Covid in prima persona. Iposmia e Ageusia sembrano i nomi di due antiche Dee

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Iposmia e Ageusia sembrano i nomi di due antiche Dee, curiose divinità  incontrate in un documentario di Alberto Angela o in quel libricino sulle dee  che tieni da parte e ci torni a leggere se per caso esiste nel calendario romano un Santolfatto pagano.  Un geûsis di conforto. 

Non sono avvezza a speculare su fatti di salute, ma  il fenomeno Covid è l’eccezione,  avendo avuto contatti con Positivi  ho fatto un tampone per la ricerca del virus e sono risultata Negativa. Diciamo che è una bella notizia, tuttavia resto dubbiosa, dopo il tampone rapido, non sento sapori né odori. La qualcosa è stranissima. Il mondo sembra soltanto un impasto di diverse consistenze e leggeri retrogusti, senza memoria. Un’immensa torta di pongo. Spolverata di covid che in questa fine d’anno ha raggiunto e sciorinato i suoi spike ampiamente.

Se ti conosci sai quando è cominciata. Anzi, avresti  voluto che i pochi sintomi provati  fossero stati quelli di quel covid temuto,  che messi al riparo i più fragili, risulterebbero poco più di uno scherzo stagionale. Ma sei in quel quadro solo quando un tampone molecolare ne confermerà la positività.  E già ti autoisoli, con coscienza del sé, per  positività presunta e coartata in difesa dei più fragili. Ti ascolti e se ti conosci ti avvicini alla “verità” del cattivo curiosone, che indaga il tuo corpo in cerca di dimora. Il suo attacco dove accadrà. Quando vedi persone spazzate via come in una folata di vento.

L’iposmia, la perdita dell’olfatto e l’ageusia la perdita del senso del gusto se non dovuta a lesioni delle vie o dei centri gustativi e altre gravità è il disturbo olfatto-gustativo percepito durante la fase acuta dell’infezione (al quinto giorno?). Uno dei sintomi che può durare per diverso tempo, tanto che la sua eventuale permanenza non è più considerata sintomo acuto (se da qualche parte è confermato), e nel  caso, fortunatamente, le dee del gusto e dell’olfatto sono tornate.

Così il punto zero più  o meno 14 gg in cui hai avuto contatti con positivi fa un totale di 21 giorni in cui sei in un cluster. E per quelle febbri precedenti? Potresti avere avuto, tu e tutti i tuoi contatti, una febbre per indigestione.

Si, da ingerimento di  covid…

Questa storia comincia domani mattina. Paolo di Paolo

 

 

 

 

Covid in prima persona. Iposmia e Ageusia sembrano i nomi di due antiche Deeultima modifica: 2020-12-18T11:24:33+01:00da Dizzly

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2 Comments

  1. Una catena rapida di febbre tra persone vicine è facilmente quel segno di cluster familiare di contagio. Prima saprete come stanno le cose, prima potrete cautelare voi e gli altri. Purtroppo le quarantene partono dal momento zero – tampone molecolare – e non da quello rapido che può aiutare per i primi sospetti. Attenzione alle persone fragili.

  2. E soprattutto, occhio ai tamponi e ai sierologici rapidi. Troppi ne ho visti di falsi positivi e falsi negativi, anche in marker istituzionali – ed anche in modo diretto per i marcatori tumorali – per non dire che i test rapidi sono davvero un azzardo. Un semplice tiro di dado…Non affidarsi ad essi non solo è bene; ma anche molto meglio.

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