La Reputazione vale sui 700 euro al netto degli Appelli

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Sfrontate e velenose accuse, incontinenti.  Limiti della libera manifestazione del pensiero travalicati per ledere direttamente l’altrui reputazione. In rete, in tv, sui giornali. Presunte ‘lesività’ di commenti social, libere frase di satira. Dissenso e battute e l’empatia dei giudici che devono valutare casi di querele di starlette,  vip e altri personaggi pubblici, travolti da un mare di espressioni offensive. Ferragni, D’Urso, Lucarelli, i casi di questi giorni.

Il risarcimento a seguito della condanna per diffamazione è minima, fino a euro 1.032 e per lo più si risolve con zero agli appelli.  Neanche ad intasare i tribunali per rivendicare un onore che spesso, proprio per il modo  di condursi sui palcoscenici pubblici e mediatici stesso è all’origine di questo fenomeno di querele e controquerele. Il mainstream della trasgressione.

Ma tant’è. Ad una ad una le querele decadono.  Con somma gioia di chi per primo non ha saputo tenersi il cecio in bocca.  E dei balzelli extra degli avvocati che specie per i casi di rete sono nominati in tribunali sparsi su tutto il suolo patrio.

Haimè. Non resta che l’autodisciplina o furor di botte. Che ne siano toccati i vip, poi non tange. Di questa cruda quanto mala libertà. E di reputazione. La credibilità che un determinato soggetto ha all’interno di un gruppo sociale, in cui l’evidenza propria è un obiettivo, è giusto la prima leva utilizzata per sbarazzarsi di un concorrente. No?

Non resta che esibirci.

 

La Reputazione vale sui 700 euro al netto degli Appelliultima modifica: 2019-10-24T08:29:11+02:00da Dizzly

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1 Comment

  1. [Il diritto di critica sancito dalla costituzione diventa spudoratezza, oscenità impudica, vergogna maggiore del soggetto criticato; vanno difesi i termini esatti, anche se non ci piace]

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