Creato da cielostellepianeti il 26/07/2012
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LA BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA

Post n°280 pubblicato il 17 Settembre 2014 da cielostellepianeti

La Biblioteca fu voluta e sostenuta dai Tolomei, la dinastia che aveva ereditato la parte egiziana di Alessandro Magno. La sua fondazione è fatta risalire al III secolo a.C., e da quel momento la Biblioteca, fino alla sua distruzione sette secoli dopo, fu il cuore portante del sapere di tutto il mondo antico.  Enormi ricchezze furono investite da parte di Tolomeo III Evergete per l’acquisto di ogni libro greco o di opere provenienti da ogni parte del mondo. Avrebbe voluto in prestito da Atene, per farle ricopiare e poi restituirle, i manoscritti originali delle grandi tragedie di Sofocle, Eschilo o Euripide, ma gli ateniesi erano riluttanti a consentire l’uscita dei manoscritti e solo dopo che Tolomeo ne garantì la restituzione con un’enorme cauzione, ottenne il prestito delle opere cui teneva più di tutto l’oro che possedeva. Infatti, preferì perdere la cauzione pur di tenersi i preziosi papiri, restituendone solo le copie.

Tolomeo non si limitò alla raccolta della conoscenza acquisita, ma incoraggiò e finanziò ogni ricerca scientifica per generare nuova conoscenza ottenendone risultati straordinari: Eratostene calcolò con precisione le dimensioni della Terra, Ipparco anticipò che le stelle nascono, si muovono nel corso dei secoli e finiscono poi per perire, compilò un catalogo con le posizioni e le dimensioni per rilevarne i cambiamenti. Euclide produsse un libro per insegnare la geometria, un’opera che aiutò a risvegliare gli interessi scientifici di Keplero di Newton e di Einstein.

La città di Alessandria brulicava di viaggiatori, di studiosi, di mercanti, fu la maggiore che il mondo avesse mai visto, con i segni che avrebbero dovuto indicare il sopraggiungere di un mondo moderno. Purtroppo avvenne che non ci fu uno studioso, nemmeno tra i suoi più illustri, che sfidasse le convinzioni politiche, economiche, religiose del loro tempo. Se l’immobilità delle stelle poteva essere messa in dubbio, non avvenne altrettanto per il senso della giustizia e della schiavitù. Il sapere e la conoscenza non erano per il popolo che non seppe mai quali tesori contenessero la Biblioteca. Ad Alessandria gli uomini dettero inizio all’avventura che ci portò nello spazio, c’era un’intera comunità di studiosi dove il genio fioriva, che si occupavano di filosofia,medicina, astronomia, geografia, matematica. C’era Erone inventore di ingranaggi e macchine a vapore, autore del primo libro sui robot “Autòmata”,Archimede genio meccanico, Tolomeo astronomo e geografo. Ipazia fu l’ultimo scienziato, matematico, astronomo, fisico, capo della scuola neoplatonica, a lavorare per la Biblioteca. Ma era una donna, il cui martirio fu legato alla distruzione della Biblioteca sette secoli dopo la sua fondazione.

Le scoperte furono applicate soprattutto al perfezionamento delle armi, a incoraggiare la superstizione. Poche applicazioni ebbero le conquiste intellettuali, la scienza non poté fare presa sulle moltitudini, così, quando alla fine il popolo diede alle fiamme la Biblioteca, nessuno era lì, pronto a fermarlo.

 

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Commenti al Post:
tomowoke0
tomowoke0 il 17/09/14 alle 14:25 via WEB
INTERESSANTE
 
 
cielostellepianeti
cielostellepianeti il 18/09/14 alle 18:09 via WEB
Un grazie a "tomowoke0",per sua gradita presenza in lettura. Un saluto da annali
 
amolavitasempre1
amolavitasempre1 il 17/09/14 alle 18:42 via WEB
Complimenti per il tuo post Ti piace la storia antica...brava Robot deriva dal polacco robota e fu usato per la prima volta intorno al 1920......bravaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
 
cielostellepianeti
cielostellepianeti il 18/09/14 alle 18:05 via WEB
Esageratoooo! (amolavitasempre) Comunque grazie per l'entusiastico complimento ...ahahahha Seriamente,sì, mi piace molto la storia e non solo in quella ripongo i miei interessi. Ciao
 
diogene51
diogene51 il 19/09/14 alle 08:53 via WEB
Il mondo antico, in effetti, se ebbe alcune geniali intuizioni, non le seppe applicare. Era un circolo vizioso: la società si reggeva sulla schiavitù che, in una società essenzialmente povera di mezzi tecnici, era la sola condizione che garantisse ad una minoranza di dotti di poter lavorare ed essi non si sognavano di mettere in crisi questo sistema, un po' come i nostri politici di ora che non vogliono fare le riforme che si rivolgerebbero contro di loro... L'assenza di tecnologia d'altra parte impediva che si potesse arrivare a sfruttare quello che si scopriva (il vapore, il calore del sole, ecc.) e quindi non si sarebbe potuto costruire macchine che rendessero meno gravoso il compito dell'uomo e quindi liberassero il tempo degli schiavi... Complimenti per il post e grazie della visita!
 
 
cielostellepianeti
cielostellepianeti il 19/09/14 alle 12:25 via WEB
Carissimo diogene51, complimenti e commento al mio post, è cosa alquanto gradita,anche se,sono io che devo ringraziare te per essere passato anche qui! annali
 
sanvass
sanvass il 22/09/14 alle 10:32 via WEB
Alessandria era famosa anche per un faro antico i cui resti giacciono in mare vicino al porto (alcuni recuperati). Durante la seconda guerra mondiale l'avanzata dell'Afrika Korps di Rommel si interruppe a pochi chilometri dalla città. Mussolini che si era portato con se un cavallo bianco e una spada, dopo aver atteso inutilmente,dovette ritornarsene in Italia.
 
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