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Strage di poveri. vite di serie B, divenute un peso inutile in una societą sempre pił fascistoide
Post n°5971 pubblicato il 13 Febbraio 2012 da cile54
Freddo? No, una Strage di Stato! Il bilancio è incerto, provvisorio, frammentario. A causa diretta o indiretta del freddo, della neve, della pioggia, sono morte in Italia dal 1 febbraio ad oggi fra le 55 e le 60 persone. Per il freddo? L’anziano di 88 anni morto per una stufa difettosa? La bidella che si poteva permettere solo una stufetta elettrica che non è bastata a scaldarla? I 2 morti in carcere per il gelo, i tanti e le tante (soprattutto donne) senza tetto ritrovati assiderati in numerose e civili città? Non li chiamiamo morti di freddo per cortesia ma di povertà, di indifferenza, di sistema fondato sull’assenza di servizi di accoglienza. Due settimane di freddo, certamente superiore alla media che hanno visto il fallimento delle politiche sociali di Comuni, Province e Regioni, certo il risultato dei tagli orizzontali alle risorse imposte da governi tecnici o meno, ma anche dell’assoluta incapacità ed inadeguatezza di chi è preposto al bene pubblico. Le risorse ci sono per i palazzinari, per le grandi operazioni di immagine delle città, per i privilegiati che hanno il diritto di sentirsi al riparo dalla crisi, non per le vite di serie B, per le persone inutili che in una società sempre più fascistoide sembrano divenute un peso inutile. Dal governo, così preso dalla riforma del mercato del lavoro, dal salvatore del Paese, perennemente in giro per capitali mondiali a portare il verbo delle banche e dell’ultraliberismo, neanche una parola. Dai ministri che dovrebbero sovrintendere a queste cosiddette emergenze, un assordante silenzio. Chiamiamola col nome giusto, una strage di poveri. Cosa accadrà quando, grazie alle misure di austerity e di ulteriori tagli che si preparano, l’esercito di chi è escluso da ogni servizio crescerà a dismisura? Stefano Galieni 12/02/2012 |
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