Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
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LA RIVISTA TELEMATICA
Siamo Socialisti convinti che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia ormai assunto i caratteri di una vera e propria crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzie sociali finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza attorno a cui l’occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
Riteniamo quindi che la Sinistra democratica debba necessariamente rivedere la propria impostazione culturale e programmatica, non più adeguata alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo finanziario a livello globale,recuperando una concezione del riformismo socialista nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, in grado di individuare un diverso modello di sviluppo,diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
Questo percorso deve essere perseguito attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra, essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione inevitabile tra chi proviene dal socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
La nostra rivista telematica di discussione e di approfondimento vuole essere uno strumento utile a questo progetto di ricostruzione della Sinistra.
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Lo Statuto dei lavoratori di Giacomo Brodolini
Post n°174 pubblicato il 24 Maggio 2009 da socialismoesinistra
Giacomo Brodolini
Mi capita in questo periodo di partecipare a dibattiti e di leggere di frequente proposte politico-economiche cui viene data una valenza e un contenuto da opzione rigorosamente anticapitalista. In particolare, da parte della sinistra comunista che si richiama alla GUE-Sinistra Europea, cui va comunque dato atto di prese di posizioni forti e chiare a difesa delle conquiste delle classi lavoratrici e per il rilancio della giustizia e dell’equità sociale; in ogni caso, direi, tra le pochissime nell’attuale modesto panorama politico italiano e a forte richiamo identitario per la sinistra del Paese. Nello specifico, mi riferisco alle tematiche inerenti: -alla redistribuzione dei redditi attraverso una politica fiscale progressiva quale strumento pubblico di risposta alla polarizzazione della ricchezza dopo trenta anni di neoaccumulazione capitalista; -ai diritti sui luoghi di lavoro, con esplicito riferimento allo Statuto dei lavoratori. In merito al primo aspetto, mi sembra di cogliere chiari richiami a princìpi economici propri del modello keynesiano e al complesso dei valori del liberalismo progressista einaudiano. In effetti sembra proprio un riproporsi del pensiero di Einaudi, laddove esprimeva che un regime di piena libertà può e deve includere, tra i suoi obiettivi, la realizzazione della giustizia sociale. Quindi: vero che, come ha ri-confermato di recente l’OCSE (Rapporto sul prelievo fiscale sui salari 2007-2008) nel nostro Paese i salari sono drammaticamente bassi, ma certo l’applicazione di una politica fiscale a favore dei redditi bassi (in particolare da lavoro dipendente) non sarebbe misura sufficiente (seppur necessaria) per il superamento delle iniquità esistenti, come ho già evidenziato in un mio recente saggio. Ci ritorneremo più approfonditamente. Più nel dettaglio, con riferimento invece alle riflessioni sulla genesi e l’approvazione dello Statuto dei lavoratori, questo certo non fu conseguito a seguito di attacchi del movimento anticapitalista e comunista, con l’obiettivo di intaccare (nel caso fossero stati) la stabilità dell’assetto capitalistico borghese. Premesso che lo Statuto non derivò da trattative tra le parti sociali, la norma istitutiva dello stesso (la legge n. 300 del 1970) fu approvata in base alle linee ed ai contenuti scaturiti dai lavori della Commissione nazionale per la redazione di una bozza di statuto, denominato "Statuto dei diritti dei lavoratori", alla cui presidenza fu Gino Giugni, stimato docente universitario. La Commissione fu istituita da Giacomo Brodolini, sindacalista socialista che fu Ministro del lavoro e che legò il suo nome anche alla importante riforma del 1969 della Previdenza sociale (legge n. 153 del 1969), nota come “Riforma Brodolini per la revisione degli ordinamenti pensionistici e norme in materia di sicurezza sociale”; la cosiddetta riforma delle pensioni che consolidò i principi di solidarietà tra lavoratori, con il passaggio dal sistema "a capitalizzazione" (oggi purtroppo tornato in auge, a seguito delle controriforme di matrice neoliberista) a quello "a ripartizione", dove i lavoratori attivi finanziano con i loro contributi i non più attivi. Lo Statuto dei lavoratori rappresentò il massimo risultato in termini di applicazione di diritti fondamentali dei lavoratori come previsto dal dettato costituzionale e di riordino delle normative approvate negli anni ’60, nel quadro di un indirizzo coerente con il pensiero e la prassi politiche del riformismo socialista, maturato anche a seguito della spinta delle rivendicazioni e delle lotte sindacali di quegli anni e in particolare dell’autunno caldo del ’69. Ora, dallo studio delle finalità e dei contenuti della legge 300, ritengo si possa persino affermare che tali norme non tendono affatto ad elidere il sistema economico capitalistico, ma lo regolamentano (rafforzandolo?) in base ai principi propri dello stato sociale riformista proprio del modello keynesiano. Giova anche rammentare che tale riordino in materia di diritto del lavoro fu fortemente voluto da Pietro Nenni, che ne fece un cavallo di battaglia reputando potesse essere una delle vie idonee a condurre stabilmente i socialisti alla guida del Paese, con l’obiettivo politico strategico di marginalizzare proprio il Partito Comunista Italiano e le forze anticapitaliste sulle materie economiche e, conseguentemente, nel governo delle tematiche sul lavoro. D’altronde, fin dal 1963 (avvio del primo centro-sinistra organico a guida Aldo Moro) i socialisti molto si adoperarono per l’approvazione di norme giuridiche miranti alla tutela, al rispetto e alla dignità dei lavoratori quali, ed esempio, quelle per la tutela delle donne lavoratrici con l’abolizione della cosiddetta “clausola del nubilato” (legge n. 7 del 1963), vietando il licenziamento per causa di matrimonio e consentendo l'accesso delle donne ai pubblici uffici e alle professioni. Norme che nel loro corpus andavano a costituire il complesso contesto normativo idoneo alla ridefinizione di una nuova figura di lavoratore, perfettamente inserito e tutelato nell’efficace sistema di welfare in fase di costruzione in quel periodo storico nel Paese, che faceva seguito alla grande fase di industrializzazione fordista post-bellica. Accompagnandosi, inoltre, alla prima seria azione di politica industriale e di programmazione economica, con il determinante ruolo del sistema delle partecipazioni statali, con conseguente rilevante proprietà pubblica dei mezzi di produzione in settori strategici; è in quegli anni, infatti, che si procede ad istituire l’omonimo ministero (legge n. 48 del 1967) più volte a guida di Antonio Giolitti. Ora, voler dare a ciò un contenuto anticapitalista (ho difficoltà a vedere in Brodolini un bolscevico) e di attacco “destrutturante” al sistema borghese mi sembra, oltre che non rigoroso dal punto di vista storico, francamente eccessivo; ma ciò, sia nei contenuti propositivi e visto il contesto attuale dominato dal pensiero populista e reazionario delle destre al governo, si può anche accettare. Sorge però, a questo punto, spontanea una riflessione. Ma se sono queste le opzioni di politica economica oggi cardine della sinistra comunista e anticapitalista, cosa mai ci potrà proporre la sinistra riformista moderata? Mala tempora currunt. Marco Foroni Docente di Organizzazione aziendale |
SOCIALISMO E ANTIFASCISMO
Rodolfo Morandi
Il Socialismo dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione di Carlo Felici
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Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri di Carlo Felici
Non una somma di etichette ma un insieme di valori di Carlo Felici
Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò
La Festa d'Aprile di Nicolino Corrado
Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo di Carlo Felici
Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe di Marco Zanier
parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta
MARXIANA
Karl Marx
Costituzione, neoliberismo, nuove povertà di Marco Foroni
Sulle teorie del valore di Renato Gatti
Le crisi di Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Globalizzazione i compiti della Sinistra di Franco Bartolomei
note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra
La crisi e i suoi rimedi di Renato Gatti
Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo di Leonardo Boff
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità di Marco Foroni
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MARXIANA .
Karl Marx
Karl Kautsky ed Otto Bauer: due grandi maestri del socialismo dimenticati. Giuliano Amato: un maestro del non-socialismo da dimenticare di Giuseppe Giudice
Ragionando su Marx e Kautsky di Renato Gatti
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Francesco De Martino
La risorgiva socialista di Carlo Felici
Eppure il vento soffia ancora di Carlo Felici
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
Willy Brandt Verso un nuovo ordine mondiale di Leopold Sédar Senghor note del Coordinamento del Forum SocialismoeSinistra La guerra infinita di Giorgio Pesce
Noam Chomsky - "Pirati e imperatori"- la guerra al terrorismo e le ipocrisie dell'Occidente di Marcella Guidoni
Il sogno americano del "socialista" Barack Obama di Nicolino Corrado
Le responsabilità e il dovere del Socialismo Europeo di Franco Bartolomei
Una socialdemocrazia globale di Nicolino Corrado
Di fronte alla crisi mondiale, tre sfide per la socialdemocrazia di Kevin Rudd
Appuntamento a Pittsburgh di Renato Gatti
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Riccardo Lombardi
Dopo il crollo del comunismo non ha più senso il dividersi tra socialisti e comunisti di Giuseppe Giudice
Ricominciare da Labriola di Carlo Felici
Berlinguer e Craxi: due progetti falliti, una sinistra distrutta di Giuseppe Giudice
Socialisti, l'anello debole ma inestimabile della sinistra italiana di Carlo Felici
I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei
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Breve nota sul contingente gattopardesco di Carlo Felici
L'infinito e disperato salvataggio delle capre e dei cavoli di Carlo Felici
Angelo Ciufo - in ricordo di un amico, in memoria di un compagno di Stefano Pierpaoli
Documento programmatico dell'Associazione "Nuova Sinistra per il Socialismo" di Angelo Ciufo
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