Creato da DONNADISTRADA il 10/09/2008

Silena DalFinestrino

visioni e immagini del mondo.. Quasi sempre la fotografia parla più delle parole.Un buon viaggiatore è colui che non sa dove sta andando. Lin Yu-t'ang

Messaggi di Novembre 2014

il paese del vento

Post n°434 pubblicato il 27 Novembre 2014 da DONNADISTRADA
 

 E poi strade ancora tra il vento e il nulla (da non dimenticare però i turisti, che ci sono e anche tantissimi) verso una delle mete più acclamate della Patagonia. Sono i ghiacciai e bello tra i belli, anzi sublime. il Perito Moreno, imponente quanto vivo. La colata di ghiaccio di un colore stupendo: azzurro getta nel Lago Argentino e la caratteristica è che deve rompersi con fragorosi boati nell'acqua del lago. Spettacolo dei sensi.
Bellezza senza parole.
Il viaggio prosegua per la mitica ruta 40 verso il Sud sempre tra il vento e il nulla della steppa patagonica. Da un lato le Ande con le cime innevate e ghiacciaci, dall'altro la steppa coperta da cespuglietti verdi, qualche fiore, qui infatti è primavera e qualche volpe, branchi di guanachi ogni tanto ci attraversano la strada.
Prossima tappa il Cile, passaggio nella Patagonia Cilena per la ruta 9 CARRATERA AUSTRALE de LA FINE DO MUNDO.
Una giornata bellissima, sempre tra il vento e il nulla ci regalano Il Torres del Paine, un massiccio delle Ande cilene con delle torri che dànno il nome al monte. Tra laghi e collinette e poi la bellezza di queste cime. Anche il parco del Paine è patrimonio Unesco della Biosfera e vale davvero la pena spingersi verso queste latitudini così lontane.
Stamattina il vento è molto impetuoso nei fiordi di Puerto Natales e mi auguro che ci lasci percorrere il resto della ruta 9 alla volta di Punta Arenas. Partenza tra poco, sempre con la vecchia Ford ecosport che finora si è sempre comportata benissimo:)
Alla prossima e grazie di leggermi  

 
 
 

SUA MAESTA' IL VENTO

Post n°433 pubblicato il 27 Novembre 2014 da DONNADISTRADA
 

Dalla Penisola Valdès, volo per il Calafate nella regione di Santa Cruz. E' già Patagonia Australe. Qui regna il nulla e il Vento. Avevo letto di questo ventom impetuoso che impedisce di camminare, di scendere dall'automobile. Non so se ho visto ancora le raffiche più forti o forse nella tarda primavera ci saranno risparmiate. L'auto che abbiamo preso a noleggio è una vecchia Ford ecosport di cui le portiere dietro rimangono aperte anche se dovrebbero avere la chiusura centralizzata. La macchina è il mezzo più comodo per percorrere la mitica Ruta 40, in terra battuta, ripio, come dicono in lingua argentina. 
(A proposito l'Argentino si differenzia dal castigliano soprattutto perché non pronunciano la "ll" come il nostro gl, ad esempio il pollo non si pronuncia poglio, ma pojo e inoltre la S non viene pronunciata.)
La ruta 40 oltre per il fatto che avrebbe dovuto essere non "pavimentada", (la stanno invece asfaltando, permette di raggiungere le spettacolari cuevas de las manos, sito Unesco che mostra l'opera dei primissima abitatori del continente americano. Dipinti rupestri di mani, guanachi e qualche altro disegno ornano delle grotte e risalgono a novemila anni fa le più antiche.
Emozione pura è vedere l'opera di questi antichi nostri antenati.
Piangere in silenzio per l'emozione che non può esprimersi altrimenti. Con una tecnica tipo un aerografo   hanno fatto dono a noi di tanta emozione. 
Il nulla e il vento ancora lungo la strada di ritorno verso il Calafate e verso El Chalten dove le cime del Fitz Roy e il Cerro Torre, avvolte da nubi e dal vento.
Ancora strade tra il Nulla e il Vento. 

 
 
 

Partenze

Post n°432 pubblicato il 27 Novembre 2014 da DONNADISTRADA
 

Il volo Alitalia da Roma per Baires, lungo quanto duro. Stare quindici ore rannicchiati dentro lo spazio angusto di una poltroncina è solo per grandi amanti del viaggio. Solo il pensiero che si arriverà nel luogo tanto aspettato aiuta a far passare il tempo per tutto il lunghissimo volo. Era la tariffa più conveniente. L'alleanza Alitalia Ethiad aveva messo tariffe promozionalmente aggressive.
Il trasferimento alla stazione degli omnibus del Retiro e il successivo bus alla volta della prima meta della Patagonia un'altra carica di adrenalina. 
E così sono due le notti passate fuori da un letto.
A Puerto Madryn e nella Penisola Valdes il tempo è bello e la natura incontaminata dentro il parco vale di per sé tutta la fatica per arrivarci. L'emozione nei confronti della natura, non dà scampo e riempie ogni attimo del giorno e della notte.
Il paesaggio è desertico con piccoli arbusti che le popolazioni indigene utilizzavano per l'alimentazione e la cura del proprio corpo. Nessuna coltivazione addomesticata, solo natura selvatica, gli animali della steppa patagonica sono anch'essi selvatici come il guanaco e le volpi e gli armadilli che attraversano tranquillamente la strada. Qualche gregge di pecore e qualche allevamento di bovini.
E' pieno di viaggiatori soprattutto italiani e francesi. Tantissimi. 

 
 
 

 

 

 

NY 1997 foto angela

 

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