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Quando le mamme fanno tendenza

Post n°91 pubblicato il 14 Novembre 2011 da mumonboard
 

Se dico che la rete è piena di blog gestiti da mamme e che trattano argomenti relativi al mondo della maternità, non dico nulla di nuovo.

Non è una novità, nemmeno che alcune di queste mamme, hanno pubblicato libri sulla loro esperienza e alcuni di questi libri hanno riscosso un amplissimo successo, generando di conseguenza guadagni e alimentando un circuito economico, che comprende anche la pubblicità.

E quì viene il nocciolo della questione di cui voglio parlare oggi.

Mi è stato segnalato un articolo pubblicato da un settimanale femminile, che faceva riferimento proprio a queste mamme "di tendenza", raccontava di come siano riuscite a ritagliarsi un posto rilevante all'interno del panorama mediatico odierno e di quanto siano coccolate e seguite, per il semplice motivo che orientano i consumi.

Tutto qui.

Se vi sembra poco, oppure una cosa assolutamente normale, vi spiego perchè a mio parere non lo è.

La rete è uno strumento potentissimo, non lo devo dire io, quanto possa essere devastante o costruttiva a seconda dei punti di vista, è storia di questi giorni.

In questo contesto, c'è la possibilità di far passare tantissimi messaggi, non ultimi quelli relativi alla condizione odierna di chi vive la scelta di diventare madre, e che probabilmente vive questa scelta nella condizione sociale più difficile mai vista nella storia ( attuale ovviamente, non quella medievale).

Perchè? Perchè manca qualunque garanzia, il mercato del lavoro non è più quello di una volta, mancano le strutture pubbliche necessarie ad assistere i bambini (vedasi asili nido pubblici), non esiste il part-time, o quantomeno è applicato in maniera molto limitata, rispetto a quello che si potrebbe e non esiste più nemmeno la rete familiare, perchè nonne e nonni, lavorano più a lungo, quindi non possono prestarsi ad aiutare come anche solo 10 anni fà.

Aggiungiamo pure, che molto spesso i nonni e le nonne, è come se non esistessero perchè sono troppo anziani, visto che l'età media in cui si fanno i figli si è alzata a causa di molteplici fattori, oppure che, quando anche ci sono, magari vivono a centinaia di chilometri di distanza, perchè ( e questo vale specialmente per il sud), i loro figli si sono spostati altrove per cercare condizioni di lavoro migliori, se non proprio all'estero.

Qual'è la conseguenza di tutto questa situazione?

Semplice, molte donne non potranno mai scegliere di diventare madri, perchè terrorizzate dalla possibilità di rovinarsi una carriera, per cui hanno lottato con le unghie e con i denti, oppure decideranno di diventare madri, quando la natura non glielo permetterà più.

Oppure, altrettanto semplicemente, sempre molte più donne, quando diventano mamme, resteranno senza lavoro, perchè i datori di lavoro sanno che una lavoratrice madre, non opportunamente sostenuta, costa molto di più che una che non lo è, molto più facile non rinnovare il contratto, fare mobbing, oppure non assumere proprio una che è già mamma o che potrebbe diventarlo.

Questo porta al fatto che sempre molte più donne non lavorano più (oggi sono il 50%), ma sono obbligate a rimanere a casa, rinunciando al reddito che può essere prodotto da loro, che sottolineo, non sono incapaci di intendere o di volere, ma solo mamme.

Ora, intendiamoci, io non ho nulla contro chi resta a casa a crescere i suoi figli, ma deve essere una scelta, a cui comunque se ne può preferire un'altra in un secondo momento, non una condizione di "non -scelta" e di immobilità.

Una donna che non lavora, purtroppo deve avere anche la grande fortuna di avere un compagno che la rispetta e la accetta, perchè non essendo economicamente indipendente e non potendo contare su nessun tipo di sussidio, se capita nelle mani dell'uomo sbagliato, rischia di fare una pessima fine, così come se resta vedova.

Forse queste mamme " di tendenza", non si rendono conto che stiamo scivolando in un baratro che ci sta portando lentamente a una regressione nei costumi, pari a quelli che vivevano le nostre nonne o bisnonne.

Ora, i consumi vanno benissimo, ma vogliamo anche usare questo poco di visibilità per cercare di fare un salto di qualità?

La vogliamo smettere di spettegolare del matrimonio gay di Ricky Martin, di quanto sia frustrante non poter portare il bambino alla mostra di pittura o di quanto è comico mio figlio mentre mi sputa la pappa in faccia?

Pensate a usare quel poco di margine che avete per muovere i meccanismi di progresso sociale, lentamente, senza fare troppo rumore, perchè tutto insieme non si otterrà mai niente, ma per favore preoccupatevi di fare qualcosa in più che non solo orientare i consumi!

Firmato:

Una mamma orgogliosamente non "di tendenza", che è molto preoccupata per il futuro delle sue figlie.

 

 
 
 
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