RACCONTI & OPINIONIPagine di Lavoro, Salute, Politica, Cultura, Relazioni sociali - a cura di franco cilenti |
Segui il nuovo blog "Lavoro e Salute" su wordpress www.blog-lavoroesalute.org
---------------------------------------
Chi è interessato a scrivere e distribuire la rivìsta nel suo posto di lavoro, o pubblicare una propria edizione territoriale di Lavoro e Salute, sriva a info@lavoroesalute.org
Distribuito gratuitamente da 37 anni. A cura di operatori e operatrici della sanità. Finanziato dai promotori con il contributo dei lettori.
Tutti i numeri in pdf
LA RIVISTA NAZIONALE
MEDICINA DEMOCRATICA
movimento di lotta per la salute
TUTTO IL CONGRESSO SU
AREA PERSONALE
MENU
CERCA IN QUESTO BLOG
MAPPA LETTORI
« Per il capitalismo, anch... | La giornata è stata cost... » |
Il cattivo spirito pubblicitario della USA-TO tradisce la sua propensione paraindustriale allo sfruttamento dei corpi mobili
Post n°5905 pubblicato il 29 Gennaio 2012 da cile54
Vuoi uscire dalla crisi? Comprati una panda! Ecco lo spot Fiat
Un minuto e trentadue secondi di severità. Severi i colori dai forti contrasti e dalle tonalità quasi acide. Severa la colonna sonora fatta di una minimale melodia di piano ritmata dai colpi di maglio di un fabbro. Severi, scavati, perfino sofferti i volti che si succedono di sequenza in sequenza. Severo il richiamo recitato dall’austero speaker dalla voce bassa e grave che, a partire dalla domanda “Ma quante Italie conosciamo?” cui segue l’elenco di alcuni stereotipi - arte, talento, inventiva ecc. - viene subito al dunque. “Quella dei giovani che cercano un futuro? O quella capace di grandi imprese industriali? Noi possiamo scegliere quale Italia essere”.
La risposta è che “questo è il momento di ripartire. Ripartire nell’unico modo che conosciamo. Con il nostro lavoro e mettendoci alla prova”. Sullo schermo intanto si alternano immagini girate nel napoletano. Panorami, vicoli, bucato steso al sole, giovani - probabilmente - disoccupati e la linea di montaggio di un impianto industriale: la fabbrica Fiat di Pomigliano d’Arco. Sì, perché quello di cui parliamo è lo spot di lancio dell’ultima nata di casa Fiat: la trentaduenne Panda. Nata nel 1980, rigenerata nel 2003 e giunta oggi, di restyling in restyling, al modello 139 lanciato con questo comunicato televisivo.
Fiat sposa e prova così a far propria la severità dei nostri giorni di crisi. Giorni di bufere sui mercati e di spread stellari. Giorni di recessione e disoccupazione. E giorni di austerità nei modi e nel governare dei severi professori. Un cupo tunnel, alla fine del quale, sperare di avvistare segnali di ripresa.
“Perché in Italia, ogni giorno - ci spiega monocorde lo speaker - c’è qualcuno che si sveglia e mette nel suo lavoro il talento, la passione, la creatività. Ma soprattutto la voglia di costruire una cosa ben fatta”. Qui protagonisti delle immagini sono gli operai in candida tuta, i tecnici, i progettisti visti nella vita domestica e mentre svolgono le loro funzioni tra computer e linee di montaggio.
“Le cose che costruiamo ci rendono ciò che siamo” chiosa lo speaker (senza cambiare tono) mentre sullo schermo si slancia una Panda nuova di pacca. A Detroit direbbero “brand new”. “Nuova Fiat Panda. Questa è l’Italia che piace”, chiude il narratore senza aver alzato la voce nemmeno di un mezzo tono. E allo spettatore, rimane allora in bocca uno strano gusto: quello di aver ricevuto una lezione, una, ça va sans dire, severa istruzione: “se vuoi che usciamo dalla crisi comprati ‘sta Panda”. 27/01/2012 Fonte: rassegna.it |
L'informazione dipendente, dai fatti
Nel Paese della bugia la verità è una malattia
(Gianni Rodari)
SI IUS SOLI
notizie, conflitti, lotte......in tempo reale
--------------------------
www.osservatoriorepressione.info
G8 GENOVA 2011/ UN LIBRO ILLUSTRATO, MAURO BIANI
Diaz. La vignetta è nel mio libro “Chi semina racconta, sussidiario di resistenza sociale“.
Più di 240 pagine e 250 vignette e illustrazioni/storie per raccontare (dal 2005 al 2012) com’è che siamo finiti così.
> andate in fondo alla pagina linkata e acquistatelo on line.
Giorgiana Masi
Roma, 12 maggio 1977
omicidio di Stato
DARE CORPO ALLE ICONE