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Arrivano i militari, ma la situazione non si risolve facendo ricorso all'Esercito. Crisi ingestibile per un governo che puzza

Post n°4681 pubblicato il 10 Maggio 2011 da cile54

Napoli brucia, roghi di rifiuti ovunque

 

 

Napoli brucia. Cumuli di rifiuti accatastati nelle vie del centro sono ridotti in cenere da cittadini esasperati. "Una situazione ingestibile" denunciano i comitati di quartiere, per una città che è diventata ormai simbolo dell'incapacità politica di gestire la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani. E, da parte delle autorità, non c'è alcuna voglia di "cambiare sistema", drasticamente, l'unica possibilità di salvezza per un centro che soffoca.

 Da questa mattina sono in azione vigili del fuoco e militari. Secondo Claudio Cicatiello, presidente dell'Asia, l'azienda servizi di igiene ambientale che si occupa della raccolta dei rifiuti a Napoli, sono state oltre 800, questa mattina, le tonnellate di rifiuti scaricate negli impianti: un andamento "fa ben sperare in un'azione più netta per liberare le strade della città dai cumuli". L'emergenza, dicono, è ancora altissima ma questa volta è intervenuto il prefetto e un piano presentato dalla Sapna, la società provinciale di Napoli per la gestione del ciclo dei rifiuti, con la quale è stato trovato anche un 'accordo' per consentire l'accesso agli impianti da parte dei mezzi dell'Asia e di quelli dell'Esercito. Cicatiello spiega che "è stata individuata una 'finestra' di sei ore dedicata solo allo scarico dei mezzi del Genio: così allo Stir di Giugliano i militari potranno accedere dalle ore 12 alle ore 18 e nelle restanti ore toccherà all'Asia". Questo a seguito delle polemiche che erano sorte nei giorni scorsi, quando l'Asia aveva denunciato un accesso facilitato dei mezzi dell'esercito, a discapito di quelli dell'Asia per ore in fila davanti agli impianti. "Da ieri si scarica di nuovo a Tufino, poco, ormai solo cento tonnellate, alla discarica di Chiaiano - conclude Cicatiello - insomma, se le procedure di scarico, nodo centrale di tutto visto che ci consente la successiva raccolta, non subiranno intoppi, possiamo sperare in una giornata piuttosto positiva".

 Eppure, è ormai chiarissimo a tutti, che la situazione non si risolve facendo ricorso all'Esercito. "I militari - denunciano i collettivi cittadini - non sono certo la priorità". "Non si può pensare di porre fine a questo stato assoluto di degrado militarizzando intere città". La denuncia torna forte soprattutto dalle zone più colpite come quelle a ridosso del parco del Vesuvio dove la crisi è particolarmente acuta: "Se non si smette di pensare di risolvere l'emergenza facendo ricorso ad altre leggi d'emergenza non si è capito nulla. Bisogna ripartire da zero: con la raccolta differenziata, con una gestione a impatto zero, con il rispetto dell'ambiente e del cittadino". Denunce ed appelli che continuano a cadere nel vuoto. In azione ormai ci sono solo i militari del genio che sono giunti persino a Monteruscello, nel comune di Pozzuoli. E l'incapacità di gestire quanto sta accadendo nella città partenopea e dintorni lo dimostrano anche le ultime riunioni che continuano a susseguirsi nell'ufficio della Regione. L'ultima, per esempio, ha semplicemente predisposto un piano per decidere a quali zone della città dare la priorità nell'intervento dei militari. E le polemiche continuano a riguardare effettivamente questioni secondarie rispetto al nodo principale. L'ultima, aperta dall'Asia, è, per esempio, stata sollevata sulla priorità data ai camion militari nell'accesso alle discariche. Il tenente colonnello Vincenzo Lauro, portavoce del Secondo Comando Forze di Difesa, ricorda che gli automezzi dell'esercito non possono rimanere in coda per ore in attesa di accedere agli impianti, poiché in ogni momento potrebbero dover essere impiegati per una qualsiasi altra emergenza sul territorio. I camion militari stanno rimuovendo alcune decine di tonnellate di spazzatura in via Modigliani a Monteruscello. Complessivamente sono 160 gli uomini del 21.mo reggimento Genio disponibili per l'emergenza rifiuti a Napoli e in provincia, con un centinaio di mezzi da utilizzare in base agli interventi concordati. Ma i cittadini si chiedono: "Credono davvero di poter risolvere tutto in questo modo?".

 

Castalda Musacchio

09/05/2011

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