step by step
avventure semiserie di una mamma, condivisione di idee e materiali
27 APRILE 2011
Oggi non ho fatto in tempo a pubblicare un post, ma per chiunque volesse conoscere i miei racconti e i miei spunti in merito alle cene improvvisate, prego, cliccate qui!
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Scatola Nera, il blog di Maddelaine Green.
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Le foto presenti in questo blog, recanti la firma "mumonboard", sono opera mia e credo che si possa anche vedere :) Il resto è reperito liberamente dal web.
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Questi giorni non sono andati esattamente come mi aspettavo.
Nel senso che i nostri piani sono saltati tutti all’ultimo minuto, come vuole la tradizione!
Per fortuna, ho imparato a non dire nulla a nessuno, bambine comprese, fino a quando non siamo in viaggio, perché altrimenti mi sarei ritrovata mia madre isterica e piangente al telefono, sempre come da tradizione.
In effetti qualche segnale l’avevo già avuto nei giorni precedenti e a dire la verità, la prima a dire all’uomo invisibile che forse non era il caso di partire, ero stata proprio io.
Lui, però, che vive le cose sempre in maniera entusiastica e positiva, mi aveva detto di aspettare, perché non si poteva sapere…diciamo che la vita con l’uomo invisibile non è noiosa, è una vita al cardiopalma, che mi stroncherà all’età di 42 anni, mese più, mese meno!
Cosa fai quando ti ritrovi al sabato santo mattina, che non hai fatto la spesa, non hai comprato le uova di pasqua, non hai prenotato nulla e devi dire a tua madre che è certo che non partirai?
No, non è detto che ci si debba per forza suicidare, anche se in alcune occasioni, non nego che sarebbe stata una comoda via d’uscita!
Prima di tutto si tira un sospirone e si raduna la banda per uscire subito, nel tentativo di recuperare qualcosa da mangiare, perché non è detto che farai in tempo a organizzarti per andare da qualche parte, specie in questi giorni di previsioni meteo tanto pessime quanto azzeccate.
Non vi voglio dire cos’era il centro commerciale quel sabato mattina, vi dico solo che non c’era una sola costoletta di agnello disponibile e quando l’uomo invisibile ha provato a corrompere il responsabile del reparto macelleria, promettendogli la vita eterna in cambio di una costoletta, quello gli ha risposto che non c’era un pezzo di agnello in tutta Roma! Desolati e sconsolati, ci stavamo ritirando, quando l’uomo invisibile ha adocchiato l’ultima testina di agnello, che era sopravvissuta all’attacco e l’ha acchiappata tra le mie rimostranze, fermatesi solo con la sua promessa di cucinarsela da solo e di mangiarsela per fatti suoi, dietro adeguate coperture, perché io non la volevo vedere, né cruda, né cotta!
Poi dopo siamo passati alla fase mamma, a cui comunque avevo già fatto giungere qualche vago segnale, in maniera che si disponesse già con lo spirito “migliore”, per accettare che non ci saremmo viste per il momento. Devo dire che è andata meglio di quanto sospettavo, solo che questa volta si è rinchiusa nel mutismo e non mi chiama nemmeno per sbaglio.
Domenica mattina, l’uomo invisibile, da bravo romano, mi ha preparato una colazione tipica abbondantissima a cominciare dalle uova sode colorate e la corallina e con la tavola tutta precisa e curata, dalla tovaglia ricamata, al servizio di porcellana.
Con le bambine, ci siamo inventati una nuova tradizione, il coniglio pasquale, che passa a lasciare le uova di pasqua, solo alle bambine che sono state brave e che soprattutto non si sono inseguite e non hanno gridato.
Avevamo pensato di fargliele trovare sulla tavola, ma poi le abbiamo messe nel forno e le abbiamo lasciate li, perché loro le cercassero e le trovassero.
Quando S. non le ha viste sulla tavola, le ho detto che forse il coniglietto non era passato, perché lei era stata monella. Risposta di S.:
“Non è possibile, non ci pensare nemmeno!”
Il pomeriggio, sono riuscita a tirare fuori l’uomo invisibile, e a portarlo a Villa Borghese a fare una passeggiata che come al solito è stata molto istruttiva.
S. si è messa a giocare con un bambino. La mamma di questo bimbo, le raccontava di aver visto un rospo molto grosso, perché aveva mangiato troppa pasta, ha risposto:
“Non è possibile, i rospi non mangiano la pasta e nemmeno i dolci! Loro mangiano gli insetti!”
Risate generali, ma io mi chiedo sempre che ho fatto di male! Ce ne siamo andate ballando, sulle note di “Besame mucho”, che un signore suonava con l’armonica, seduto su una panchina.
Villa Borghese comunque era davvero bellissima, proverò a inserire una foto che ho fatto io, non perché sia brava, ma perché, visto che c’è, vi faccio vedere esattamente la luce e il paesaggio che ho visto io.
Pasquetta è stata casalinga, perché a Roma c’era il diluvio e noi ce la siamo presa con molta calma, sempre con la colazione tipica e poi il calduccio del letto e canzoncine, giochi, tra cui il Djecò, di cui parlerò prossimamente.
Tutto molto tranquillo fino a sera, quando S. ha visto che in tv c’era Jurassic Park e ha deciso che lo doveva vedere, io non ero affatto d’accordo, ma tanto si è capito come va a finire.
Tutti e quattro nel lettone a vedere il film. S. ha finalmente capito che i dinosauri non erano proprio cuccioli indifesi, come pensava lei.
La piccola A., invece non dava il minimo segno di paura, mi teneva la mano tranquilla fino a quando non abbiamo sentito un leggero olezzo provenire dal suo pannolino.
Da quel momento, lei ha cambiato nome, ed è diventata “la Velocicactor”.
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