Tradizione e fede nella nuova Costituzione russa

PennaNera

Ave Socii

La riforma costituzionale avviata in Russia prevede l’introduzione dei valori della tradizione e della fede cristiana nella sua carta fondamentale. Una bella lezione per tutti quei Paesi che si professano “occidentali”. Una sfida, d’altra parte, al mondo globalizzato e al progresso laico che contraddistingue i Paesi più sviluppati.

Questo dovrebbe farci riflettere su quali siano i valori su cui una Nazione dovrebbe fondarsi. Secondo il mantra cosmopolita e globalista, esistono dei “valori universali” da applicare a tutti i popoli ugualmente e indistintamente. La globalizzazione, lungi dall’essere un sistema di pensiero applicabile alla sola sfera economica, diviene così un vero e proprio credo da applicare anche ai valori e alla tradizione.

Perché la globalizzazione può funzionare bene in economia, ma non altrettanto bene per i sistemi di valori? Perché esiste la cultura. Alcuni pensano che la cultura sia ciò che unisce gli uomini… Hanno ragione, ma dimenticano una parte della definizione. La cultura, infatti, è ciò che unisce i simili ma anche ciò che differenzia i dissimili. Se i teoremi del benessere economico possono valere per qualsiasi collettività umana, non altrettanto può dirsi per le culture. In questo caso, infatti, le collettività umane possono seguire criteri etici e valori diversissimi le une dalle altre.

Applicare valori supposti “universali” ad ogni cultura è, evidentemente, una non trascurabile forzatura. Questo è il limite della globalizzazione in senso lato. I supposti “valori universali” dovrebbero fungere da elementi costitutivi di una ipotetica “cultura universale”, cioè valida per tutti. Il che nega la definizione stessa di cultura come fattore che distingue tra loro le collettività umane. E’ bene, dunque, che il pensiero globalista rimanga confinato all’interno della sfera economica e non sfoci nell’ambito dei valori e delle culture.

La sfida russa alla voracità globalista procede proprio nella direzione di una riaffermazione dell’importanza della cultura all’interno delle collettività umane. Una Nazione non può dirsi davvero tale, se non si basa su valori condivisi dal proprio popolo e distinti rispetto ai valori di un altro popolo. La tradizione che unisce i membri di una collettività è uno straordinario collante per ogni Nazione. La fede individualista professata dal credo globalista, invece, va esattamente nel verso opposto: ossia lo smantellamento delle identità nazionali e l’indebolimento delle identità personali. Perché i valori etici, la tradizione, i principi religiosi, la fede, la cultura sono elementi che fondano e modellano le personalità di ciascuno di noi.

Di tutt’altro segno la scelta che tempo addietro prese l’Europa, di non inserire all’interno dei suoi Trattati un riferimento alle radici cristiane e di non dotarsi di una Costituzione unitaria. Risultato? Un insieme incoerente di Stati che procedono ognuno per conto proprio sulla maggior parte delle questioni da affrontare. In un mondo che solo ora inizia a scorgere i limiti della globalizzazione selvaggia, forse l’esempio della Russia potrebbe essere utile a tutti. Persino all’Europa.

Vostro affezionatissimo PennaNera

Tradizione e fede nella nuova Costituzione russaultima modifica: 2020-03-07T14:54:12+01:00da MovimentoPennaNera