Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

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Auregung _agitazione

Post n°174 pubblicato il 21 Novembre 2016 da Vasilissaskunk

Insorge piacevole dilatandomi ogni poro emozionale ... e allora  vedi sono brividi di violenta e inspiegabile irrazionalità ..sorrisi fatti a me stessa .. e una potente voglia i di ballare al mondo il mio stato ..ballare per riempiere lo spazio e il tempo in  fragorosi e sinuosi movimenti ... e non mi riesco a trattenere ..mi sembra di esplodere e mi chiedo cosa mai debba poi accadere ...

Eccitazione fremente ..come quando ero bambina e aspettavo con gioia, chesso' il mio regalo di Natale .....

Ballare ad occhi chiusi per farmi  trasportare ... ballare il mio mondo  ... ballare è una delle cose che da sempre ho piu' amato fare .... forse fa parte del mio viaggio astrale ....

e questo stato ...che definisco positivo,  mi fa sentire una mina emozionale ad orologeria ..e non voglio pensare che sia solo una mia trascendentale illusione ...

voglio credere in questa connessione con il flusso .... in questo mio trasporto emozionale nel credere che infondo tutto cio che intorno mi accade è davvero eccezionale ....

 

"Das Treffen von zwei Persönlichkeiten ist wie der Kontakt von zwei chemischen Stoffen; wenn es irgendeine Reaktion ist, werden sowohl das transformierte
L'incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche; se c'è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati"
Carl Gustav Jung

 

 
 
 
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ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN

Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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