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Norme anti badante. A farci palpitare i cuori, con un leggero principio di embolia, è la storia di donna Maria...

Post n°5158 pubblicato il 04 Settembre 2011 da cile54

Vitelli da monta e pensioni di reversibilità

   

Mentre il governo incapace si dimena fra redazioni giornaliere di finanziarie, non possiamo mancare di segnalare che la canicola estiva ha invece contribuito a partorire una geniale norma anti-badante.

E tutti i senatur che evidentemente di una badante cominciavano a sentire il bisogno a dire "Bene! Bravi!". Come se davvero la riduzione della reversibilità nel caso in ci uno dei due coniugi abbia superato i 70 anni e sia di 20 o più cocuzze vecchio dell'altro possa salvare le loro pensioni da infide biondone rumene, intente a cambiare pannoloni cantando "Dragostea tin dei".

Come se la questione non fosse radicata ben più a fondo, così come inquadrata da Robin Williams: "il problema è che Dio ha dato agli uomini un pene ed un cervello, ma non abbastanza sangue per far funzionare entrambi nello stesso momento."

 

È che tutto sommato il farsi perculare da femmine bone o aspiranti tali è un po' il leit motiv mediamente di ogni vita maschile, quindi il timore dell'aggettivo "senile" aggiunto ad una demenza più o meno costante è solo un inutile spauracchio. Perché sarà anche vero che arrivan "tuti chì a fregarse el lavor e a far morir noatri de fam", ma mi sembra si vada incontro ad una palese ed evidente disparità di genere.

 

L'immaginario collettivo deve fare i conti con la realtà, non ci sono solo Maghe Circe con l'accento dell'Est, ma anche e soprattutto giovani Bel-Ami: il belloccio che ammalia e sbatte le ciglia, e non si sforza manco troppo "perchè le parole d'amore, che son sempre le stesse, prendono il sapore delle labbra da cui escono" ed intanto passa all'INPS.

 

A farci palpitare i cuori, con un leggero principio di embolia, è la storia di donna Maria del Rosario Cayetana Alfonsa Victoria Eugenia Francisca Fitz-James Stuart y de Silva, 18esima duchessa d'Alba, 85 anni di età, quasi cinquanta titoli nobiliari ricevuti o ereditati in famiglia dal 1472 in poi, un patrimonio sui tre miliardi di euro. Ad ottobre sposerà in terze nozze Alfonso Diez, appena 60 anni, borghesissimo funzionario della sicurezza sociale madrilena. Per anni i sei maturi figli di lei -"tutti divorziati", nota non senza soddisfazione la mamma- hanno manifestato il loro malumore su questo matrimonio che non s'aveva da fare. E così la donna più nobile d'Europa ha deciso di procedere in anticipo alla divisione delle spoglie, nonostante il povero Diez avesse già firmato un documento nel quale rinunciava a qualsiasi pretesa patrimoniale.

 

Ma la storia con i suoi moniti insegna: mai fidarsi di questi giovani vitelli da monta.

Eravamo tutte lì a piangere commosse nel 1995 quando Stéphanie di Monaco, principessa, e Daniel Ducruet, gendarme monegasco nonchè guardia del corpo (in senso evidentemente molto lato) convolarono a nozze. Ma resistettero appena l'arco di due figli, quattro anni di legame e uno di matrimonio regolare, perché il body guard si ritrovò senza la sicura della pistola a bordo di una piscina, in compagnia di una meno blasonata spogliarellista.

 

E quindi queste povere, ricche e decrepite giovenche si ritrovano come nel "De rerum natura" di Lucrezio, orbate del proprio piccolo vitellino: "e sovente ritorna/ alla stalla, trafitta dal rimpianto del giovenco;/ e i teneri salici e le erbe rinverdite dalla rugiada/ e quelle sue acque,/ scorrenti a fior delle rive, non possono/ dar diletto al suo animo e sviare l'affanno che l'ha presa,/ né la vista di altri vitelli per i pascoli in rigoglio/ può distrarre il suo animo e alleviarne l'affanno:/ tanto essa ricerca qualcosa che è sua propria e che le è nota."

 

E la meschinità dei giovani vitelli sta proprio nell'illudere le ricche giovenche che esiste ancora il loro diritto, costituzionalmente riconosciuto, di sentirsi appetibili e desiderabili. Mentre si sa, l'altra metà del cielo sa essere decisamente più elegante anche sotto questo punto di vista: "Nessuna donna farebbe un matrimonio d'interesse: prima di sposare un miliardario, se ne innamora!" (Cesare Pavese).

 

Alice Cannone

2 settembre 2011

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Roma, 12 maggio 1977

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