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Anima di cristallo

"Infilerò la penna ben dentro il vostro orgoglio perché con questa spada vi uccido quando voglio" Francesco Guccini

 

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Terzo anniversario

Post n°760 pubblicato il 15 Dicembre 2016 da elisar_81

“Non ho mai visto tante attenzioni per un’anziana!” Lo disse in tono cattivo quella suora della casa di riposo, quasi a farmene una colpa, come se avesse preferito che mia zia morisse presto e sola.
Non erano gradite le mie visite giornaliere alla loro ospite numero 44.
44 era il suo nome la dentro.
Morì soffocata nella notte del 15 dicembre. Di notte non era prevista la presenza di una infermiera, neppure quando qualcuno stava per morire. Dalle 19 di sera in poi, nessuno aspirò il muco che si accumulava nella gola di mia zia Rita e tra le 2:30 e le 3:00 morì.
Si, sarebbe morta lo stesso, lo so…
La lasciai dopo aver recitato i vespri insieme, per la prima volta da quando la conoscevo la vidi piangere di dispiacere. Le uscirono tre lacrime e mi fece delle raccomandazioni che non capii perché non le era rimasta più voce. Ma non ci fu bisogno, da tanti anni io e lei comunicavamo con le anime.
Presi le sue lacrime con le dita e me le portai alle labbra: “Ecco, adesso sei in me e io in te. Non aver paura, ora ci sono io con te e da domani tu sarai con me, promettimelo!”. Mi sorrise. Sorrise fino alla fine, con quel sorriso pieno di gioia che solo le persone sante hanno, quei sorrisi che provengono da un’anima docile, mite e amorevole.

Quando morì, ero a letto e fui presa dal gelo al lato sinistro di tutto il mio corpo. Mi svegliai e mi ficcai sotto le coperte fino in fondo pregando Dio che fosse solo freddo quello che avevo sentito. Ma sapevo cos’era successo. Al mattino presto mi comunicarono quello che già sapevo.
Avevo lasciato alla suora cattiva della casa di riposo l’abito religioso di mia zia, un saio marrone con la cintura di corda da indossare dopo la sua morte. In vita non portò mai l’abito, fu una portatrice silenziosa di Cristo e lo portò in molte parti del mondo. Con il vestito mia zia lasciò una lettera scritta quando aveva ancora cinquant’anni. Girava tanto il mondo e sapeva che in qualsiasi momento le sarebbe potuto succedere qualcosa di grave. 

Quando la suora lesse quelle righe si commosse e dopo il funerale mi disse “Ti chiedo scusa per tutto, non avevo capito chi era tua zia”. I santi non manifestano la loro santità a parole, essi la rendono visibile in opere. La sua morte fu un grande esempio di santità. Sopportò tanto dolore, soprattutto spirituale ma non si lamentò mai. Sorrideva e accarezzava il viso di chi spesso la trattò indegnamente.
Era domenica 15 dicembre 2013, domenica gaudete, domenica della gioia. Non poteva scegliersi giorno migliore per morire. E così festeggiò il Natale col suo amato Signore e io trascorsi il primo Natale al cimitero e piansi così tanto che finii le lacrime e mi venne la febbre.

Il suo funerale fu una festa di nozze: la sua bara che avevo dipinto con disegni luminosi, alloggiava sotto un arco di rose bianche e rosa, come le più belle spose, in ogni banco stava un cestino di rose e pizzo bianco, i canti erano gioiosi e festosi, feci anche i libretti con le letture, i disegni e la mia dedica. Erano le sue nozze con Gesù…mi parlava spesso di quel giorno in cui sarebbe salita al cielo. Ero felice per lei e incredibilmente triste per me stessa. Rimasi sola. E nessuno si prenderà questa mia solitudine incompresa da questo mondo terreno.
La cosa davvero bella è che da quel giorno, io e lei non ci siamo mai più separate e per questo GRAZIE ZIA!
GRAZIE PERCHE’ NON MI LASCI MAI, PERCHE’ RIAGGIUSTI I MIEI GUAI, REINDIRIZZI I MIEI PASSI SBAGLIATI E PERCHE’ MI AMI IN UN TAL MODO CHE NESSUNO MAI RIUSCIRA’ AD EGUAGLIARE.
E INFINE GRAZIE PERCHE' MI HAI INSEGNATO COME VIVERE E COME MORIRE.

 

Felice Anniversario!
Tua Elisa

 
 
 
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INQUIETA E' L'ANIMA

CHE NON RIPOSA NELL'AMORE.

Ritael

 

NELLE TUE MANI

Nelle tue mani
io metterei le radici
e da te mi farei portare
in ogni angolo della terra,
non ho certezze
ma ho l'amore
tutto quell'amore necessario
per deporre la mia vita
in mano a te.


Ritael
(settembre 2017)

 

A TE SOLO

A Te solo
confluiscano i miei pensieri,
come torrenti impetuosi
si gettino insieme liberi
nella cascata del Tuo amore.

A Te solo 
io elevi la mia lode gioiosa,
come un fiore tra le rocce
le mie parole nel vento
solitarie e nascoste.

Lavami il cuore 
toglimi ogni desiderio umano,
rendimi capace di amare
ogni creatura allo stesso modo,
ch'io non ami più un'anima soltanto.

Te solo Signore!

Ritael

 

 

 

 

NESSUNO LO SA

Mentre sorrido
piango
e mentre di gioia danzo
muoio.

Ritael 

 

ETTY HILLESUM

 

TU

 
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