Treni

Leggo in giro.
Passeggio per blog, come in gita turistica.
Alcuni hanno belle foto
corredate da versi, racconti, ricordi.
Mi rilassa.
Talvolta mi fermo di più. Dipende dai momenti.
Penso che c’è tanta vita in giro.
Quella che viene raccontata qui è reale, il più delle volte.
Sì, non come sui social.
E poi faccio confronti, ripenso a tante cose che non faccio più.
Eppure spesso mi piace quello che vedo.
Vivo un presente con uno sfondo piatto, sempre quello,
sempre uguale.
Mi piacerebbe trovarmi in uno dei luoghi descritti,
sulle pagine di qualcuno.
Come ci sono arrivata a tagliarmi fuori da tutto?
A rinunciare, a vedere tutto come inarrivabile.
O peggio, a non desiderare affatto di arrivarci.
Anche le immagini altrui, di un presente diverso
finiscono tra i ricordi di qualcosa che non è più.
I treni passano, e non ho più voglia di salirci sopra.

 

 

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Treniultima modifica: 2024-11-23T17:41:19+01:00da surfinia60

10 pensieri riguardo “Treni”

  1. Posso capire cosa vuol dire. Ci si taglia fuori da tutto per la stanchezza probabilmente. Ci pensavo proprio ieri che alla fine tutti i miei amici hanno fatto la foto assieme ad un incontro e io non c’ero. Io sono sempre quella che è “da sola” in disparte. Serena giornata

  2. Non possiedo una registrazione su questa piattaforma, sono un ospite.
    Facciamo finta che sia salito su questo treno e mi sia accomodato nel tuo scompartimento: starò in silenzio, non disturberò i tuoi pensieri con le solite chiacchiere. Non sono mai stato bravo a consolare qualcuno, a dire la frase positiva, propositiva, qualcosa che può fare saltare l’ostacolo, l’unica cosa che so è che hai gran parte di ragione. La vita, le cose che sono già avvenute non cambiano, le occasioni perse non tornano, gli errori pesano, provare a salvare il salvabile e vederlo da un’altra prospettiva è forse l’unica soluzione. Gli affetti veri sono sempre pochi Surfinia, pochissimi, e quasi sempre è l’affetto verso noi stessi che latita, dovremmo farlo crescere…ma è difficile.
    Quanto alla funzionalità di questa piattaforma concordo con monellaccio infatti sto altrove, ma è il concetto di “social” che mi convince poco: dipende dall’uso che ne facciamo e dalla nostra indole. Buona giornata.

  3. Che ci credi o no, sei su un treno che sfreccia, sei seduta al tuo posto su uno dei tanti vagoni, e stai davanti al finestrino a guardare il paesaggio che passa. Così presa dalla velocità da non accorgerti, che stai accumulando ricordi su ricordi. Che stai accumulando letture su letture, dialoghi su dialoghi, scelte su scelte. Un bagaglio che stazione dopo stazione, crea valigie piene. Non sono vuote. Oggi ho scritto, coincidenza, qualcosa che potrebbe perfettamente incastrarsi con quello che hai scritto. Un pensiero che porta a riconsiderare cosa abbiamo fatto o non abbiamo fatto. Serve forse chiedersi chi siamo. Chi sei? Ricordarsi cosa abbiamo fatto, cosa abbiamo scritto, cosa abbiamo detto. Guardarsi attorno e sì riscoprire, le cose che abbiamo comprato, i libri che abbiamo letto, i biglietti che abbiamo obliterato. Perché sempre più svalutiamo quello che siamo. Sempre più trasformiamo ciò che abbiamo “imparato” in fallimenti. Non siamo un fallimento.

    1. La percezione del fallimento è sempre più forte delle altre, per quelli come noi. Hai ragione a dire che accumuliamo esperienze anche senza rendercene conto. Ma a volte vedere oltre, o anche indietro, ricordare un paesaggio offuscato dalla nebbia, uno scrocchiare di foglie sotto i piedi, lo scivolare di un cigno su uno specchio d’acqua e… molto altro, tutto ciò che ci è sembrato poco significativo, allora, nel presente assume i contorni della nostalgia, come quando ritorni alle cose perdute o semplicemente passate e, sai, che non torneranno. Grazie sempre

  4. Se posso permettermi, non racconti nulla di nuovo: quanto descrivi e quanto avverti, sta accadendo quassù da un bel tempo. Se passassi a manifestare quanto provo, sfogliando le pagine della nostra piattaforma, riferirei più o meno la stesse tue sensazioni e le tue stesse emozioni. Non lo faccio perché dopo aver perduto tanti treni, dopo aver eluso e in tanti casi, rifiutato, le tante bacheche che si moltiplicano giorno dopo giorno, ritengo che i treni di una volta, quelli che non ho mai perduto un tempo…non esistono più!!! Mai vista una desolante situazione come quella che oggi rappresenta LIBERO. Forse la baracca ha perso tanto e la dirigenza della piattaforma, abbia avuto ragione a mollarci in una immensa prateria deludente e spoglia di ogni “paesaggio” avvincente e interessante.
    Ti auguro una piacevole domenica Paola.

  5. Che alla fine basta salirci su un treno qualsiasi, che si muova, che si sposti, che proponga panorami differenti. Spero sia uno dei miei quei post di memoria e foto che hai guardato, e io con la testa ancora là, e voglia di ripartire non perché non ami casa, ma perché muovermi e curiosare è parte di un dna mai domo. Poi posso bighellonare una domenica intera in pigiama tra le mie cose, sia chiaro, e la sera accorgermi che la porta di casa è rimasta chiusa a chiave, e i miei sogni a poltrire.

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