Porre fine

 

In fondo vorresti solo che smettesse.

Fare una scelta. Chiudere, con il vagare dei pensieri.

Essere altrove. Un luogo dove il dolore non può venire a trovarti.

Fare come se non ci fosse mai stato quel qualcosa che ha il potere di distruggerti.

Lo puoi fare? O esiste un altro modo?

Immagina la vita, ciò che resta del futuro, come una lunga lista di ‘senza’.

Sarà sopportabile? Varrà comunque la pena?

Cerco risposte che mi portano ad altre domande

in un circolo vizioso di concetti inattuabili.

Eppure devo esserci ancora. 

Qualcosa che adesso non capisco darà un senso, forse,
al mio restare in vita.

Fino a quando? 

Loop

 

Un grigio mattino di pioggia

a fare da cornice.

Lo rivivo, ancora e ancora

come in un loop infinito.

Le tue lacrime

i miei occhi stranamente asciutti.

Un abbraccio silenzioso.

Un solo pensiero.

Sì… dovremo trovare un modo.

 

 

Dire, non dire

I conflitti non si risolvono tacendo,

evitando l’argomento. 

Credo che evitare non sia un segno di rispetto per l’altro.

Anzi.

Rispetto è cercare il dialogo,

saper ascoltare, anche ciò che risulta sgradito.

Tacere è, a mio avviso, celato disprezzo

E’ la non volontà di appianare.

Rifiutare ogni chance di trovare un incontro.

Incapacità di recedere dalle proprie posizioni.

Tutti abbiamo dei lati da smussare,

da migliorare.

La vera barriera è l’incapacità di riconoscerlo.

Farlo, di contro, è il primo passo per sanare i conflitti.

Silenzio è chiusura.

Una forma di odio.