Sappiamo che il sesso rappresenta una necessità fisica e psicologica ineliminabile, e nello stesso insieme sembra la causa che provoca il caos più totale nella vita di ognuno. E’ un problema, insomma. Ma perchè facciamo di ogni cosa con cui entriamo in contatto un problema ? Addirittura abbiamo reso Dio un problema, abbiamo fatto dell’amore un vero problema, e abbiamo fatto del sesso un problema. Ma perchè ? Perchè ogni cosa che facciamo diventa un problema ? Perchè riduciamo la nostra stessa vita un problema ? E perchè soffriamo ? Non sarebbe il caso di smetterla e porre fine con tutte queste ragnatele di problemi che ci fabbrichiamo portando il peso giorno dopo giorno anno dopo anno ? Il lavoro, il sesso, il guadagnare denaro, il pensare, il sentire, il fare esperienze….., un fagotto di fardelli che ci bloccano persino i movimenti al punto da farci dire: ” La vita è diventata un problema !”
Forse la ragione non risiede essenzialmente nel fatto che pensiamo sempre a partire da un punto particolare, da una prospettiva prefissata ? Pensiamo sempre a partire da un centro per poi giungere alla periferia, eppure quest’ultima rappresenta il centro della maggior parte di noi, cosi chè, ogni cosa con la quale entriamo in contatto diventa superficiale. Ma la vita è tutt’altro che superficiale; richiede un vivere pieno e poichè viviamo solo in maniera superficiale, ciò che conosciamo sono unicamente reazioni superficiali. Qualsiasi cosa facciamo alla periferia è destinato inevitabilmente a creare un problema ed è così che si svolge la nostra vita; la viviamo in superficie; sulla sua dura scorza che non ci consegna la fondamentale sostanza, e siamo felici di viverci con tutti i problemi che ciò comporta. Tutto questo caos, dentro cui ci trastulliamo, pur facendoci male, non è forse artefice la nostra mente ?
Un discorso un po’ complicato, Peppe! La mente…è sempre presente, anche nei momenti magici che viviamo intensamente e lo è con la fantasia liberatoria della gioia. Il cammino non è sempre una sorridente corsa in discesa, ci costringe anche al sudore della salita. Penso che, prima della mente cospiratrice, intervenga a ribellarsi il nostro cuore e poi, con le nostre avverse sensazioni, i nostri spontanei dissensi, la chiamiamo in discussione e qui dobbiamo fare molta attenzione a non farci sopraffare. La mente può essere un’attenzione amica ma può diventare il nostro più ostinato nemico. C’è un lento passaggio, che l’uomo non somatizza ma assomma pazientemente nel tempo, nelle circostanze avverse e poi, d’un tratto cede il passo alla mente e, se solo in lei, è perduto. La mente…. in un continuo, proficuo dialogo tra due persone in amoroso feeling, s’accontenta del ruolo di mediatrice….in un monologo, fa la parte del leone. Buona serata, caro Peppe, ore liete….licia
Cara Licia, un commento il tuo intensamente profondo dato l’argomento assai complesso. Condivido tutto ciò che hai evidenziato. Quindi, mi permetto di aggiungere piccoli dettagli, e cioè, che noi persone, siamo chiamati a decidere molto spesso, ma dobbiamo anche ricordarci che gli atti decisionali risentano di tante influenze, in parte insite nella nostra mente in parte nel nostro corpo e in parte nell’ambiente in cui viviamo. Dobbiamo tenere presente sempre, quello di sbagliare la scelta, quindi avere anche la capacità di correggerci. Dice un famoso filosofo di cui non ricordo il nome:” Coloro cui sfugge completamente l’idea che è possibile avere torto, non possono imparare nulla tranne che la sola tecnica che, sia pure importante per vivere è importante avere altre qualità!” Tre esempi, a) Problemi complessi richiedono sempre soluzioni complessi ? A volte si a volte no. Ebbene, essere in possesso di meno dati ci aiuta a scegliere meglio; lo dice la Neurobiologia. Quindi, non è vero che aumentando la quantità delle informazioni noi siamo portati a decidere meglio perchè a volte decidiamo peggio. Un dato importante secondo la neurobiologia, è che ognuno di noi ogni giorno decidiamo per ben 30.000 volte. La terza cosa è una cosa attuale e cioè quello chiamato “Effetto Klynn “, un famoso psicologo degli anni ’40-’50 il quale osservò un fenomeno molto interessante e cioè, che ogni dieci anni il quoziente intellettivo di ognuno aumentava di 7-8 punti. Verso il 1995-’98 questo effetto si capovolse all’incontrario e cioè, si andava perdendo in intelligenza. Abbiamo esternalizzato la memoria, cioè con l’uso di Smatphone, PC e quant’altro, abbiamo abdicato da una parte del nostro cervello, quindi, crediamo di sapere tante cose, ma in realtà quello che crediamo di sapere non è nostro. Ciao Licia, anche per te ore liete.
E sì, ce le andiamo a cercare anche quando potremmo stare un po’ più tranquilli. Ormai è tale l’abitudine, il quotidiano che ci assale e ci opprime, che se non ci facciamo le nostre belle seghe mentali, non siamo contenti. Hai ragione Doc, tra centro e periferia e un andirivieni di neuroni che spesso non riusciamo nemmeno a governare. Alla fine, tutto è demandato alla mente che è sempre superattiva e bada alla quantità più che alla qualità.
Buona sera Peppe.
Sai meglio o quanto me, quando in tempo che eravamo senza questi smartphone, PC e diavolerie altre, una cosa, ancor prima di entrare nelle nostre teste entrava nell’anima, e nel sentimento emotivo. In due parole siamo diventati fredi, apatici e questa condizione incide sulle nostre capacità decisionali e intellettive. Siamo sovraccarichi di dati, di infromazioni e veniamo costretti quasi molto spesso a fare molte cose in contemporanea. Buona serata carlo
Bene: sei entrato, a piè pari, in un discorso filosofico con adiacenze psicologico-mentali. Commentare, non è agevole, perchè richiede innanzi tutto un difficile lavoro introspettivo ed altrettantanta dimestichezza teorico-esperenziale della materia .Certo che il cervello è il più perfetto dei computer e certo pure che tu , come medico, ne conosci perfettamente il suo funzionamento oggettivo. Ma nella oggettività della materia cerebrale, influisce la psiche ,che varia da persona a persona .Ed è questa componente specifica che amplifica , secondo me,le possibilità del cervello e costituisce la mente che, come tu dici, crea i problemi, rendendo problematici gli aspetti della nostra vita, con la conseguenza di voler sempre passare al vaglio le nostre azioni e conoscerne le motivazioni. Infine la mente, intelligente esevera, spesso si fa influenzare dal cuore e scende a più miti consigli. E il cuore ha sempre ragione, ma…A questo punto voglio concludere questo problematico mio commento con alcuni miei versi: Segue.
Cara Maria Teresa, mica scherzi tu ? Che aggiungere io ? Il cervello riceve gli stimoli, li elabora e la mente li trasforma in prodotto “finito”. In due parole, la mente è l’organizzatrice della nostra vita. Un abbraccio a te cara
Il cuore ha percorsi speciali/ che vanno dritto alle vette del sogno./ Quasi mai presenta diramazioni secondarie/ dirette ai labirinti mentali / là dove il pensiero – minotauro/ con bocche spietate divora/ chi si avventura.
Mio caro amico, eccolo là il nocciolo della questione: la contiua lotta intestina tra la mnte ed il cuore.Un abbraccio e grazie per averci proposto il tuo interessantissimo post. Ti abbraccio,Ciao.
I versi sono stupendi e rendono l’idea vista in chiave poetica. Grazie cara. Un abbraccio
Scusa, ho ripetuto,per due volte, l’abbraccio… per mia disattenzione. Qualche volta strafaccio, ma gli abbracci non son mai troppi.
E tu pensi che ne cancelli uno ? Assolutamente no. Io ricambio con uno.