, que el nuevo Presidente declaró: “estaba más cerca que nunca de lograr la reforma del sistema de salud pero la lucha se está volviendo feroz.” “La historia es clara -añadió- cada vez que tenemos la reforma sanitaria en el horizonte, los intereses especiales luchan con todo lo que tienen a mano, usan sus influencias, lanzan sus campañas publicitarias y utilizan a sus aliados políticos para asustar al pueblo estadounidense.” El hecho real es que en Los Ángeles 8 000 personas -la mayoría desempleada, según la prensa- se reunieron en un estadio para recibir la atención de una clínica gratuita itinerante que presta servicios en el Tercer Mundo. La multitud había pernoctado allí. Algunos se trasladaron desde cientos de kilómetros de distancia. “‘¿A mí qué me importa si es socialista o no? Somos el único país en el mundo donde los más vulnerables no tenemos nada’, dijo una mujer de un barrio negro y con educación superior.” Se informa que “un examen de sangre puede costar 500 dólares y un tratamiento dental de rutina más de 1 000.” ¿Qué esperanza puede ofrecer esa sociedad al mundo? Los lobbistas en el Congreso hacen su agosto trabajando contra una simple ley que pretende ofrecer asistencia médica a decenas de millones de personas pobres, negros y latinos en su inmensa mayoría, que carecen de ella. Hasta un país bloqueado como Cuba ha podido hacerlo, e incluso cooperar con decenas de países del Tercer Mundo. Si los robots en manos de las transnacionales pueden reemplazar a los soldados imperiales en las guerras de conquista, ¿quién detendrá a las transnacionales en la búsqueda de mercado para sus artefactos? Así como han inundado el mundo con automóviles que hoy compiten con el hombre por el consumo de energía no renovable e incluso por los alimentos convertidos en combustible, pueden también inundarlo de robots que desplacen a millones de trabajadores de sus puestos de trabajo. Mejor todavía, los científicos podrían igualmente diseñar robots capaces de gobernar; así le ahorrarían ese horrible, contradictorio y confuso trabajo al Gobierno y al Congreso de Estados Unidos. Sin duda que lo harían mejor y más barato.
 
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RENATO COSTANZO GATT il 11/08/09 alle 17:59 via WEB
ATTENZIONE AL SALARIO VARIABILE INDIPENDENTE Ho letto con attenzione e grande gioia interna le parole di Franco Bartolomei sulla figura di Riccardo Lombardi. Io ebbi l’occasione di conoscere Lombardi perché durante una campagna elettorale lo avvicinai per chiedergli aiuto per la mia tesi di laurea “recenti dottrine in materia di prezzi pubblici”. L’uomo aveva un’imponenza, morale oltre che materiale, che rimaneva impressa così come impressa rimane la sua storia politica da “ardito del popolo” a prefetto di Milano a senatore del P.S.I. Memorabili il suo dissidio con Nenni, il suo ruolo nella nazionalizzazione dell’energia elettrica, la sua lotta per la legge urbanistica, il suo riferimento alla programmazione e alle riforme di struttura. A quei tempi la parola “riformista” era diminuente, più forte era la parola “riformatore”, e tale Lombardi lo fu nel suo percorso politico con lo sguardo sempre rivolto a tutta la sinistra (lui e Longo erano orgogliosi di chiamarsi “compagni”). Ma è inutile che cerchi di aggiungere qualcosa a quanto detto dal compagno Franco, tranne che per un punto che mi pare dirimente. Franco sottolinea più volte l’importanza che Lombardi assegnava al salario quale “variabile indipendente”. Ora bisogna fare molta attenzione a mal interpretare questa categoria peraltro evocatrice di un periodo operaistico superato. Riandando al testo originale del brano di Lombardi (L’alternativa socialista – intervista di Carlo Vallari, 1976) si comprende meglio il suo pensiero: “Io pongo il problema – diceva Lombardi – in termini provocatori: una società deve arrivare al punto in cui si deve stabilire che il lavoro è la variabile indipendente. Oggi l’occupazione, il salario, tutto viene giudicato ed organizzato in funzione della compatibilità con alcuni elementi: la bilancia dei pagamenti, la moneta, il profitto. Bisogna invertire i criteri: fare della piena occupazione la variabile indipendente; saranno le altre variabili a doversi rendere compatibili con la piena occupazione, affrontando un processo di trasformazione certamente costoso”. Quindi Lombardi, da programmatore quale era (erano gli anni in cui Lombardi, La Malfa, Fanfani, Ruffolo puntavano molto sulla programmazione economica) poneva la “piena occupazione” come obiettivo prioritario, e alla realizzazione di detto obiettivo (definito come variabile indipendente) subordinava tutta la manovra programmatoria in cui le altre variabili (quelle sì dipendenti) dovevano essere compatibili. Quindi il rovesciamento di prospettiva, la riforma di struttura perseguita da Lombardi, riguardava l’individuazione della piena occupazione quale obiettivo da massimizzare. Rovesciamento perché nella visione capitalistica l’occupazione è solo la conseguenza di un’equazione dove il profitto è l’obiettivo prioritario. Ritenere il salario una variabile indipendente può creare confusione alla vera elaborazione lombardiana. Peraltro gli economisti marxiani, penso ad esempio al libello di Maurice Dobb “I salari” sanno che il salario ha un minimo dato dai livelli di sussistenza (sufficienti alla riproduzione del lavoratore) ed un massimo costituito da un salario pari al prodotto del lavoro (pluslavoro incluso). Ma è ovvio che se si persegue una politica di sviluppo parte del pluslavoro va reinvestito in macchinari e produttività per cui il salario massimo va ridotto di conseguenza. Se questa scelta è fatta con una programmazione democratica e socialista il salario perde qualsiasi elemento di indipendenza, ma rientra come variabile commisurata e compatibile, capace di ottimizzare l’obiettivo prioritario della piena occupazione. Non vorrei sembrare pignolo, ma spero di aver dato un contributo. Renato Gatti
 
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Assogna Gioacchino il 05/08/09 alle 18:09 via WEB
E' l'ennesima conferma di un Governo allo sbando e incapace di individuare un percorso credibile e convincente di come affrontare realmente la grave crisi, limitandosi agli spot di negarla, di dire che è ormai superata, che stiamo meglio degli altri paesi,ecc. In realtà il nostro PIL segnerà un -5,2%, il nostro deficit risalirà notevolmente, la povertà aumenta, come conferma l'ISTAT. Vediamo venir meno il ruolo legislativo del Parlamento, ormai stravolto dai DL e dai voti di fiducia, senza che si metta in campo una opposizione e un contrasto degno di questo nome. Credo che occorre un RICHIAMO FORTE E UN APPELLO AI CITTADINI per ripristinare condizioni minime di normalità e di rispetto delle norme Costituzionali. Altrimenti i cambiamenti sui controlli della Corte dei Conti, le deroghe sugli organi di controllo come per l'Alitalia, gli attacchi e le intimidazioni alla Magistratura e alla Corte Costituzionale, saranno punti soltanto "rinviati" alla prossima occasione. Uniamo il richiamo alla grave crisi e a questi problemi istituzionale per smuovere una opinione pubblica volutamente e scientificamente addormentata. Gioacchino Assogna
 
socialismoesinistra
socialismoesinistra il 03/08/09 alle 20:37 via WEB
testo originale Um círculo vicioso mortal Estamos todos sentados em cima de paradigmas civilizacionais e econômicos falidos. É o que nos revela a atual crise global com suas várias vertebrações. Nada de consistente se apresenta como alternativa viável a curto e a médio prazo. Somos passageiros de um avião em vôo cego. O que se oferece, é fazer correções e controles à la Keynes, que, no fundo, são mudanças no sistema mas não do sistema. Mas é este sistema que comparece como insustentável, incapaz de oferecer um horizonte promissor para a humanidade. Por isso, a demanda é por um outro sistema e um outro paradigma de habitar este pequeno, velho, devastado e superpovoado planeta. É urgente porque o tempo do relógico corre contra nós e temos pouca sabedoria e parco sentido de cooperação. Em razão dos interesses dos poderosos que não fazem o necessário para evitar o fatal, as soluções implementadas mundo afora vão na linha de “mais do mesmo”. Mas isso é absolutamente irracional pois foi esse “mesmo” que levou à crise que poderá evoluir para uma tragédia completa. Estamos, pois, enredados num círculo vicioso letal. Dois impasses estão à vista, gostem ou não os economistas, “os salvadores” do mundo: um humanitário e outro ecológico. O primeiro é de natureza ética: a consciência planetária, surgida à deriva da globalização, suscita a pergunta: quanto de inumanidade e de crueldade aguenta o espírito humano ao verificar que 20% das pessoas consome 80% de toda a riqueza da Terra, condenando o resto à cruz do desespero, encurralada nos limites da sobrevivência? Esta aceitará o veredito de morte sobre ela? Ela resiste, se indigna e, por fim, se rebelará por instinto de sobrevivência O ideal capitalista de crescimento ilimitado num planeta limitado parece não ser mais proponível ou só sob grande violência. O segundo é o limite ecológico. O capitalismo criou a cultura do consumo e do desperdício cujo protótipo é a sociedade norte-americana. Generalizar esta cultura – cálculos foram já feitos – precisar-se-iam de duas ou mais Terras semelhantes à nossa, o que torna o propósito irrealizável. Por outra parte, encostamos nos limites dos recursos e serviços da Terra e os ultrapassamos em 40%. Todas as energias alternativas à fóssil, mantido o atual consumo, atenderia somente 30% da demanda global. Como se depreende, dentro do mesmo modelo, somos um sapo sendo lentamente cozido sem chances de saltar da panela. Há três propostas criativas: a da economia solidária que não mais se guia pelo objetivo capitalista da maximização do lucro e de sua apropriação individual. A do escambo com as moedas regionais. A terceira é a da biocivilização e da Terra da Boa Esperança, do economista polonês que dirige um centro de pesquisa sobre o Brasil em Paris: Ignacy Sachs. Ela confere centralidade à vida e à natureza, tendo o Brasil como o lugar de sua antecipação. As três são possíveis mas não acumularam ainda força suficiente para ganhar a hegemonia. Talvez elas nos poderiam salvar. Mas teremos tempo hábil? Bem dizia Gramsci: “o velho não acaba de morrer e o novo custa em nascer”. Não se desmonta uma cultura de um dia para outro. Quem está acostumado a comer bife de filé dificilmente se resignará a comer ovo. Meu sentimento do mundo diz que vamos ao encontro de uma formidável crise generalizada que nos colocará nos limites da sobrevivência. Chegando a água ao nariz, faremos tudo para nos salvar. Possivelmente seremos todos socialistas, não por ideologia mas por necessidade: os parcos recursos naturais serão repartidos equanimemente entre os humanos e os demais viventes da comunidade de vida. Santo Agostinho sabiamente ensinou que dois fatores ocasionam em nós grandes transformações: o sofrimento e o amor. Devemos aprender já agora a amar e a sofrer por esta única Casa Comum a fim de que possa ser uma grande Arca de Noé que albergue a todos. Então será, sim, a Terra da Boa Esperança, um sinal de um Jardim do Éden ainda por vir. Leonardo Boff é autor de Comer e beber juntos e viver em paz. Vozes 2008.
 

SOCIALISMO E ANTIFASCISMO

Rodolfo Morandi


 Il Socialismo dei fratelli Rosselli  di Carlo Felici

 Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione           di       Carlo Felici

 L'assassinio dei fratelli Rosselli   di Carlo Felici

 Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri   di             Carlo Felici

Non una somma di etichette ma un insieme di valori    di Carlo Felici

Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò

La Festa d'Aprile  di Nicolino Corrado

 Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo  di Carlo Felici

Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe                         di  Marco Zanier

parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta

 

 

MARXIANA


Karl  Marx

 

Costituzione, neoliberismo, nuove povertà  di Marco Foroni

Sulle teorie del valore  di Renato Gatti

Le crisi   di Renato Gatti
parte prima
parte seconda


Globalizzazione i compiti della Sinistra   di  Franco Bartolomei

note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra

parte prima

parte seconda


La crisi e i suoi rimedi   di Renato Gatti

Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo   di Leonardo Boff

Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo  di Giuseppe Giudice

L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità  di Marco Foroni


 

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I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO

Francesco De Martino


La risorgiva socialista   di Carlo Felici

Eppure il vento soffia ancora  di Carlo Felici

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I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE

Oskar Lafontaine

 

La sconfitta dei socialisti  di Renato Gatti

 

 

 

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PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'

 

I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà   di Marco Zanier

 Avrà successo "Sinistra e Libertà"?   di Gioacchino Assogna

I doveri della sinistra italiana  di Franco Bartolomei

prima parte

seconda parte

 Io su Sinistra e Libertà la penso così   di Luca Fantò

"Sinistra e libertà" il fuituro del Socialismo italiano    di Franco Bartolomei

Socialismo e Libertà  di Carlo Felici

Le tre fasi del socialismo
di Renato Gatti

Libertà, e non solo per uno   di Carlo Felici

 Le elezioni europee   di Gioacchino Assogna

 Il grano e il loglio della Sinistra   documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà

 Un nuovo sole contro l'arsenico e i vecchi merletti   di Carlo Felici

Una nuova Sinistra per l'Italia è un sogno realizzabile?    di Michele Ferro


 

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POLITICA LAVORO E SINDACATI

Gino Giugni

 

Partito e/o Sindacato del Sud di Vincenzo Russo

Un punto chiaro sulla globalizzazione di Renato Gatti

Lo Statuto dei lavoratori di Giacomo Brodolini                     di Marco Foroni

L'adesione della CGIL alla manifestazione nazionale antirazzista del 17 Ottobre 2009

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ECONOMIA E SOCIETA'

John Maynard Keynes


Convegno sulla crisi finan- ziaria   di Renato Gatti

parte prima

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 I provvedimenti contro la crisi  di Renato Gatti

Governanti allo sbaraglio di Gioacchino Assogna

 A proposito di pensioni  di Gioacchino Assogna

Perché la crisi attuale è una crisi “di sistema” di Franco Bartolomei

Economia ferragostana  di Renato Gatti

Un circolo vizioso mortale di Leonardo Boff

La crisi è finita? 
di Renato Gatti

parte prima
parte seconda

Economia e secessionismo di Renato Gatti

 

EMANCIPAZIONE FEMMINILE

Lina Merlin

 

Contro la congiura del silenzio  di Anna Falcone


 

 

ECONOMIA E SOCIETA'

Rosa Luxembourg


"Il Socialismo europeo  e la crisi del Capitalismo"    di Franco Bartolomei  e Renato Gatti

parte prima 
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 Riflessioni sul sistema fiscale italiano   di                   Roberto Cefalo

Il documento di Sociali- smoeSinistra per la commissione economica del partito

Uscire dal tunnel  di    Renato Gatti


I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei

Tutto come prima? Una riflessione sul "general intellect"  di Renato Gatti

 

Lettura politica della crisi economica attuale  di Alberto Ferrari

parte prima

parte seconda

 

CULTURA E SOCIETA'

Democrazia e cultura. Rapporto tra intellettuali e opinione pubblica nella democrazia dei mezzi di comunicazione di massa- Evoluzione della figura dell'intellettuale nella società italianaRelazione al Primo Convegno Nazionale dell'Associazione Culturale"Consequenze"    di  Franco Bartolomei

parte prima

parte seconda


Relazione introduttiva al Primo Convegno Nazionale dell'Associazione Culturale"Consequenze"    di  Stefano Pierpaoli

parte prima

parte seconda

 

Il pensiero laico   di Renato Gatti

 

 

CULTURA E SOCIETA'


 

Il male cremastico globale ovvero la droga del profitto di Carlo Felici

  Democrito: un libertario non materialista  di Carlo Felici 

  Cattivi pensieri sul mondo degli intellettuali italiani  di Stefano Pierpaoli

 Nasce il popolo della libertà - Alcune considerazioni in fatto di egemonia  culturale                                             di Renato Gatti

 Stato, Chiesa , Massoneria, e Sinistra  di Franco Bartolomei

 La Teologia della Liberazione  di Carlo Felici

L'egemonia culturale di Renato Gatti

Il ruolo sociale dell’arte  di Stefano Pierpaoli


 

PRINCIPI ISPIRATORI E PROGRAMMA D'AZIONE

L'Associazione SocialismoeSinistra, ispirandosi ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, persegue la promozione dei valori di libertà, di solidarietà e di eguaglianza nella vita politica, sociale e culturale del Paese.
L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la  effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene che la Sinistra italiana debba necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
L'Associazione SocialismoeSinistra si costituisce al fine di rendere possibile questo grande progetto di ricostruzione della Sinistra italiana,  di rinnovamento democratico della società e di riforma dello Stato. (Art. 2   dello Statuto dell'Asso- ciazione SocialismoeSinistra )

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