Mandala

Uno scoperta che feci alcuni anni fa, allorché il covid ci cambiò la vita

e quando, come non fosse bastato lui

mi ammalai di una cosa strana e che non voglio ricordare,

furono i  cosiddetti ‘mandala’.

Acquistai un libro da colorare che, per chi non lo sapesse,

non è una cosa da bambini.

Stasera, annoiata da un pomeriggio in casa

freddo e piovoso, ho ripreso in mano il libro

e, armata di pastelli colorati, ho ripreso il lavoro

Con un sottofondo di musica soffice

ho vergato con i colori quelle sagome floreali vuote.

Ne ho completato uno che avevo iniziato il 1° gennaio di quest’anno.

Ma guardando indietro alla prima pagina del libro, datata luglio 2020

mi sono resa conto di aver annotato delle frasi

alle quali adesso non so dare un senso.

Le riporto di seguito.

 

Penso a te, e spunta la parte migliore.

Mi porterai tu dove ti ho chiesto.

Solo alberi e cielo.

Come un giocattolo rotto.

Ho apprezzato quella finestra per guardare oltre le nuvole.

 

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Sfogatoio

Mi sento quasi in colpa a postare sempre cose negative

su questo mio secondo blog.

Ma poi mi dico “Sti ca***i!
Mica mi pagano per intrattenere i clienti con amenità varie!”
Devo esorcizzare i dispiaceri, o almeno tentare di alleviarli,

e non mi devo giustificare per questo.

Oggi è stata una giornata difficile, emotivamente.

Piccole creature indifese e senza voce che soffrono

a causa di quella spregevole fetta di umanità che se ne frega

e non se ne prende cura.

Avere a che fare in prima persona con questo genere di cose,
per me è devastante.

Non so come fanno coloro che vi dedicano la propria vita,

volontari, veterinari, soccorritori a vario titolo.

Molti penseranno che gli esseri umani vengono prima.

Io dico “siamo la specie più evoluta. Siamo noi che dovremmo prenderci cura dei più deboli. Altro che girarsi dall’altra parte e tirar di lungo,
forti del fatto che leggi inefficaci, o inesistenti, permettono di farla franca!

E adesso cercherò di distrarmi dai pensieri dolorosi annegandoli in qualche serie tv molto spaventosa.

 

Speranza

Per il nuovo anno chiedo, a chiunque mi ascolterà,

di acquisire la capacità di vedere il bene.
Sì, perché l’anno è appena cominciato e in linea con le mie amare aspettative,

il male la fa da padrone.
Niente di nuovo sotto il sole, o la nebbia.
Vorrei chiedere a coloro che hanno elargito auguri di speranza e ottimismo, ci credete davvero?

Ditelo alle madri dei ragazzi impiccati per reati di opinione.
Ditelo ai superstiti delle famiglie sterminate sotto le bombe.
Ditelo a coloro che prematuramente muoiono di malattia, incidenti, violenza.
Parlatemi ancora di speranza!

Io ‘spero’ di cominciare a crederci.