Quando ero più giovane (o meno anziana…) giudicavo con disappunto le persone ‘aged’ che ricorrevano alla ‘pastiglietta’ per calmarsi, per dormire, per farsi coraggio…ecc…
Adesso che sono diventata una di loro, capisco.
Quando diventa difficile affrontare la giornata, la notte,
le situazioni…
quando hai già provato tutto, artifizi mentali, musiche rilassanti, film comici o truculenti, social, blog, passeggiate …ecc…
e niente funzione.
Niente che allenti quella morsa che ti stringe lo stomaco
appena dopo che hai aperto gli occhi la mattina (ammesso tu sia riuscita a chiuderli la notte…)
quando tutto diventa un ostacolo angosciante
che percepisci come pericoloso e insormontabile
quando intorno a te avverti un ambiente ostile e che, magari
lo è solo nella tua testa.
E cerchi, e scandagli, esplori, ogni angolo della tua mente in cerca di rimedi
e non trovi proprio niente che funzioni.
Cosa puo’ rendere sopportabile la tua giornata?
Tu che vuoi solo ‘spegnere’ quei pensieri distruttivi
allentare quell’oppressione tra stomaco e testa?
Cosa?
La ragione si sente offesa, vessata, da certi pensieri.
Ma ecco che arriva il ‘ma’!
Devi pur andare avanti, in qualche modo!
Se la vita non puo’ essere bella, devi almeno renderla sopportabile.
Ciò che da sempre hai aborrito, diventa l’unica via di fuga
l’unica ancora, l’unico rifugio
dal mostro che ti segue come un’ombra sinistra.
Eh sì…..ora capisco…
Ora capiscoultima modifica: 2023-11-18T08:25:32+01:00da
Cerchiamo di regolare tutto, noi stessi compresi, eppure tutto scorre…. ciao, gi
No, non sono giunto a questo punto, sono abitudinario da buon ragazzo anziano e ho regole che rispetto più che altro per abitudini. Dormo il pomeriggio, l’ho sempre fatto cominciando da giovane e rubavo un’oretta giusto per riprendere il lavoro del pomeriggio. Ora riposo almeno un paio di ore e la notte, andando a letto intorno alle 23.30 dopo aver visto un film, dormo tranquillo fino alle 6.30 / 7.00. Non so se durerà ancora questa mia tranquillità, ma se accadesse qualcosa che me lo impedisse…consulterò il mio medico e mi atterrò alle sue prescrizioni. Io credo che tu, purtroppo, non goda della necessaria serenità e mi spiace perché potresti essere in grado di gestire la tua ansia e le tue paturnie per vivere meglio la tua vita. Ma chi sono io per dare giudizi? Ho azzardato e quindi non tenere conto del mio pensiero errante.
Buona notte mia cara Paola.
Potrei essere in grado dici? Magari sì, magari no. Certo è che ti sei fatto questa idea di me. Se sono qui a parlarne è chiaro che tutta questa forza che mi attribuisci non è del tutto disponibile. Io sono un po’ come tutti, credo. Fragili o forti, deboli o determinati, a seconda dei momenti e della luna. Esseri umani dopotutto. Buona serata a te
Io presumo tu possa farcela, hai i tuoi limiti come tutti gli umani, tuttavia, con grande determinazione, con tanto coraggio e…magari con un piccolo aiuto, tu potresti farcela. E’ una mia convinzione, però…posso sbagliare!
Un piacevole sabato sera Paola.
Sono d’accordo con chi scrive che la soluzione, cioè la pastiglietta, alla fine diventa il problema. E sono dell’idea che di fronti a certi malesseri che si protraggono una persona le prova tutte, quindi di certo non la si può condannare né giudicare se sceglie il rimedio in pasticca. Io credo però che in certi casi, quando non ce la si fa più, sia importante chiedere aiuto a chi tratta per mestiere i problemi dell’anima. E con questo : i miei più sinceri auguri per una piccola ritrovata serenità. Ciao 🙂
L’ho fatto tanti anni fa, per i malesseri giovanili. L’epilogo non è stato dei migliori. Adesso, da attempata, provo ad accettare gli umori altalenanti come parte di questa fase della vita. Saluti
Onnivora banchetta la falsità, (S)consacrando una quotidiana e vitale esigenza su altari natalizi,
balconati ad un’altezza aristocratica tale, da far luce sulle miserie umane.
E troneggia in me un pensiero:
Io sto da Dio, voi? Tutto bene?
Ahh … Troppo distanti e flebili le risposte, per consumarsi le suole, affrettandosi ad accorciare quella voragine, che separa la coscienza, dall’umiltà di possederla.
“… E se mi viene bene, se la parte mi funziona, allora mi sembra di essere una persona …”
Gaber – Il comportamento
Ciao Surfinia, io avrei un consiglio, ma nel sociale scandalizza più dello xanax o dei preservativi presi in farmacia.
Ma se non riesci a stare sola con te stessa, è peggio, può amplificare il disagio.
È una pianta, non una pillola 😉
Ma credo sia inutile cercare delle oneste risposte nel sociale, dove si ha sempre qualcosa da nascondere, a una realtà, che vede l’alcool al primo posto tra gli anti depressivi.
Se ti fa bene, calati la pasticca 🙂
Non me la calo, e neppure la pianta. La droga più forte in questo periodo è una tisana allo zenzero. Ho apprezzato la tua citazione.
Non ti offenderai!!! Lo so che non ti offenderai!!! Ironica lo sei, e come. 🙂
Sai che impressione ho avuto alla fine di questo tuo pensiero?
Che fosse un pensiero perfetto come prologo al Prozac.
“Signora, sono a sua completa disposizione, corpo, anima e frattaglie.”
Totò
Ironia!!!
L’ironia mi salva spesso. Ne sono una buona consumatrice 🙂
Immagino … io non prendo tante pastigliette ma alle volte servono. La realtà mi piace veramente poco per questo sto sempre coi miei cani …
I cani, gli animali in genere, sono la cura migliore per tutti i mali. Ciao
L’ incipit del mio commento sarebbe stato più corretto in questo modo: “Più che imparare bisognerebbe dare valore alla realtà…”
Chiedo scusa.
Più che imparare bisognerebbe imparare a dare valore alla realtà che non smettiamo mai di essere bambini, giovani o adulti, ma che ogni fase e i suoi apprendimenti ci accompagneranno durante tutta la nostra esistenza, trasformandosi in un bagaglio da trasportare lungo la strada che ci resta da percorrere. Nietzsche nella sua etica afferma che la maturità dell’uomo equivale ad aver ritrovato la serietà che da bambini mettevamo nel gioco. Gian
Quando la realtà diventa priva di valore, ma solo foriera di angosce e fobie, il rifugio chimico rimane l’ultima spiaggia. Ho detto che capisco, ma non che metto in pratica. Un saluto
Preferisco non avere a che fare con certe pastigliette. Vabbè, è già tanto se prendo l’aspirina.
Nonostante a volte fatico a prendere sonno perchè, quando in quel momento abbassiamo le difese ecco che veniamo bombardati dai pensieri che riusciamo a tenere a freno di giorno.
Io per problemi cronici di salute sono costretta a prendere farmaci regolarmente. Una volta usavo solo vitamine e integratori. Evito ciò che mi intontisce, ma comprendo chi lo fa.
Come rimedio temporaneo in attesa di una soluzione più diretta e soggettiva la posso capire.
Per ora, nonostante i miei problemi psicologici che si riversano sul fisico preferisco non ricorrere a medicinali.
Penso che nessuno preferisca. Come ho descritto, è un po’ come un’ultima spiaggia, quando il resto non funziona e la misura è colma.
Capisco anch’io ,ma per esperienza ti dico anche che a lungo termine la soluzione potrebbe diventare “il problema”. Le nostre ansie vanno affrontate una ad una e disinnescate in caso contrario potrebbero ripresentarsi tutte
nel momento meno indicato con effetto esplosivo sulla nostra mente.Ti auguro una giornata serena*_*
Con molto ritardo ti rispondo. In realtà neppure io amo queste “soluzioni”. Preferisco un buon bicchiere per rilassarmi. Questo fino a quando il mio stomaco mi ha presentato il conto e così neanche più quello. Saluti