Nome ortaggio: Cavoletti di Bruxelles
Famiglia: Crocifere o Brassicacee
Genere: Brassica
Specie: Oleracea gemmifera
Origine: Origine nord Europea, diffusa soprattutto nei paesi scandinavi e in Benelux, prendono il nome infatti dalla capitale del Belgio dove pare sia stata selezionata questa curiosa varietà di cavolo che in Italia è ancora poco coltivata.
Varietà: Cavoletto di Bruxelles Dimitri F1.
Trapianto: Da circa metà Luglio fino al massimo ai primi di Agosto.
Raccolta: Si raccoglie a circa 90/120 giorni dal trapianto, si effettua da Dicembre a Febbraio . La cima della pianta può essere tagliata. In generale la pianta dei cavoletti ha un ciclo di quattro mesi. La raccolta di cavoletti di Bruxelles è scalare, avviene una volta all’anno e dura in genere due settimane. Le varietà precoci possono iniziare a dar frutto ad agosto mentre se si prendono cavolini più tardivi è possibile raccoglierli anche a dicembre (temperature permettendo). Una breve gelata migliora il sapore di questo ortaggio. Si raccolgono i capolini quando raggiungono almeno i tre cm di diametro, in modo che siano croccanti e teneri insieme.
Sesto d’impianto: Si mettono a circa 50 cm di distanza l’una dall’altra, spesso si fanno file lontane tra loro 70 cm, su cui si mettono le piantine a 40 cm tra loro.
Posizione: Soleggiata.
Innaffiamento: Vanno innaffiati di frequente dopo il trapianto e moderatamente a pianta ben radicata. La pacciamatura aiuta a diminuire le annaffiature e tener umida la terra, oltre a tenere a bada le erbacce. Se non si pacciama i cavolini vanno coltivati con frequenti sarchiature manuali nella loro aiuola, col duplice scopo di eliminar le erbacce e tener aerato il terreno. La pacciamatura è una buona idea anche per questa coltivazione. Quando la pianta inizia a sviluppare i capolini può esser buona regola rincalzarla alla base del fusto, per dargli stabilità. Dove il sole picchia molto può servire usare reti ombreggianti per evitare che il caldo eccessivo faccia soffrire la pianta dei cavoletti.
Lavori da eseguire: Cimatura. Se si vuole favorire l’ingrossarsi dei grumoli si può a fine stagione tagliar la cima della pianta e privarla di parte delle foglie, lasciando solo quelle apicali. In questo modo la pianta può concentrare i suoi sforzi sui cavoletti. La cima della pianta capitozzata è commestibile (si coltiva come fosse un cavolo cappuccio). Scerbatura e sarchiature: si rendono necessarie al fine di rompere la crosta formatasi in seguito alle annaffiature, per arieggiare il terreno ed eliminare le malerbe.
Consociazioni Favorevoli: Pomodori, sedano, rosmarino e salvia.
Rotazione: I cavolini di Bruxelles non devono tornare sul loro stesso terreno o sul terreno di altri cavoli per minimo due anni. Seguono benissimo i legumi (come piselli, fave o fagioli) che
arricchiscono il terreno con l’azoto.
Avversità: Malattie: alternaria, alla peronospora, ai marciumi basali (rhizoctonia e sclerotinia) e all’ernia del cavolo. Funghi i cavolini temono alcune batteriosi come Erwinia Carotovora e Xanthomas. Parassiti ed insetti: afidi, elateridi, altica, nottue, cavolaie e mosche del cavolo.
Luna: Calante.
Curiosità
Per avere maggiori produzioni si consiglia di piantare le giovani piante già a giugno o luglio, questo consente di ottenere una pianta con fusto più alto e quindi di ottenere un maggior numero di frutti.