Giusto per cambiare argomento

La fine di questo mese, di cui non pronuncio il nome, porta con sé un inequivocabile velo di tristezza.

Qualcuno penserà che mi contraddico. Del resto fino a ieri trepidavo al pensiero della fine dell’odiato periodo estivo.

E’ vero solo in parte. Qualunque cosa, anche la più fastidiosa e sgradita, porta con sé un capitolo della vita che si chiude per sempre.

Sarà un mese, una stagione che poi diventerà un anno e così via.

A breve ci saranno grossi cambiamenti per me con l’arrivo del mese di settembre.

La cosa mi crea un’inevitabile ansia.

Anche quello che mi lascio alle spalle ricalca il concetto espresso in merito al senso di malinconia, per quanto sia convinta del passo.

Il pensiero va alla vita, che si sgretola fra le dita, sempre più sottile, evanescente. Qualcosa che sentivamo infinita, quasi eterna, che si rivela in tutta la sua caducità.

Ed ogni capitolo, ogni pagina che voltiamo, sono qui a ricordarcelo.

Averne consapevolezza aiuterebbe a valorizzarla, forse.

 

 

Giusto per cambiare argomentoultima modifica: 2024-08-24T12:23:59+02:00da surfinia60

13 pensieri riguardo “Giusto per cambiare argomento”

  1. Io i cambiamenti li vivo nei sogni che finiscono sempre con incertezze irrisolte, come se le soluzioni mi stessero strette! L’ansia oramai la chiamo diversamente, cioè entra e esce da me senza alcun ritegno e della sua presenza me ne accorgo quelle volte che guardo l’orologio e mi sembra che sia fermo! Agosto ’24 insipido, ferie senza mare, ma la lista del lamentificio sicuramente non mi aiuta anche se va in automatico, chissà cosa ne pensa l’intelligenza artificiale?
    ciao, gi

  2. Non volendo non mi sono autentificato e quindi sono divenuto “anonimo”
    Comunque vada è sempre salutare il cambiamento, se lo affronterai con il giusto piglio starai bene, spero.
    Auguri e che tu possa trovare soddisfazione nel lavoro e con i nuovi colleghi
    Ciao Paola
    Manu

  3. Ogni volta che si ricorda il passato, breve o lontano che sia, la malinconia emerge, non esiste credo binomio più perfetto dell’accoppiata, passato e tristezza. Quindi non trovo strano aver malinconia dello scorrere del tempo, del ricordare. Sarebbe un problema se non ci fosse emozione. Rivalutiamo la malinconia non è poi così male, sentirsi tristi. Perché condannarla? Alla fine, ci servano tutte le emozioni. La vita non è facile, né spesso bella, quindi ci serve tutto l’aiuto emotivo per resistere. Il futuro!!! Ti direi non pesarci troppo, ma non sarei onesto come me stesso. Il pensiero è potente ed ha il potere di illuderci. Di questo sono certo. Tutto è nella nostra mente. Ce la raccontiamo. Secondo te, esiste solo questo modo di raccontarci la nostra vita? Secondo me ce n’è più di uno. L’emozione non è che una bocchetta inchiostro, ed di emozioni ce ne sono tante. Secondo te, qual è inchiostro usiamo noi due?

    1. Nella malinconia ci sguazzo un po’ troppo. Condannare lei è condannare me stessa. Perciò non ha senso farlo. Guardiamo la vita attraverso il filtro delle emozioni. Quello che ieri ci appariva come insopportabilmente negativo, col senno del poi non ci appare così male, dopotutto. Perchè non abbiamo sempre questa capacità di affacciarci ad una finestra e vedere noi stessi dal di fuori? Un po’ come (dicono) quando in punto di morte si rivede tutta la nostra esistenza. Chissà se sarà davvero così…
      Che inchiostro usiamo? Non saprei descriverlo. O forse l’ho già fatto. Spero per te sia diverso. Te lo auguro.

  4. E qui per esperienza personale ti posso dire che i cambiamenti sono sottovalutati*_* Se affronterai il tutto con la giusta carica potresti rimanere stupita dai risvolti positivi sulla tua vita..una seconda giovinezza.Ti abbraccio*_*

  5. Purtroppo, mi rendo conto di rischiare molto quando commento i tuoi post. Cosa rischio? Di essere ripetitivo e noioso. Ho sempre notato quanto tu sia in grando di vedere un bicchiere mezzo pieno e uno mezzo vuoto. Ho avuto sempre il sincero piacere di esortarti a regire puntualmente, senza partire con l’handicap di quel velato pessimismo che spesso prende tutti a prescindere dall’esperienza che ci accingiamo ad affrontare. Anche in questo caso, non conosco cosa stai per intraprendere, sono propenso a suggerirti un atteggiamento più sereno, meno negativo e mettere su lo spirito che occorre, nel bene e nel male, per affrontare nuove situazioni di cui temiamo gli effetti. Perché mai, “PER FORZA”, deve andare tutto male? Io penso che potresti essere molto più decisa e volitiva, mettici la buona volontà e dopo se ne parla!
    Buona sera Paola, coraggio.

    1. In realtà non credo di avere un atteggiamento negativo. Ansioso sì. Il cambiamento riguarda l’ambito lavorativo. Un cambio di sede significa, volti nuovi, luoghi nuovi, pubblico nuovo e compiti diversi, per i quali potrei non essere tagliata. E’ normale non essere rilassati a 30 anni, figuriamoci alla mia età, che una volta era già pensionata. Non preoccuparti del tenore dei tuoi commenti, sono comunque graditi. Buon we!

      1. Ciao 🙂
        L’ansia che provi è giustificata. E’ un cambiamente che presumo volevi anche avere, visto le vicente passate.
        Ogni cambiamento importante porta la preocupazione di non essere all’altezza del nuovo compito. Ma infine si tratta di lavoro, che vuoi che sia per chi come te ha una buona esperienza. Cambiano termini e situazioni e anche colleghi che non conosci e che difficilmente ti accetteranno, perchè vedono in te una rivale.
        Ho vissuto più o meno la stessa esperienza negli ultimi anni lavorativi. Può essere dura, ma abbiamo le spalle forti. Dopo viene il periodo di quiescenza e fine…al lavoro non alla vita. 🙂
        Ciao Paola
        Manu

        1. Ciao Manu. Anche se ti firmi non riconosco il tuo profilo, ma ti ringrazio del contributo. I nuovi colleghi non credono mi vedranno come una rivale (visto che lavorando nel pubblico non sono sentimenti diffusi come altrove). Piuttosto leggendo la mia età anagrafica penseranno “ma sta tardona cosa viene qui a fare?” Penso che a questo proposito qualche sorpresa l’avranno. A presto 🙂

  6. Qualsiasi nuovo passo, rappresenta comunque anche partenza, abbrivio, avventura, novità. Ci sarà sempre meno tempo per il passato e necessità di assistere a ciò che vogliamo, e possiamo e dobbiamo, essere ora.
    Per ogni fine una ripartenza. La malinconia passa. Settembre arriva.

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