Creato da Vasilissaskunk il 16/06/2008

ALIVE IN THE NIGHT

(foto di viaggioMIE)

 

Messaggi di Agosto 2017

LanovelladellOSTENTO

Post n°255 pubblicato il 29 Agosto 2017 da Vasilissaskunk

Non mi piace ostentare i miei affetti .... le persone care che mi stanno  intorno ... o meglio, raramente ne parlo ... le rinchiudo amabilmente in un delicato ermetismo... altro di scorso è il narcisismo dei miei  moti emotivi ...che vedete, io cerco di esprimere celandolo pero' nel velo della mia introspezione ... non ho chiaro tutto, ma ho chiaro un po di più, anche se non  posso dire di  averne  molto... 

non mi piace praticare l'ostentazione ... mi piace raccontare dei mie piccoli vortici ... le intimità le proteggo in diabolico decoro ... come quando ho realizzato un mio piccolo desiderio: quello lo posso dire, si ... cammino di cinque ore, cinque ore di salita come piace a me su, su e sempre piu su e non sarebbe mai abbastanza .. peccato che la montagna sia anche discesa... giunta allo specchio d'acqua color giada vi rividetti un po i sui occhi e poi mi buttai nelle acque fresche ..,anzi gelide per nuotare un po in qua e la... dirai e che sarà ? ah io l'ho chiamata felicità  

 
 
 

MEmorie

Post n°254 pubblicato il 26 Agosto 2017 da Vasilissaskunk

MEmorie ... Si perdono sconsolanti nell'arco di due o massimo tre generazionI a testimonianza del nulla dell' IO... i legami si sciolgono lapidi si ingrigiscono...il sangue scorre altrove ... Collodi 2017 run nodo nella gola...eppsre passarono solo35anni ...ero li ...il parco mi pareva enorme ...il labirinto difficile...avevo un vestitino con fantasia di fragole e fiorellini blu...frangetta e coda cavallina, ridevo ..ferme in  una foto io e la mamma...35 anni dopo il parco mi pare così piccolo....e la consapevolezza dell'età matura così amara....

 
 
 

TANZEN Bambolina

Post n°253 pubblicato il 02 Agosto 2017 da Vasilissaskunk

"Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano. Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita. Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno.

 Insegnami l’arte dei piccoli passi. "

 Il Piccolo Principe

Digressione al passato

->>Poi venne la Techno e spazzo’ via il cinguettio frivolo  della disco anni 80…cambio’ tutto .. cambiarono i contesti … la moda nel vestire e gli additivi …..

Mai una musica impersonifico’ l’alienazione di una generazione … un continuo rimbalzo di neuroni in qua e in la nella  furente noia della ripetitività quotidiana… ritmi sincopati sino alla piu’ totale aritmia cardiaca … la volontà  di annullare pensieri  con travi chimiche conficcate  nel cervello … neuroni alla deriva … il ripetersi scandito di movimenti … così come nel quotidiano:  corsa “produci _consuma_crepa” se poi ti ci entra di fare qualcos’altro nel frattempo meglio ancora !!!…………meglio ancora se ti riusciva di sopravvivere ad un rave >>>

Esaltazione totale, seppur temporale di un sublime senso di pace con il mondo ---di un dimenticare per attimi il reale –allucinazioni sensoriali potenti capaci di far vibrare …

 tehcno tanzerin warriors ..anfibi ..e fu così che i capelli divertarono inesoralbimente rossi e corti

 
 
 

rauGEIST

Post n°252 pubblicato il 02 Agosto 2017 da Vasilissaskunk

A volte è piu’ semplice morire …non restare .. dici disponibilità .. ma verso cosa …. Una sensazione soltanto …  una ruvida coperta che pone fine all’avvenire ….

Dici “ un soldino per i tuoi pensieri “ ma la lezione è che rimangano  sempre celati e segreti ..veniamo forse al mondo per capire che prima della morte naturale bisogna celebrare in solitudine la morte del proprio ego …ci si puo’ circondare di qualsivoglia presenza e gongolare in stati di grazia .. ma non v’è niente che sia per sempre ….

 
 
 

sTUPore

Post n°251 pubblicato il 01 Agosto 2017 da Vasilissaskunk

CI VORREBBE QUALCOSA DI SPLENDIDO … CI VORREBBE QUALCOSA DI STUPEFACENTE ... LA QUESTIONE E’CHE L’UNICA AD AVERE POTERE IN QUESTI CASI  E’ LA MIA MENTE …. CHE IO SIA UN GIRINO NEL LAGHETTO DELLA VALGRISENCHE O UNA ENORME LIBELLULA NEL LAGO DEL LITTEREIN ..UNA TROTA NELL'AQCUA GELIDA DI LICONY ..UNA VIPERA DORMIENTE DELLA VAL VENY ... O ALLORA SI CHE CI SAREBBE DA STUPIRSI SI


 
 
 

.......................

Post n°250 pubblicato il 01 Agosto 2017 da Vasilissaskunk

Ti capita mai di volere sparire ?

Di voler scappare lontano ma poi non molto quel tanto che basti per camuffarsi di bosco e inoltrasi nel proprio silenzio

Nel grande mondo delle responsabilità e dei doveri puo’ accadere spesso sai ?

E’ una questione di consapevolezza certo .. ma poi diventa una straziante necessità di azione … altrimenti di lungo ..si muore

Capita ..capita di sentire crescere dentro un oceano di lacrime e una ragione vera non c’è … percezioni di miserie altrui ? o recondita istanza passata in sordina ?

Dive sono le necessità …. Dove finisece quel sordo disumano urlo che ti squarcia dentro dal profondo….

Si naviga talvolta senza conoscere il  perché nell’ oceano dell’angoscia … e ti appigli alle bellezze del creato e al ciglio infinito della gratitudine per non morire affogato ….

E’ che certe cose si sentono dentro …sono ancestrali …. Viscerali

Cerchi nello spazio quell’abbraccio negato …. Ne esci in un gomitolo emotivo aggrovigliato

E non sai il perché

 
 
 

ICH BIN EIN GOTTESANBETERIN

Piccole storie e riflessioni ed immagini bucoliche di viaggi di una piccola impiegatina aSburgica che all'occorenza puo anche diventare  ...

 

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(CXX DEL CANZONIERE CINIANO)

Signor, e’ non passò mai peregrino,
o ver d’altra manera viandante,
cogli occhi sì dolenti per cammino,
né così greve di pene cotante,
com’i’ passa’ per lo mont’Appennino,
ove pianger mi fece il bel sembiante,
le trecce biond’e ’l dolce sguardo fino
ch’Amor con l’una man mi pone avante;
e coll’altra nella [mia] mente pinge,
a simil di piacer sì bella foggia,
che l’anima guardando se n’estinge.
Questa dagli occhi mie’ men’ una pioggia,
che ’l valor tutto di mia vita stringe,
s’i’ non ritorno da la nostra loggia.

 

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Ciao cara Vasilissa. Ti leggo.
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CANZONIERE DI CINO DA PISTOIA

(CXII canto)
Oimè, lasso, quelle trezze bionde
da le quai riluciéno
d’aureo color li poggi d’ogni intorno;
oimè, la bella ciera e le dolci onde,
che nel cor mi fediéno,
di quei begli occhi, al ben segnato giorno;
oimè, ’l fresco ed adorno
e rilucente viso,
oimè, lo dolce riso
per lo qual si vedea la bianca neve
fra le rose vermiglie d’ogni tempo;
oimè, senza meve,
Morte, perché togliesti sì per tempo?
Oimè, caro diporto e bel contegno,
oimè, dolce accoglienza
ed accorto intelletto e cor pensato;
oimè, bell’umìle e bel disdegno,
che mi crescea la intenza
d’odiar lo vile ed amar l’alto stato;
oimè lo disio nato
de sì bell’abondanza,
oimè la speranza
ch’ogn’altra mi facea vedere a dietro
e lieve mi rendea d’amor lo peso,
spezzat’hai come vetro,
Morte, che vivo m’hai morto ed impeso.
Oimè, donna d’ogni vertù donna,
dea per cui d’ogni dea,
sì come volse Amor, feci rifiuto;
oimè, di che pietra qual colonna
in tutto il mondo avea
che fosse degna in aire farti aiuto?
E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t’ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la Morte, che due fonti
fatt’ha di lagrimar gli occhi miei lassi.
Oimè, Morte, fin che non ti scolpa
di me, almen per li tristi occhi miei,
se tua man non mi colpa,
finir non deggio di chiamar omei.

 

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