Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

 

« rauGEISTMEmorie »

TANZEN Bambolina

Post n°253 pubblicato il 02 Agosto 2017 da Vasilissaskunk

"Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano. Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno.

 Insegnami l’arte dei piccoli passi. "

 Il Piccolo Principe

Digressione al passato

->>Poi venne la Techno e spazzo’ via il cinguettio frivolo  della disco anni 80…cambio’ tutto .. cambiarono i contesti … la moda nel vestire e gli additivi …..

Mai una musica impersonifico’ l’alienazione di una generazione … un continuo rimbalzo di neuroni in qua e in la nella  furente noia della ripetitività quotidiana… ritmi sincopati sino alla piu’ totale aritmia cardiaca … la volontà  di annullare pensieri  con travi chimiche conficcate  nel cervello … neuroni alla deriva … il ripetersi scandito di movimenti … così come nel quotidiano:  corsa “produci _consuma_crepa” se poi ti ci entra di fare qualcos’altro nel frattempo meglio ancora !!!…………meglio ancora se ti riusciva di sopravvivere ad un rave >>>

Esaltazione totale, seppur temporale di un sublime senso di pace con il mondo ---di un dimenticare per attimi il reale –allucinazioni sensoriali potenti capaci di far vibrare …

 tehcno tanzerin warriors ..anfibi ..e fu così che i capelli divertarono inesoralbimente rossi e corti

Commenti al Post:
RavvedutiIn2
RavvedutiIn2 il 14/10/17 alle 16:58 via WEB
Tanzen bambolina , ai tempi questo brano mi sembrava solo uno dei tanti pezzi abbastanza imbecilli che impazzavano , ora invece , dopo anni , rivedo tanta di questa musica con occhi diversi , quasi che a quei tempi , molta gente ( ma non io , ero troppo stupido e mi pareva il contrario ... ) fosse già cosciente dell'impoverimento generale , sociale , economico , culturale , al quale andavamo incontro e nel quale siamo poi caduti in maniera irrimediabile . Ora ne ho 55 , ma ricordo tutto o quasi tutto , le discoteche , la gente che avevo intorno , tanta gente ma in realtà ero solo e solo son restato , dopo avventure , matrimonio e relativo divorzio , figlia attualmente di sedici anni , che a volte mi guarda come io fossi un marziano o come se venissi da un'altra dimensione spazio temporale , mi ricordo , perché non dirlo tanto cosa m'importa dell'altrui giudizio , mi ricordo degli anni veramente bui , quelli dell'eroina , eroina da non imtendere in veste di Giovanna d'Arco , ma solo come uno schifo che più schifo non c'è . E ballavo , mi piaceva e mi piace tuttora , solo che son quindici anni che la discoteca me la sogno e neanche ci andrei , visto come son cambiati i tempi e come è peggiorata la gente in genere , ultima generazione in primis ... Poi , gli anni del lavoro , una trentina , ora lavoro saltuariamente malgrado ciò che affermano i politici in genere , la ripresa non c'è e chissà se ci sarà , è in atto una guerra fra poveri , noi sempre più assediati , loro per la maggior parte in fuga da guerre tremende . Tanzen , e intanto ci instupidivano riuscendovi pure , ora restano solo sprazzi di ricordo ... e molti momenti di stanca tristezza , direi quasi ... rassegnazione . Ma forse siamo solo a cavallo di un' epoca e noi cinquantenni o giù di lì siamo dei ... dinosauri , in attesa del meteorite di turno . Ciao , bel post il tuo . Scusa se mi son lasciato andare forse un po' troppo . Roberto ( Verona , e ti dico tutto ... ) .
 
 
Vasilissaskunk
Vasilissaskunk il 01/12/17 alle 10:03 via WEB
hey ciao scusa sono stata assente e ti leggo ora .. anche a me piaceva e piace tanto ballare ... :-) quando ero ragazza andava sempre sempre e ballavo tutta notte ..grondante e sorridente e siceramente mi sembrava di essere la regina del mondo ... Camerini era geniale secondo me... negli anni dell'eroina o fine tale ero piccola ...ma ricordo quando andavo aprendere i nonni alla stazione centrale tutta quella gente ciondolante sfatta strafatta ...mi faceva pena ma siccome ero bimba anche tanta tanta paura ... poi arrivo la techno ... cambio0 tutto tutta l'ingenuità degli anni 80 pop.. nemmeno io vado più indisco se non per cene aziendali ... pero' ballo o sola in casa oppure alle fetse di paese anche il liscio :-)... o salto danze celtiche.. anche se ho una gamba malandata ballo perla mia età
 
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Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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