Creato da socialismoesinistra il 28/06/2008
Rivista di approfondimento culturale e politico dell'Associazione SocialismoeSinistra
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LA RIVISTA TELEMATICA
Siamo Socialisti convinti che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia ormai assunto i caratteri di una vera e propria crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzie sociali finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza attorno a cui l’occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
Riteniamo quindi che la Sinistra democratica debba necessariamente rivedere la propria impostazione culturale e programmatica, non più adeguata alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo finanziario a livello globale,recuperando una concezione del riformismo socialista nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, in grado di individuare un diverso modello di sviluppo,diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
Questo percorso deve essere perseguito attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra, essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione inevitabile tra chi proviene dal socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
La nostra rivista telematica di discussione e di approfondimento vuole essere uno strumento utile a questo progetto di ricostruzione della Sinistra.
Associazione SocialismoeSinistra per contatti: socialismoesinistra@libero.it
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Primo Convegno di Consequenze Relazione di Stefano Pierpaoli- 2
Post n°5 pubblicato il 15 Dicembre 2008 da socialismoesinistra
Io vorrei tornare a scrivere i miei libri e andare un po’ al mare. Non voglio fare l’imprenditore. Però quello che desidero, vorrei che possa realizzarsi in un paese normale. La mia proposta, rivolta ai miei concittadini, alla società civile di cui sono parte e di cui sarò sempre parte, perché amo questo paese malgrado mi abbia fatto del male, si fonda su un profondo desiderio di democrazia, di modernità, di uguaglianza, di legalità. Regole uguali per tutti. Torniamo a crescere, recuperiamo serenità, benessere. Ritroviamo armonia sociale. Liberiamoci dallo scontro, dall’invettiva ad oltranza, dalla diffidenza verso il nostro vicino, verso il diverso, dall’annullamento di chi non la pensa come noi. Lavorare sulla cultura è una chiave decisiva per tutto questo. Riconquistare spazi di espressione libera è linfa vitale per eliminare squilibri e paure. Accrescere in modo corretto la conoscenza fornisce strumenti di democrazia e il lavoro intellettuale onesto è garanzia democratica. La diffidenza e lo scetticismo sono reazioni tipiche della senilità. Siamo diventati un paese vecchio, privo di impulsi che non siano guidati dal santone o dal predicatore di turno. Un paese malato di individualismo e finiamo col fare la guerra dei poveri o peggio tra poveri. Mi è stato qualche volta rimproverato di non tracciare le linee culturali e commerciali di Consequenze in modo preciso e ben definito. Nel Manifesto programmatico sono espressi con chiarezza i punti fondamentali del programma culturale. Oggi, in questo Convegno, tracceremo con maggiore profondità molti aspetti di questo progetto. Il fatto di aver preferito fornire a coloro con cui mi sono trovato a parlare soltanto un impianto di massima, è stato frutto di una scelta precisa. Potevo cominciare dall’alto. Trovare alleanze influenti ed economicamente vigorose e poi far partire da lì una proposta che cascasse a pioggia su tutti coloro che fossero interessati a una maggiore visibilità, a un’opportunità di lavoro e perché no, di successo. Mi potevo garantire appoggi esterni per così dire autorevoli per raggiungere in modo più agevole un pubblico vasto, grazie a metodi ben noti e collaudati. Però avrei in tal modo riprodotto un modello deformante, un metodo classico all’italiana che ha prodotto sfaceli. Il modello dei vertici, delle gerarchie, delle autorità costituite. Lo schema consueto dei gestori dall’alto e dei sudditi che aspettano la manna o il gesto promettente o la promessa suggestiva. Di tutto questo ne abbiamo abbastanza. In molti amano definire un’iniziativa come questa come iniziativa dal basso. Io non so se questo che noi oggi rappresentiamo sia un basso o un elevato esempio di democrazia. Se però devo accettare quella definizione, che non amo particolarmente, mi viene da pensare a una spinta, a un impulso che provenendo da un’area ampia della popolazione, propone, inserisce, stimola, partecipa. Questo è il fulcro importante della scommessa che ho fatto e che tutti coloro che partecipano a questo progetto hanno fatto. Creare una struttura di sostegno e di stimolo in grado di recepire e sviluppare i progetti che provengono dalla società civile e condivisi da artisti, intellettuali e cittadini. E quindi ho chiesto a chiunque incontrassi: “dammi il tuo progetto, proponi la tua libera iniziativa da collegare al resto della popolazione in un ambito di vicinanza, di cooperazione solidale. In una collettività che finalmente funziona e si rimette in moto senza aspettare la manna dal cielo, ma lavorando insieme, con progetti concreti, moderni, capaci di interpretare il nostro tempo e le reali dinamiche della nostra società per migliorarla in una sfera etica di sinergie produttive”. Siamo tutti fermi ad aspettare il permesso di operare, di fare. Impantanati nelle paludi burocratiche delle attese e dei favori. Lasciamo il campo aperto ai furbi, agli amici degli amici, ai figli di papà. Dov’è finita l’inventiva degli Italiani? Dov’è finita la leggendaria capacità creativa degli italiani? L’ingegno imprenditoriale indipendente, l’abilità di produrre in modo anche artigianale dei grandi capolavori? Possibile che il vizio assistenzialistico a cui accennavo prima ci abbia del tutto privato del sapere del lavoro? Possiamo farcela solo grazie al politico consenziente o al grande imprenditore che finanzia? Io dico di no. Noi diciamo di no, perché lo stiamo dimostrando, perché senza un euro che piove dall’alto, senza nessun appoggio politico, senza nessuna connessione con la grande imprenditoria noi riusciamo ad essere qui, riusciamo a realizzare un grande esempio di operatività e di valore civile. Ecco l’importanza di raccogliere proposte e mettersi in condizione di realizzarle. Ecco la priorità nell’ascolto dell’altro e nel fermarsi al confine etico di consentire quell’espressione libera, onesta, leale col pubblico, Io delle idee le ho. Le ho esposte nell’impianto intellettuale pubblicato in Rete. Ho delle idee commerciali, di mercato perché senz’altro provengo da un’esperienza imprenditoriale di tanti anni. Ma sono anche convinto che oggi, nel panorama che ci si presenta sia più utile lavorare insieme e semmai mettere insieme queste idee. Farle convergere. Unirci in un progetto comune e slegato dalle solite logiche che ci hanno danneggiato fino allo sfascio. Niente più apprendisti stregoni con ricette miracolose. Niente più salvatori della patria. Niente più uomini della provvidenza. Basta. Riprendiamoci il futuro in quanto protagonisti della democrazia, del mondo del lavoro, della cultura. Il progetto di lavoro di Consequenze prevede lo sviluppo di un’associazione nazionale, organizzata attraverso la partecipazione a tutti i suoi momenti decisionali di artisti e Cittadini, articolata in strutture decentrate sul territorio, che sul fondamento della creazione di una comunità integrata tra artisti e popolazione si propone di: 1. Tutelare la cultura e l’impegno artistico in quanto diritto sociale di tutti, in una libera, diretta ed autonoma fruizione. 2. Sostenere l’attività professionale nel rispetto delle individualità, il cui esercizio deve essere favorito attraverso un criterio di merito e grazie alla salvaguardia della possibilità di tutti all’accesso diretto al mercato e agli spazi di comunicazione con il pubblico. 3. Preservare, nell’interesse collettivo, l’impegno culturale e l’esperienza artistica, da ogni forma e genere di inquinamento, strumentalizzazione, repressione, isolamento, condizionamento, marginalizzazione, dequalificazione, da parte dei circuiti mediatici, editoriali, commerciali, finanziari e delle Istituzioni politiche e culturali. 4. Comporre un autonomo circuito produttivo e distributivo diretto e autogestito, in un rapporto non mediato tra cittadinanza e artisti, necessario a favorire il libero accesso al mercato dell’arte in ogni sua espressione, al di fuori degli attuali e obbligati canali d’inserimento commerciale e professionale e delle logiche di casta, cosca, cordata, stirpe che costituiscono purtroppo i criteri di selezione dominanti. Consequenze si propone quindi di assolvere a una funzione riassumibile in 7 punti principali: 1. Promuovere un’ampia fascia di artisti che oggi non hanno la possibilità di riferirsi a un pubblico vasto e quindi di veder coronati i frutti del loro lavoro in base al talento e al merito 2. Riunire, in un grande patto di lealtà e cooperazione, artisti e cittadini, per realizzare un comune progetto di integrazione, diretto allo stimolo positivo di produzioni di qualità, di nuove sperimentazioni e linguaggi, così come di recupero di tradizioni da cui non possiamo e non dobbiamo prescindere rispetto alla nostra stessa storia di artisti e intellettuali. 3. Organizzare strutture permanenti finalizzate alla gestione di spazi autonomi e indipendenti, creare iniziative culturali e artistiche temporanee o anche itineranti, sedi di incontro, di integrazione, di confronto permanente, democratico e vivace, tra popolazione e operatori della cultura, quindi dialogo e collaborazione efficace tra cittadinanza consapevole e cultura responsabile e ben presente nel nostro tempo. 4. Porsi al servizio della libera circolazione di idee ed energie, della libera diffusione di produzioni qualitative, e garantire un’informazione vera sulla produzione artistica indipendente. Essere quindi in condizione anche di offrire assistenza amministrativa (rapporti con enti e istituzioni), informazioni normative, tutela legale agli artisti, nel rapporto con istituzioni e soggetti privati. 5. Costituire una rete di collegamento concreto e continuo tra artisti, una rete orizzontale aperta anche al pubblico che sia svincolata dai canali ufficiali consueti. 6. Controllare l’operato delle Istituzioni e delle diverse imprese culturali (circuiti, produzioni, media settoriali) rispetto ai compiti istituzionali e allo svolgimento delle funzioni di diffusione delle opere nel rispetto della libertà di mercato. Perciò denunciare con rigore tutti i fenomeni e i singoli episodi di violazione della dignità e della libertà d’espressione degli artisti nel a. libero accesso al mercato b. nella libertà d’informazione c. nella tutela dei diritti e della dignità del pubblico e tutto questo al di fuori da egemonie e monopoli vari. 7. Proporre iniziative di cooperazione agli enti locali, alle istituzioni culturali, economiche, scolastiche, universitarie per ridare centralità alla cittadinanza, in un rapporto partecipativo tra espressione culturale ed esigenza civile e sociale. Indicare strumenti normativi, leggi, regolamenti utili a favorire e liberare l’accesso al mercato della produzione artistica indipendente ed essenziali per garantirne lo sviluppo normale, l’indipendenza, l’autonomia, l’integrità professionale degli artisti in un rapporto sano con la cittadinanza e in una relazione di equilibrio con l’editoria, con le strutture professionali e manageriali, con i circuiti mediatici, con gli imprenditori artistici, con la varie rassegne, mostre, concorsi e con i passaggi burocratici connessi ai processi valutativi della produzione artistica. Individuare e suggerire strumenti normativi, amministrativi e giuridici di tutela, dell’interesse della popolazione a poter godere di un’informazione libera e plurale, di un’offerta culturale libera e plurale, non condizionata da monopoli economici, finanziari, politici e culturali, garantita e tutelata dal diretto accesso a una produzione artistica davvero indipendente e sottoposta soltanto a processi valutativi limpidi e onesti, che poi sottintendono al raggiungimento degli obiettivi professionali di ogni artista. Regole quindi di legalità e trasparenza. Regole di giustizia e di democrazia. Regole che valgano per tutti e che devono costituire ossatura e propulsione nell’impianto culturale e nelle dinamiche di mercato che realizzeremo. Stefano Pierpaoli Presidente dell'Associazione Nazionale “Consequenze" |
SOCIALISMO E ANTIFASCISMO
Rodolfo Morandi
Il Socialismo dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Da un'antica ferita ad una prossima resurrezione di Carlo Felici
L'assassinio dei fratelli Rosselli di Carlo Felici
Un appello di Carlo Rosselli ai comunisti che sembra scritto ieri di Carlo Felici
Non una somma di etichette ma un insieme di valori di Carlo Felici
Sull'attualità del 25 Aprile di Luca Fantò
La Festa d'Aprile di Nicolino Corrado
Sembra scritta da poco, anzi, pochissimo di Carlo Felici
Il Centro socialista interno (1934-1939)- appunti per un dibattito su antifascismo e unità di classe di Marco Zanier
parte prima
parte seconda
parte terza
parte quarta
parte quinta
MARXIANA
Karl Marx
Costituzione, neoliberismo, nuove povertà di Marco Foroni
Sulle teorie del valore di Renato Gatti
Le crisi di Renato Gatti
parte prima
parte seconda
Globalizzazione i compiti della Sinistra di Franco Bartolomei
note del Coordinamento del Forum di SocialismoeSinistra
La crisi e i suoi rimedi di Renato Gatti
Al papa sarebbe necessario un poco di marxismo di Leonardo Boff
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
L’anticipazione del nostro tempo. Marx, la sinistra e il recupero delle solidità di Marco Foroni
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MARXIANA .
Karl Marx
Karl Kautsky ed Otto Bauer: due grandi maestri del socialismo dimenticati. Giuliano Amato: un maestro del non-socialismo da dimenticare di Giuseppe Giudice
Ragionando su Marx e Kautsky di Renato Gatti
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I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Francesco De Martino
La risorgiva socialista di Carlo Felici
Eppure il vento soffia ancora di Carlo Felici
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
Willy Brandt Verso un nuovo ordine mondiale di Leopold Sédar Senghor note del Coordinamento del Forum SocialismoeSinistra La guerra infinita di Giorgio Pesce
Noam Chomsky - "Pirati e imperatori"- la guerra al terrorismo e le ipocrisie dell'Occidente di Marcella Guidoni
Il sogno americano del "socialista" Barack Obama di Nicolino Corrado
Le responsabilità e il dovere del Socialismo Europeo di Franco Bartolomei
Una socialdemocrazia globale di Nicolino Corrado
Di fronte alla crisi mondiale, tre sfide per la socialdemocrazia di Kevin Rudd
Appuntamento a Pittsburgh di Renato Gatti
I TEMI DEL SOCIALISMO INTERNAZIONALE
I TEMI DEL SOCIALISMO ITALIANO
Riccardo Lombardi
Dopo il crollo del comunismo non ha più senso il dividersi tra socialisti e comunisti di Giuseppe Giudice
Ricominciare da Labriola di Carlo Felici
Berlinguer e Craxi: due progetti falliti, una sinistra distrutta di Giuseppe Giudice
Socialisti, l'anello debole ma inestimabile della sinistra italiana di Carlo Felici
I caratteri della crisi ed il compito dei Socialisti di Franco Bartolomei
Note e riflessioni su socialismo, comunismo e capitalismo di Giuseppe Giudice
Riccardo Lombardi: il riformismo come metodo democratico di trasformazione Socialista dei rapporti economici e sociali di Franco Bartolomei
Breve nota sul contingente gattopardesco di Carlo Felici
L'infinito e disperato salvataggio delle capre e dei cavoli di Carlo Felici
Angelo Ciufo - in ricordo di un amico, in memoria di un compagno di Stefano Pierpaoli
Documento programmatico dell'Associazione "Nuova Sinistra per il Socialismo" di Angelo Ciufo
Giacomo Matteotti ammi- nistratore pubblico di Marco Zanier
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PER COSTRUIRE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
I Nuclei Aziendali di Sinistra e Libertà di Marco Zanier
Avrà successo "Sinistra e Libertà"? di Gioacchino Assogna
I doveri della sinistra italiana di Franco Bartolomei
Io su Sinistra e Libertà la penso così di Luca Fantò
"Sinistra e libertà" il fuituro del Socialismo italiano di Franco Bartolomei
Socialismo e Libertà di Carlo Felici
Le tre fasi del socialismo di Renato Gatti
Libertà, e non solo per uno di Carlo Felici
Le elezioni europee di Gioacchino Assogna
Il grano e il loglio della Sinistra documento scritto da socialisti iscritti o senza tessera e da elettori si Sinistra e Libertà
Un nuovo sole contro l'arsenico e i vecchi merletti di Carlo Felici
Una nuova Sinistra per l'Italia è un sogno realizzabile? di Michele Ferro
PER COSTRUIRE SINISTRAECOLOGIA LIBERTA'
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L'Associazione SocialismoeSinistra, ispirandosi ai principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana, persegue la promozione dei valori di libertà, di solidarietà e di eguaglianza nella vita politica, sociale e culturale del Paese.
L’Associazione considera il principio della laicità dello Stato e della libertà nelle professioni religiose, affermato dalla Costituzione, un valore di riferimento a cui ispirare la propria azione politica, ed intende perseguire la effettiva affermazione del principio di legalità, nel quadro dei valori costituzionali, quale elemento fondamentale di una riforma democratica dello Stato che restituisca ai cittadini della Repubblica la certezza nella legittimità, nella imparzialità, e nella correttezza della sua attività amministrativa ad ogni livello.
L'Associazione SocialismoeSinistra fonda la propria azione politica sulla convinzione che la crisi delle economie dei paesi sviluppati abbia assunto i caratteri di una crisi di sistema, tale da incrinare la fiducia collettiva in un futuro caratterizzato dai livelli di garanzia sociale finora conosciuti, e cancellare l’egemonia delle idee-forza liberiste, neoconservatrici e tecnocratiche attorno a cui l’Occidente ha consolidato gli equilibri di potere responsabili dei processi economici, finanziari e sociali oggi entrati in crisi.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene che la Sinistra italiana debba necessariamente ripensare la propria impostazione culturale e programmatica rispetto alla profondità della crisi che sta coinvolgendo il capitalismo a livello globale, recuperando appieno una concezione del riformismo socialista fondata sulla affermazione della superiorità del momento della decisione politica rispetto alla centralità degli interessi del mercato, nuovamente proiettata a perseguire una trasformazione strutturale degli assetti economici e sociali, ed in grado di individuare un diverso modello di sviluppo, diversi parametri di riferimento della qualità della vita della società, e nuove regole di controllo sociale delle variabili economiche.
L'Associazione SocialismoeSinistra ritiene quindi che questo nuovo percorso politico passi attraverso una ristrutturazione di tutta la Sinistra essendo evidente che la straordinarietà della crisi implica il superamento della distinzione tra coloro che provengono dalle file del socialismo europeo e chi si è finora riconosciuto in esperienze politiche nominalmente più radicali.
L'Associazione SocialismoeSinistra si costituisce al fine di rendere possibile questo grande progetto di ricostruzione della Sinistra italiana, di rinnovamento democratico della società e di riforma dello Stato. (Art. 2 dello Statuto dell'Asso- ciazione SocialismoeSinistra )
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